§ Sonno §

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Arrivò a casa. Accese il camino. Si fece una bella doccia e si preparò una tazza di the caldo. Mentre l'acqua bolliva sistemò il divano in modo che Draco potesse dormirci. L'idea non l'allettava per niente ma non poteva disubbidire ad un ordine della McGranitt. Bevve il suo the e lesse qualche pagina di un libro babbano. Verso le 10 p.m salì al piano superiore e si sistemò comodamente nel letto. "Chissà dov'è finito..." Pur avendo questo pensiero a Hermione interessava poco o niente. Lentamente si addormentò e il mondo dei sogni la travolse come un onda.

Immagini sfuggenti, una fitta al braccio, dolore. Tanto dolore. Calde lacrime che le rigano il volto, quegli occhi che la fissano inermi.

Si svegliò di colpo. 3 a.m. Qualcuno bussava con veemenza alla porta. Scese e aprì. Fuori si era alzato il vento e l'acqua scendeva scrosciante. Draco Malfoy fradicio e infreddolito si stagliava sulla porta.

«Mi fai entrare mezzosangue o devo schiantarti?»

«Ok, ma stai attento, magari ti infetti se tocchi qualcosa! Ah togliti le scarpe e resta sull'uscio. Sennò mi infradici casa»

Draco entrò e chiuse di se la porta. Dal bagno giunse la voce di Hermione.

«Vedo che non hai fatto fatica a trovare la casa... È ben nascosta»

«Si infatti come puoi notare sono solo le 3!!! Scusa ma come fai ad essere così sveglia?»

«Abitudine»

Hermione non voleva soffermarsi troppo sugli incubi che gli affollavano la mente e cambiò discorso.

«Mmh... OK. Questa sarebbe la tua casa? »

Hermione diede degli asciugamani a Draco. Le loro mani si sfiorarono. Ebbero entrambi degli strani brividi.

«Si! Il bagno è la in fondo, subito dopo la cucina. Ti ho preparato il divano. Io sono su di sopra.»

«Io dovrei dormire su 'sto coso?»

«Ascolta Malfoy fuori c'è il prato. Se vuoi approfittarne è belle morbido grazie alla pioggia!»

0-1 Malfoy-Granger.

«Ah ah simpatica mezzosangue. Io vado a farmi una doccia.»

Hermione si incamminò su per le scale e si rimise a letto. La pioggia batteva contro le finestre. Sentiva il rumore della doccia. Poi qualcosa cadde. Ci fu un tale fracasso che Hermione sorrise di gusto. Dopo pochi minuti Draco bussò alla sua porta. Più che bussare la stava sfondando. La spalancò.

«MEZZOSANGUE!!!»

Draco aveva solo un asciugamano intorno alla vita. Tanti lividi gli segnavano la pelle.

«Scusa Draco ma non sai usare le doccie babbane?»

Hermione rideva sotto i baffi.

«Simpatica! Grazie mille! La prossima volta avverti!»

«Va beh adesso che lo sai puoi chiudere?»

«Perchè ti da fastidio questa vista?»

Draco aveva una voce maliziosa. Il suo corpo era scultoreo. Perfetto in ogni dettaglio. 1-1 Malfoy-Granger.

«Ho detto sparisci!»

Draco chiuse la porta e scese nuovamente. 4 a.m. Hermione non avrebbe più preso sonno. Decise comunque di rimanere nel letto. Sentì Draco ancora per un po'. Poi di nuovo silenzio.

Verso le 5 si alzò e andò nella bottega. Cercò di essere il più silenziosa possibile. Draco era letteralmente svenuto sul divano. La bocca era leggermente aperta, i capelli biondi gli ricadevano sul volto e un braccio penzolava dal divano mentre l'altro era sotto il cuscino. "Sembra un angelo..." pensò Hermione. "Ma che dici?!" Scacciò quel pensiero. Uscì. Era un fredda e uggiosa giornata di novembre. Il freddo era pungente e il vento le fece arrossare le gote. Entrò nella Bottega. Tutto era tranquillo. Osservò le sue creature ma qualcosa la riscosse. Un rumore, velocemente andò alla fonte del rumore. Tirò fuori la bacchetta pronta per lanciare incantesimi. Qualcuno aveva cercato di forzare la porta che conduceva alle creature oscure. Ma non c'è l'aveva fatta. Sentì dei passi affrettarsi per le scale. Corse seguendo il rumore. Si ritrovò fuori. La nebbia era ancora bassa e un timido sole riluceva dietro le nubi. Vide qualcuno scappare. Senza perdere tempo partì all'inseguimento. Conosceva quel terreno come le sue tasche. Era agile e evitava tutti gli ostacoli al contrario dell'uomo che continuava a inciampare e rialzarsi affaticato, nel terreno fangoso.

«INCARCERAMUS!!!»

Lunghe funi gli si avvinghiarono addosso. L'uomo cadde pesantemente nel fango. Hermione non fece in tempo a parlare che questo si era già smaterializzato. Riuscì solo a concentrarsi sui suoi occhi. Verdi come il petrolio e lucidi come due diamanti.

Hermione rimase a fissare per un po' il punto in cui prima c'era l'uomo. Non c'era più nessuna traccia. Che cosa avrà voluto? Girò sui tacchi e tornò in casa.

Salve Populus!!! Scusate se pubblico raramente ma la scuola tartassa! La prossima settimana sarà anche peggio! "E a noi che ce frega?" *sposta la sua stupida coscienza dietro all'armadio* spero vi piaccia! Lasciate tante stelline o commenti!!! (Può essere che le foto non abbiano senso con il capitolo! Ma non so quali mettere :')

"The Sky Seen From The Moon" |Dramione|जहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें