8.

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Dopo quel pranzo pieno di confessioni, Brady e Mark avevano mantenuto un rapporto strettamente professionale. Il ragazzo odiava dover parlare del suo passato e non amava che si sapesse la realtà sulla sua vita.

Voleva essere giudicato solo per quello che mostrava e per il lavoro che svolgeva, odiava essere compatito e sicuramente, l'ultima persona che avrebbe dovuto sapere della sua vita privata, era proprio il suo capo. Colui con cui, nelle ultime ore, a stento si era parlato e che, proprio in quel momento, lo stava osservando da dietro la scrivania con un sorriso accattivante in volto.

«Tregua?»

Brady lo osservò confuso. «Come, scusi?»

«Ti chiedo scusa per avere insistito così tanto. Ero solo curioso di conoscerti meglio. Lavoriamo insieme e, sinceramente, Braden, mi incuriosisci»

«Io non...okay, non so che dire.» sbuffò.

Una calda risata risuonò nella stanza. Brady rimase affascinato dai movimenti del suo capo e dagli occhi luminosi che, quasi, contenevano lacrime di divertimento.

«Sei adorabile, Brady.» Mark strinse i pugni, come al solito, ancora una volta, gli era sfuggita una parola di troppo.

Brady sgranò gli occhi al sentire quell'appellativo, si alzò di scatto dalla sedia, prese la sua tracolla senza controllare di aver preso tutto e mormorò una scusa.

«Devo-vado-ho un appuntamento, arrivederci!»

Mark rimase a fissare la porta, chiusa, del suo ufficio.

"Sei un idiota", pensò tra sé.

**

Brady- Dimmi che sei a casa!

Alexa- Che succede?

Brady- Sei a casa o no?

Alexa- Sono appena rientrata. Che succede, piccolo?

Brady- Arrivo.


«Non so come comportarmi! Secondo te cosa intendeva?» Brady si passò una mano tra i ricci mentre, seduto sul divano, con le gambe strette al corpo e una tazza di té caldo davanti, osservava l'amica.

«E smettila di sorridere in quel modo! Non ci sto capendo più niente!» la rimproverò.

«Dico solo...» iniziò la ragazza, sedendosi accanto all'amico «che è probabile, molto probabile, che quello strafigo del tuo capo si sia accorto dei tuoi occhioni da cucciolo e che abbia espresso il suo pensiero al riguardo. D'altronde è difficile resisterti», gli fece l'occhiolino.

«Tu sei pazza! Stiamo parlando di Mark Leeson! Il mio cazzo di capo!»

«Scusa, non hai detto che ti piace?»

«Non ho detto che mi piace, ho detto che è un bell'uomo, molto bello...sì, okay, mi piace. E anche molto...» mormorò quasi impercettibilmente le ultime parole.

Alexa iniziò a ridere e Brady la fulminò con lo sguardo.

«Come farò domani? Sono letteralmente scappato!»

«Farai finta di niente. Semplice. Anche perché, tesoro mio, ti ha soltanto fatto un complimento. Capita! E poi domani è venerdì, finirai al lavoro, metterai un pantalone sexy e andremo insieme a ballare, così ti dimenticherai del tuo capo, del tuo maledettissimo ufficio e di tutto il resto. Io, te un po' di alcool e un paio di bei ragazzi!»

«Lo sai che odio uscire, Al» sbuffò sonoramente.

«Dai Brady, hai bisogno di cambiare aria. Non ti costringerò a rimorchiare, ma esci con me. Ti prometto che non te ne pentirai.»

Love Made Me Do ItWhere stories live. Discover now