Dream or nightmare?

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Buio. Il silenzio più totale. Aveva freddo ma non voleva che lui se ne accorgesse. Ma all'improvviso lui non c'era più. L'aveva lasciata sola? Non l'avrebbe mai fatto, non ora che stava ricadendo nel baratro della disperazione. Ora aveva bisogno del suo pilastro, dell'unica persona che la tenesse ancora in piedi, che la sorreggesse. Ma lui non c'era e lei sapeva che sarebbe crollata. Ora, al freddo, sola. Se ne rendeva conto, era sola, lui non c'era, era andato via come tutti. Stava crollando ma non le importava, ormai c'era abituata.

Si guardò intorno, era nel suo letto, nella sua camera. Era sudata, ma questa volta non aveva urlato. Non ne aveva la forza. Non aveva la forza di fare più niente, erano passati mesi da quando lui era andato via, ma lei non faceva che sognarlo. Non erano mai bei sogni, sempre incubi. In un modo o nell'altro lui andava via e la lasciava sola, a crollare.
Si chiese quando precisamente quel ragazzo fosse diventato l'unica certezza nella sua vita e quando esattamente quella certezza fosse crollata, sotto il peso di un qualcosa più grande di loro.
Si guardò intorno, non voleva più pensare a lui, ma non riusciva a dormire. Si concentrò sulla carta da parati. Era di un rosa antico con una fantasia a fiori. Delle bellissime rose bianche, erano i suoi fiori preferiti.
La parete poi si interrompeva per lasciare spazio ad un grande armadio, troppo grande per i suoi gusti. Aveva troppi vestiti che non utilizzava ed era uno spreco di soldi. L'aveva detto piú volte ai suoi genitori, ma spesso sembravano non ascoltarla. Non che non le volessero bene, anzi, ma molte volte erano troppo presi dal loro lavoro ed Angie, in quelle occasioni, non poteva che lasciargli il loro tempo. L'armadio poi si interrompeva per lasciare spazio ad una scrivania. Era bianca e i suoi genitori gliel'avevano comprata perchè la utilizzasse per studiare, ma lei preferiva studiare sul letto. O addirittura per terra ma non su quella scrivania. Non che fosse brutta o scomoda ma ci si sentiva costretta. I libri non potevano essere sparpagliati come amava fare e non poteva avere tutto sotto controllo. Per questo preferiva il suo letto, molto più grande, sul quale era libera di prendersi lo spazio che desiderava. Quest'ultimo si trovava proprio al centro della stanza, un letto matrimoniale, dove ora era stesa, intenta ad osservare lo spazio che la circondava. Intenta a scovare i particolari. Lei amava farlo, amava osservare e notare piccoli cambiamenti e cose di cui nessuno si accorgeva. Perchè lei lo sapeva, le cose più insignificanti spesso nascondono una bellezza immensa. Si guardò ancora un poco intorno e si accorse di non aver alzato la testa nemmeno una volta. Lo fece, sulla sua testa, pendeva un bellissimo lampadario in diamanti. Era il mobile che più amava nella sua stanza. Non per i diamanti, ovvio, anche quelli erano uno spreco di soldi, ma per l'effetto che facevano quando venivano attraversati dalla luce solare o da qualsiasi altra luce. Tantissimi e piccolissimi arcobaleni si riversavano nella sua camera, dando origine ad uno spettacolo mozzafiato. Angie riteneva che nella sua stanza il tempo fosse fermo al momento dopo un temporale, un temporale estivo. Uno di quelli violenti ma che durano poco e che poi danno origine ad un bellissimo arcobaleno. Quei temporali che lasciano l'odore dell'erba bagnata, che a lei tanto piace. La sua camera era ferma al momento dopo la tempesta, la pace. Ed era davvero un rifugio tranquillo per lei, tranne la notte. Tranne quando si svegliava sudata perchè aveva di nuovo sognato lui. Tranne quando lui l'abbandonava ancora e ancora, ogni sera.
Dopo mesi, ogni notte, era come se lui l'abbandonasse sempre, ed ogni volta trovasse un modo diverso per farlo.
Erano le due, non riusciva a dormire, per la prima volta dopo mesi si concesse di ricordare. Di ricordare tutti i momenti passati con lui, belli o brutti che fossero stati. Quella notte decise di fare un salto nel passato, non le importava il dolore che avrebbe provato dopo, a quello ormai c'era abituata. Ora voleva solo ricordare, voleva solo lasciarsi andare. Perdersi nel fiume di emozioni e di segreti che lui rappresentava e rappresenta ancora per lei.

Fear of lovingWhere stories live. Discover now