§ Mattina tempestosa §

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Il sole brillava già alto dietro le sottili nuvole che invadevano il cielo. Hermione dormiva profondamente con la testa sotto il cuscino. I capelli ancora umidi gli ricadevano pesanti sulla faccia. Si svegliò di colpo quando un piccolo uccellino cinguettó alla finestra.

Con occhi stralunati e ancora stanca guardò l'orologio. 13:00. Con uno scatto repentino si tirò su dal letto, facendo cadere tutte le coperte. Si vestì in fretta e furia e mentre finiva di allacciarsi la camicia scese a due a due gli scalini. Prese la borsa, senza controllare se dentro ci fosse tutto e si smaterializzò nell'aula.

Quando i suoi piedi toccarono il pavimento non sentì nessun rumore ma soprattutto non vide nessun alunno. Poi ad un tratto si sentì afferrare per i fianchi e in pochi secondi era intrappolata alla cattedra.

«Mezzosangue ben arrivata, dormito bene?»

La sussurrò a pochi centimetri dal volto. I suoi occhi di ghiaccio erano impiantati nei suoi. Hermione perse un attimo il lume della ragione, voleva abbandonarsi tra le sue braccia forti, ma una lampadina resistette e illuminò di nuovo la sua mente. Con un gesto abbastanza aggraziato si levò da quella presa.

«Ho dormito benissimo se ti interessa. Anzi era da anni che non dormivo così bene!!! »

«Si vede che la mia presenza ti ha fatto bene...»

Hermione fece una smorfia di disgusto.

«Comunque tornando seri, ho due buone notizie»

Hermione si mise in ascolto, attenta più che mai.

«La prima è che ti coprirò per tutto il giorno, quindi puoi anche occupati di altro»

«Ma sono io che devo fare lezione!!!»

«Uff ma proprio non riesci a pensar ad altro?!»

«Va be e la seconda notizia?»

«Allora mentre tu dormivi allegramente mi sono informato più a fondo. Ho scoperto che non è la prima volta che spariscono oggetti appartenenti alla case, solo che essendo di poco valore nessuno se ne preoccupato. »

Da dietro la schiena Draco tirò fuori un fascicolo pieno di nomi di oggetti, perfettamente catalogati in ordine di sparizione e della casa di appartenenza. Hermione rimase un attimo basita. Com'era possibile che in tutti questi anni nessuno avesse mai mosso un dito? Scrutò attentamente la lista. I nomi scorrevano veloci e vorticanti sotto il suo sguardo.

«E quindi questi oggetti dove sono adesso?»

«Nessuno di questi è stato più ritrovato, ma potrebbero portarci al nostro cleptomane. Anche se non si conosce il "movente" si può risalire in qualche modo cercando un punto in comune per tutti.»

Hermione rimase sorpresa nel vedere Draco così professionale. Lo fissò un attimo.

«Granger lo so che sono bellissimo, ma potresti concentrati sui nomi?»

Draco sorrise. Com'era bello quel suo sorriso. Quando era felice era stupendo.

«Non ti stavo fissando! Comunque oggi indagherò visto che mi copri. Mi raccomando attento ai ragazzi!»

Prima che Draco potesse rispondere, Hermione vide un piccolo biglietto sulla cattedra. Con fare furtivo Draco se lo mise in tasca.

«Cosa era?...»

«Niente di cui tu debba preoccuparti e ora ciao! Vai a mangiare, fai un giro, riposati, ma lasciami lavorare!»

«Ma... Hey!»

Hermione fu spinta fuori a forza. La porta si chiuse con un leggero clak. Dubbiosa e indispettita di avviò verso la biblioteca.

Entrò e l'odore di libri la avvolse come una calda e rassicurante coperta. Quello era il suo mondo, incastonato tra le parole e le pagine. Si sedette ad un tavolino appartato per non attirare sguardi indiscreti e si mise a sfogliare i fascicoli mentre con l'altra mano faceva svolazzare nervosamente una piuma per gli appunti. Rilesse la lista con più attenzione.

"Libri di magia usati..." "Divise scolastiche..." "Piume..." "Oggetti personali, quali scope..."

Gli oggetti erano tra i più disparati. Niente sembrava accomunarli. Hermione era molto concentrata e quando qualcuno fece cadere un libro saltò in aria per spavento. Ma non riuscì a vederne l'artefice. Iniziò a sentirsi osservata. C'era qualcosa di sbagliato in quel posto. Ad un tratto un ragazzo venne fuori da dietro una libreria, sbuffando e carico di libri. Si avvicinò pericolosamente a Hermione che nascose in tutta fretta i fascicoli. Il ragazzo fece cadere rumorosamente i libri su un tavolino accanto.

«Oh santo Godric... Scusami non ti avevo vista! Mi dispiace per il baccano!»

Era un ragazzo di Grifondoro. Il lungo mantello nero gli scivolava leggero sulle spalle. I capelli chiari erano spettinati e il sorriso era chiaro e brillante.

«Piacere io sono Jack. Sono del settimo anno, di che anno sei tu?»

Hermione sembrava davvero così piccola?

«Piacere Hermione, sono l'insegnante di difesa contro le arti oscure! »

«Oh santo...Scu- scu-scusi professoressa non l'avevo riconosciuta!!! Ma come mai non sta facendo lezione?»

Il ragazzo era fin troppo curioso. Gli sparò altre tre, quattro domande e poi torno a sedersi al suo tavolino. Hermione raccolse la sua roba e uscì, ma qualcosa di quel ragazzo l'aveva turbata. I suoi occhi color verde petrolio.

16:00. Le lezioni erano appena finite e Hermione decise di andare da Draco per raccontarle di quello strano incontro. Si diresse a grandi passi verso la sua aula, ma quando arrivò alla porta si fermò di botto. La porta era socchiusa e uscivano delle voci sommesse. Si mise ad origliare.

«... Ma quindi professore lei non è così vecchio? Potremmo anche prenderci qualcosa da bere, quando ci sarà la prossima gita!»

Una voce smielata e giovanile arrivò come un trapano alle orecchie di Hermione.

«No Janette, sono solo più vecchio di quattro anni. Ci potrei pensare...»

Questa era la voce di Draco. A che gioco stava giocando? Ci provava con le alunne adesso? Janette era una ragazza serpeverde dell'ultimo anno. Hermione prese coraggio e con fare altezzoso entrò nell'aula. Draco e la ragazza saltarono dallo spavento.

«...Bhe allora ricordati che devi avere un movimento del braccio più fluido, sennò l'incantesimo non ti uscirà bene!»

«Certo professore, arrivederci.»

Janette uscì rapida come un fulmine. Hermione batté le mani lentamente.

«Bravo, bravo. Ti lascio un pomeriggio con i miei alunni e l'unica cosa che riesci a fare è abbordare le ragazzine?»

«Primo non è una ragazzina e secondo non stavo abbordando proprio nessuno! È lei che ci stava provando!»

«E tu gli hai dato corda!»

«Saranno fatti miei i rapporti che ho! Di sicuro non vado a cercare gente come Lenticchia!»

Draco le sputò quelle ultime parole in faccia. Hermione rimase un attimo interdetta e decise di non dirgli niente riguardo all'incontro. Solo dopo Draco si accorse di ciò che aveva detto.

«...Granger io no-.»

«Non è niente... Adesso devo andare. Tieni i fascicoli. Non sono riuscita a trovare niente, magari tu ci riesci.»

Detto questo Hermione se ne andò spazientita, smaterializzandosi a casa. Quel furetto non poteva giocare così nel suo terreno, gliel'avrebbe fatta pagare cara.

Ecco il nuovo capitolo! Molto più lungo dell'altro! Hermione adesso sta architettando qualcosa per fargliela pagare, ma cosa? Restate e vedrete come andrà a finire! Baci

"The Sky Seen From The Moon" |Dramione|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora