§ La Casa §

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«Brava Mezzosangue! Sei proprio un'ottima strega!!... Ma dimmi quale incantesimo avresti usato di grazia?»

Hermione lo guardò di traverso per cercare di capire dove volesse andare a parare.

«Malfoy, ma sei drogato? Quale incantesimo?»

«L'incantesimo che hai fatto a questa casa! Sennò come te lo spieghi che ci sia rimasto così e che senta il bisogno di rimanere qua per sempre?»

«Ma che ne so!? Si vede che ti ricorda tanto casa! E adesso finiscila con le domande cretine e muoviti, che ti faccio vedere la tua stanza. Stasera rimaniamo qua a dormire.»

«Ma io non ho qua niente per dormire!»

«Ci arrangeremo.»

«Mi stai facendo una proposta? »

Con un sorriso malizioso azzerò le distanze con la Granger. La prese per la vita e la strinse a sé. Hermione sobbalzò per lo spavento e per non cadergli adesso gli mise le mani sul petto. Draco sentiva bruciare la pelle, anche se tra loro c'era una maglietta. Non riusciva a capire perché la sola vista della Granger lo mandasse in confusione. Averla così vicino poi, meglio non parlarne.

«Ma-ma-lfoy! Non è l'ora di scherzare! Adesso ti faccio vedere la stanza, poi ti chiamerò per il pranzo.»

Detto questo scivolò leggera fuori dalle braccia di Draco. Ci rimase un po' male. Gli piaceva stare così vicino ad Hermione. "Ma che cazz-!!! Smettila santo cielo!" Draco stava impazzendo. Ad un certo punto si guardò intorno. Mancava qualcosa.

«Ma Granger, come saliamo? Qua non ci sono scale! »

«Certo che hai una vista d'aquila! Guarda meglio! »

Draco fissò per un attimo la stanza. L'ingresso si apriva a destra in un'altra stanza. Forse la cucina. Mentre l'altra era chiusa. Ma di scale neanche l'ombra.

«Ma io...»

«Angolo»

«Cosa scusa?»

«Ho detto angolo!»

«E che me ne frega dell'angolo?!»

Poi guardò l'angolo destro della stanza e la vide. Una scala a chiocciola si mimetizzava con la parete.

«Dipingerla con un altro colore no ne?»

Hermione si incamminò sbuffando. Draco la seguì veloce. Salirono al piano di sopra. Notò che sopra era anche più inquietante del piano terra. C'erano tre grandi porte e ancora una piccola scala a chiocciola che saliva, portando al sottotetto.

«Non devi assolutamente salire. Chiaro? Se ti becco anche solo a ficcarci il naso, ti crucio! Detto questo la tua camera è questa qua a destra, la mia è questa a sinistra e in fondo c'è il bagno.»

Le porte delle due camere erano una di fronte all'altra. La porta del bagno era in fondo al corridoio. I passi venivano attutiti dai vecchi tappeti che ricoprivano tutti i pavimenti. E anche in questo corridoio vecchi ed enormi quadri ricoprivano le pareti.

«Granger ma i quadri li hai messi te?»

«No, c'erano già. »

Questo mise ancora più inquietudine a Draco, anche perché non erano quadri magici, ma semplici quadri babbani.
Draco entrò nella camera. Un grosso camino di marmo nero occupava un'intera parete mentre un letto a baldacchino occupava l'altra. Le coperte erano color blu notte e le pareti andavano dal blu all'azzurro cielo. Anche sopra il camino c'era una grosso quadro. La cornice color nero, ormai vecchia e logora, incorniciava una dama. La donna sembrava giovane, la pelle era bianca e gli occhi erano due pezzi di marmo, tanto erano chiari. Sembrava quasi cieca. Un abito color verde petrolio la fasciava e le mani erano delicatamente appoggiate davanti al grembo. A Draco vennero i brividi. Assomigliava molto a qualcuno, ma chi?

Decise di andare sul terrazzino. Aprì delicatamente le finestre che sembrarono sul punto di rompersi, tanto erano sottili. Il terrazzino era in ferro battuto, finemente lavorato e si affacciava sul lato destro della casa. Una betulla appogiava stanca i suo rami sul terrazzino che per metà era invaso dal fogliame. Decise di rientrare e di scendere. Quando arrivò in salotto chiamò Granger, non vedendola.

«Granger?!»

Una voce arrivò da quella che doveva essere la cucina. Entrò nella stanza. Un lungo banco di lavoro in marmo bianco era posto in mezzo alla stanza e il pentolame penzolava dal soffitto. Hermione era china davanti al camino, mentre cercava di accenderlo. "Ma che cosa ha in mano? Perché non usa la bacchetta?" Hermione accese il camino con un fiammifero.

«Oh... Santo cielo! Malfoy ti avevo detto di aspettare a scendere! Comunque se vuoi darmi una mano vai ad apparecchiare.»

Hermione gli indicò dove prendere le stoviglie e dove andare a posarle. Draco stava per fare un incantesimo quando Hermione lo fermò.

«No! Qui non si fanno magie. Alla casa non piace. Usa le tue manine e le gambine per apparecchiare!»

«Cosa? Stai scherzando spero! Prima mi dici che la casa non è stregata e poi mi dici che "alla casa non piace la magia"?!?»

Hermione lo guardò seria. Allora non scherzava. Questa casa stava diventando sempre più strana.

«Dive dovrei apparecchiare? »

Hermione gli fece un cenno con la mano verso una porta. Draco la aprì. Una veranda completamente chiusa da vetri alti quanto lui si estendeva per tutta la lunghezza della casa. C'erano un lungo tavolo, tante sedie e delle poltroncine in vinimi. Andò al tavolo, non prima di osservare attentamente il tutto. Grandi pianti e rampicanti erano sparse un po' dappertutto. Apparecchiò annoiato e poi si sedette. Quel luogo gli dava strane sensazioni. Era tutto così... Tranquillo.

«MA PORCO GODR-...!!!»

Sentì l'urlo provenire dalla cucina e si fiondò a vedere. Hermione aveva fatto cadere una ciotola di porcellana che giaceva frantumata a terra.

«Granger! Mi hai fatto prendere un colpo! Stai un po' attenta!»

«Malfoy non c'era bisogno che ti scomodassi! Dai torna di là che è pronto!»

I due si spostarono in veranda a mangiare.

Ciao a tutti! Ecco l'11 capitolo! È molto descrittivo, infatti non capita niente di che, ma aspettate e saprete cosa succederà! La foto è stata messa per crearvi un po' l'idea della casa. Almeno nella mia testa è un po' così, solo più piccola! Buona lettura :)

"The Sky Seen From The Moon" |Dramione|Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt