Hermione Granger

Hermione piegò il bigliettino e lo legò al gufo nero, che ripartì alla volta della scuola. Era in ansia. Come poteva essere successo? "Massí, di sicuro si sarà nascosto e sarà rimasto intrappolato da qualche parte... Speriamo..."

«Tutto bene Granger?»

«Certo! Sono solo un po' in ansia...»

«Tranquilla, vedrai che il moccioso si sarà incastrato da qualche parte per scappare da Gazza!»

«Si... Ora devo preparare la cena!»

«Granger fai fare a me! Vedrai che mago dei fornelli che sono!»

«Lo sai che non puoi usare la magia?»

«E chi ha parlato di magia?»

Hermione sbuffò. Draco le sorrise giocoso e con qualche balzo si diresse in cucina. Iniziò a sentire il rumore delle padelle e del fuoco scoppiettante. Si mise seduta sulla poltrona a osservare il fuoco del camino che bruciava gli ultimi legnetti. "Perché è sparito? Dove sarà finito?" Hermione era in ansia, ma sentire Draco cucinare la metteva a suo agio.

«GRANGER!!! È PRONTO!!!»

Lo sentì gridare. Si alzò e si diresse in cucina con una fame da lupi. Quando arrivò in veranda rimase stupita. Il tavolo era stato ricoperto da una semplice tovaglia bianca ricamata. I piatti in porcellana bianca e azzurra spiccavano lucenti. I bicchieri di cristallo erano stati lucidati a dovere e Draco era davanti al tavolo in attesa che lei arrivasse.

«Stupita eh Granger?»

«Molto! »

Hermione fece per accomodarsi quando Draco le spostò leggermente la sedia per farla sedere comodamente.

«Che gentiluomo Malfoy, non pensavo fossi così gentile!»

«Perché non mi conosci affatto Granger! Ecco perché. »

Le sorrise affettuoso. Che strano quel sorriso sul suo volto. Un volto che aveva sempre visto segnato dalla paura, dal disgusto e dalla rabbia. Gli donava. I due iniziarono a mangiare ridendo e scherzando. Finita la cena Hermione sciaquò le stoviglie e sistemò il tutto, con l'aiuto di Draco, poi si sedettero entrambi sul divanetto della veranda ad osservare il cielo stellato, che si intravedeva tra i vetri.

«Questa notte è davvero stupenda, non trovi?»

Hermione si riscosse. Stava fissando si il cielo, ma ancora pensava al ragazzo scomparso.

«Si... Veramente bellissima...»

«Hermione smettila di pensare a quello stupido bambinetto! Non è mica morto!»

Hermione lo guardò strano. Come l'aveva chiamata? Era la seconda volta che la chiamava Hermione e non aveva ancora fatto l'abitudine a sentirlo pronunciare il suo nome.

«Non si sciupa mica il tuo nome se lo uso! »

«Cosa centra? È che suona ancora strano quando giunge dalla tua bocca... »

Draco si avvicinò ad Hermione, azzerando le distanze. Il braccio dietro la schiena di lei, l'altra mano sulla gamba.

«Davvero ti da così fastidio?...»

Le sussurrò quelle parole a un centimetro dalle labbra.

«Non ho detto che mi da fastidio sol-...»

Draco appoggiò le sue labbra su quelle di Hermione. Lei si sentì invadere da un calore nuovo, quasi sconosciuto. Il cuore le batteva talmente forte che chiunque gli fosse stata vicino l'avrebbe sentito. Schiuse la bocca e la lingua di Draco entrò tentennante e poi sempre più sicura. Il bacio divenne più appassionato. Hermione quasi non riusciva più respirare. Si staccò un attimo. Anche Draco ansimava.

«Parli troppo mezzosangue, lo sai? Meglio se usi la lingua per baciare! »

Hermione gli diede una manata.

«Imbecille! Non dire mai più una cosa così! »

Fece per alzarsi, ma Draco la fece risedere e la fece scivolare fra le sue braccia.

«Non mi sembra di averti chiesto di andartene...»

«Io posso andare quando voglio! Non devo mica chiederti niente!»

Draco le diede un nuovo bacio. Un bacio passionale. Una mano restava sulla vita mentre l'altra l'accarezzava leggera. Hermione gli gettò le braccia al collo, per evitare di scivolare dal divanetto. Sentiva il suo cuore battere allo stesso ritmo del suo. Sembrava una melodia meravigliosa. Hermione si sentiva bene, anzi, meravigliosamente. Draco riusciva a regalarle emozioni uniche, la faceva sentire una regina, speciale, ma sapeva anche riportarla con i piedi per terra. Draco si staccò un attimo.

«Non credi sarebbe meglio spostarci? Potremmo stare più comodi...»

Nel suo sguardo c'era passione e desiderio. Un desiderio ardente. Le sue mani continuavano ad assaggiare ogni centimetro della sua pelle. Hermione fece la sua scelta.

«Io direi che possa bastare...»

Hermione riuscì ad alzarsi, si lisciò la maglietta e poi si girò a guardarlo. Lui stava facendo gli occhi da cucciolo bastonato.

«Smettila! Io vado a letto, buona notte.»

Detto questo gli scoccò un bacio sulla fronte e salì le scale, mentre le emozioni la travolgevano come uno tsunami e una gioia immensa si propagava per tutto il corpo.

Ciao a tutti! Ecco qua il 12 capitolo. Hermione e Draco lentamente si stanno sciogliendo, che ne pensate? Lasciate tante stelline e commenti per farmi sapere! Buona lettura

"The Sky Seen From The Moon" |Dramione|Where stories live. Discover now