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#Justin

Francia, 13:20
Hotel.

Non riuscivo a smettere di sorridere e pensare ricordando cosa era successo ieri.
Si fidava di me.
Non aveva più quella paura.
Ieri sul palco ero pieno di energia.
Alcune volte cantavo le canzoni d'amore e non erano le canzoni che dovevo cantare.
La sua pelle contro la mia, le sue labbra sulle mie, il suo profumo, il suono della sua voce.

-Justin smettila di guardarmi così, sei inquietante-
-Ryan non guardo te- risi
-i tuoi occhi, se si può dire, erano incollati nei miei. Si amico, mi fai paura- disse mangiando il suo panino
Risi ancora.

Non vedevo l'ora di andare in giro con la mia piccola.
Avevamo deciso di uscire tutti a visitare la Francia.
Infatti si preparavano tutti, tranne noi due che stavamo mangiando.

-

I ragazzi erano pronti, mancava solo Elena.
-dov'è Elena?- chiesi
Alzarono tutti le loro spalle
-vado a vedere com'è finita- dissi alzandomi dalla sedia

Entrai in camera e la vidi cambiata seduta sul letto con la testa abbassata,
-hey piccola sei pronta? -
Alzò lo sguardo confusa.
-si- sussurrò
-stai bene?- chiesi
-si si, non preoccuparti- sorrise - siamo pronti? -
Solcai le mie sopracciglia e chiusi la porta,
C'era qualcosa che non andava.

-che c'è?- mi avvicinai a lei
-cosa?-
-che ti succede? È successo qualcosa? -
-niente- scosse la testa- niente di niente, andiamo? -no fermati- dissi fermandola - c'è qualcosa che non va, dimmelo-
-per favore parliamo dopo, i ragazzi ci stanno aspettando-
-abbiamo tempo Elena- dissi facendola sedere sul letto
-perché vuoi saperlo per forza? È una cosa molto personale- sbottò
La guardai confuso.
-sono il tuo ragazzo, voglio sapere cosa ti sta succedendo-

Sbuffò

-Justin- scosse la testa -andiamo - si alzò
L'unica cosa che pensai velocemente era quello che avevamo fatto ieri.

-è per ieri?-
-cosa?-chiese confusa
-non ti è piaciuto? Ti sei pentita? -
-cosa?- sgranò gli occhi - sei scemo? Non sto pensando a quello-
Vidi le sue guance formarsi un colorito rosa
-e cosa?-
Sbuffò per la seconda volta.
-non ti arrendi eh?- sospirò sedendosi accanto a me - poco fa ha chiamato mia madre- disse
-parla-
-mia madre ha detto di tornare in Sicilia, ho troppe assenze a scuola- sospirò
-cosa? No- scossi la testa -devi stare con me, non puoi andarci- dissi
Le salteranno di sopra.
E poi non volevo che mi lasciasse da solo
-Justin si tratta del mio futuro, sono stata bocciata per colpa del mio ex, adesso ti ci metti anche tu?-
Mi alzai
-non capisci che sei la mia ragazza? Sei stupida? Hai dimenticato che stai con un cantante? Hai battuto la testa?-
-smettila di farmi delle domande e insultarmi, so benissimo con chi sto, so che è pericoloso andarci ma devo- disse frustrata

-chiama tua madre e dille che non puoi- dissi prendendo il suo telefono
Prese il telefono dalle mani.
- smettila- mi guardò male

#Elena

Justin era impazzito.
Tutto quel casino per la scuola?
Lasciai la camera e raggiunsi i ragazzi.
Mi guardavano confusi.
Dopo un po' tornò Justin
-andiamo- disse con il tono freddo

Uscimmo tutti quanti dall'hotel.
Ognuno prendevano le loro macchina.
Con noi c'erano Alfredo e Ryan che erano in mezzo.
Pensava che fossi così stupida?
Lui era uno stupido.
Se avessi le guardie del corpo non avrei problemi.

Dio mio.
Immaginavo questi mesi bruttissimi senza Justin, senza i suoi abbracci, i suoi baci, ma dovevo ribellarmi.
Si trattava del mio futuro. Il suo era apposto.
Si sentii la risata di Justin insieme ai ragazzi.
Mi girai e li guardai cercando di capirli perché ridevano.
Stavano guardando un video dal telefono di Alfredo.
Alzai gli occhi al cielo non trovando affatto divertente.

Guardai dal finestrino e cercai di rilassarmi sperando di godermi la giornata in Francia.
Sapevo che si sarebbe arrabbiato, sapevo che Justin non era d'accordo e che voleva fare il protettivo.

Dato che loro tre ridevano, la mia irritazione verso i ragazzi che ridevano saliva sempre di più.

Chiamai Molly

Guai se Ryan cercherà di rubarmi il telefono altrimenti lo ucciderò.

-pronto-
-hey- sorrisi
-stavo per chiamarti - rise
Sentii i loro sguardi su di me
-oh, davvero? - risi
-si, volevo chiederti cosa stavi facendo, ho saputo che siete in Francia, beata te amica mia- ridacchiò
Sospirai
-conosco quel sospiro, cosa è successo? - chiese
- giornata pesante -
-di nuovo Justin, ho capito- disse
-già-
-litigate sempre voi due?-
-stavolta è arrabbiato sul serio con me-
-cioè? -
-verrò in Sicilia per le assenze, dicono che c'è rischio di essere bocciata quest'anno- dissi
-oh cavolo, non puoi studiare mentre sei in tour? -
-no-

Ryan mi prese il telefono
-hey piccola- urlò mettendo la viva voce
Lo guardai incredula.
-stronzo che non sei altro, fammi parlare con Elena- disse
Sorrisi trionfante.
-come siamo acidi, avete il ciclo per caso? -
Scoppiarono tutti e tre a ridere mentre io e Molly per niente.
-e voi avete un cazzo di cervello? - presi il mio telefono bruscamente
-woah, non uccidermi- alzò le mani -caspita spero che avete i pannolini -
-smettila amico- rise Justin
-siamo arrivati ragazzi- disse Mikey
-ti diverte? - guardai Justin
-abbastanza- rispose
-vaffanculo tutti e tre-
Scesi dalla macchina e chiusi lo sportello.

-lasciali perdere Elena, sono dei ragazzi- disse Molly
-Justin potrà avercela con me ma niente mi fermerà, anzi se è questo il suo scopo che io rimanga si sbaglia di grosso-
Camminavo senza sapere dove stavo andando.
Sentii una mano sul mio braccio sinistro.
-hai intenzione di perderti?- mi guardò malissimo
-sempre meglio di non vedere la vostra faccia- sbottai
-andiamo, ci stanno guardando tutti-
-idiota, se ti guardano significa che sei famoso-dissi per poi andare di nuovo dai ragazzi

Non credevo che Justin fosse così.
-Elena calmati, finirai per scoppiare- ridacchiò Molly
-oh credimi sono già esplosa- entrai in macchina e chiusi lo sportello - sto male, lui non mi capisce. Si comporta come un bambino, non capisce che non sono io? Sono la prima di non andare in quella maledetta scuola- piansi
-tesoro non piangere, Justin capirà- disse Molly
Subito dopo si aprì lo sportello.
-scendi- mi guardò
Mi girai di spalle
-ti chiamo dopo Molly-
-fate la pace, okay?-
-non preoccuparti- dissi
-Elena- mi chiamò Justin arrabbiato
-d'accordo, a dopo- staccai
-scendi non fare la bambina capricciosa- disse
Mi girai verso di lui sconvolta
-io sarei la bambina capricciosa?-
-si-
-lasciami in pace- sbottai girandomi di spalle
Sentii lo sportello chiudersi violentemente.

Mi aveva lasciata sola? Davvero?
Che nervi.
Sapevo che non era una buona idea dirlo.
Pensavo che sarebbe stato poco arrabbiato ma anche comprensivo.

Perché a me?

Scusatee ecco qui il capitolo ♥♥♥

MINE [JUSTIN BIEBER]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora