Prologo

244 17 12
                                    

Zeus aveva deciso di non incontrare Ade di persona, bensì di mandargli un avvertimento tramite Hermes. Il messaggero aveva eseguito gli ordini e si era recato presso la dimora del dio degli Inferi.

Proprio come ricordava, la casa non era per nulla accogliente, anzi, c'era sempre quell'alone dark che un po' lo intimoriva e quel sottile sottofondo di rock 'n' roll. Di tanto rock 'n' roll.

Hermes notò la porta aperta ed entrò nella casa. 

«Ade?»

Richiamò a gran voce, e lo schitarrare del dio si fermò di colpo, stonando le ultime note. Ade si voltò verso la porta d'ingresso e vide il messaggero degli dei, con il suo solito completo elegante e la gelatina a tirargli i capelli. 

«Sei più grasso dall'ultima volta che ti ho visto.»

«Sempre gentilissimo» replicò Hermes, accomodandosi senza permesso su una delle poltrone rosso fuoco.

Ade poggiò con delicatezza la chitarra al suo posto e attese qualche parola dell'altro. Non sentendolo cominciare, lo esortò.

«Posso aiutarti in qualche modo?» Gli domandò.

Hermes raccolse le ultime parole che vagavano nella sua mente - non aveva affatto pensato ad un discorso - e parlò.

«Si tratta di Zeus. Ricordi la profezia? Quella sulla distruzione dell'Olimpo.»

Ade annuì, esortandolo ad andare avanti con un gesto della mano.

«Zeus ha scoperto che tu e Poseidone non avete mantenuto il patto, quindi ha deciso di dare la caccia ai vostri figli illegittimi, e in particolare di cominciare dai tuoi.»

«Il buon vecchio Zeus non si smentisce mai, eh?»

«Così pare.»

Ade incrociò le braccia al petto, pensieroso.

«E cosa vuole faccia, quindi?»

«Niente, questo è solo un avvertimento. Farà ciò che ti ho detto e vuole che tu e Poseidone lo sappiate.»

Ade sospirò. Non era stato di certo un buon padre, anzi. Generando figli con donne umane non aveva solo tradito la sua sposa Persefone, ma in un certo senso era andato anche contro il suo principio e compito di dio della morte, donando la vita a qualcuno invece di sottrarla. Ormai il danno era fatto - ben quattro volte - e lui di certo non sarebbe stato un padre migliore solo preoccupandosi adesso dei suoi figli.

«Tu credi che debba fare qualcosa?»

Hermes alzò le mani.

«Io ti sto solo portando il messaggio di Zeus.»

«Non fare il vigliacco! Ti sto chiedendo un parere personale, da dio a dio

Hermes portò le mani sulle ginocchia e gli rivolse uno sguardo pensieroso.

«Non ti sei mai curato dei tuoi figli, ma credo che adesso dovresti fare qualcosa. La loro vita è in pericolo, sai dove può portare la furia di Zeus.»

Ade annuì.

Ma, per inciso, fece l'esatto opposto.

HeroesWhere stories live. Discover now