capitolo 3

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POV. Amy

cerco di aprire gli occhi, e appena ce la faccio, sento un mal di testa atroce. mi guardo in giro e noto che sono sdraiata su un lettino bianco, davvero scomodo. sento la porta aprirsi e entare una donna sulla quaratina, che mi guarda dolcemente.

''c-che ci faccio qui?'' chiedo timidamente, non capendo veramente cosa ci facessi lì, ''mi hanno detto che ti era arrivata una pallonata in testa e sei svenuta'' rispose alla mia domanda, guardandomi dolce ''p-potrei s-sapere chi m-mi ha p-portata qui" chiesi con la mia solita timidezza'' ''era un ragazzo, ti ha portata qui e se ne è andato'' mi rispose lei e mi porse una pastiglia, per il mal di testa credo, con un bichiere d'acqua, che io prendo e igoio. inizio a pensare a chi mi avesse portato qui, forse è stata Maya, ma è impossibile l'infermiera mi ha detto che è stato un ragazzo quindi sicuramente non è stata lei, allora chi era?

''una ragazza mi ha portato questi vestiti dicendomi che erano tuoi e è dovut andare via'' mi informò, mi porse i vestiti, li presi e la ringraziai, poi se ne andò, così che potessi cambiarmi. dopo aver indossato i miei abiti, presi lo zaino poggiato sulla sedia accanto al letto, e ci misi dentro i vestiti che mi aveva prestato Maya prima e mi avviai verso l'uscita dell'infermeria e sucessivamente uscì anche dalla scuola, ormai vuota.

ero in ritardo di 2 ore, così mi avviai verso casa, appena arrivata cominciai a sudare freddo, entrai e cominciai, davvero silenziosamente, ad avviarmi verso camera mia, ma non abbastanza visto che mi sono fatta sentire da papà.

''Amy vieni subito qui'' mi ordinà gridando, ed io titubante mi avvicino a lui che era seduto sul divano con la sua immancabile bottiglia di birra '' doce sei stata troietta??!!'' chiese incazzato '' e-ero a scuola'' dissi io, avevo davvero tanta paura. lui come sempre non mi credette, mi prese per il braccio e sbattè la schiena contro lo schermo della televisione, che andò in frantumi e alcune schegge entarono nella mia schiena infatti cominciò a sanguinare, emisi un forte urlo per il dolore, ma lui mi tappò la bocca e mi tirò un violento pugno in pancia ed emisi un altro grido soffocato ''così impari a mentirmi ancora, lurida puttana'' mi gridò contro, poi mi lasciò il braccio e uscì di casa sbattendo la porta, ed io restai li addolorante a piangere, dopo ben due ore riuscì ad entrare in camera mia ed andai in bagno, mi levai la felpa con molto fatica e mi girai di schiena verso lo specchio, la mia schiena era piena di schegge di vetro e ed era piena di sangue, riuscì a tirare fuori quante più schegge possibili, poi mi misi sotto la doccia e poco dopo uscì e messo il pigiama, che riuscì a far entrare con molta fatica, mi misi sul letto a pancia in giù e mi addormentai piangendo, senza mangiare niente.

SOGNO

''uccidetela, sbrigatevi sta arrivando la polizia'' disse uno dei ragazzi, mia mamma si mise davanti a me e io continuavo ad urlare al ragazzo di abassare l'arma che aveva in mano, sent' uno sparo e vidi mia mamma per terra che, in una pozza di sangue, ''mamma ti prego alzati, ti prego, non lasciarmi, ti prego'' gridai io piangendo ''lasciate la ragazzina, non abbiamo tempo, andiamo'' e se ne andarono lasciandoci da sole '' mamma per favore non mi lascire, ti prometto che farò la brava, mamma ti prego alzati'' io continuavo a urlare ma la mamma non apriva più gli occhi.

FINE SOGNO

mi svegliai urlando, cominciai a piangere, sempre lo stesso incubo, i ricordi di quella sera non se ne vanno più, ogni giorno ma ogni santo giorno gli stessi sensi di colpa, io ero lì e non ho potuto fare niente per salvarla.

con tutto il coraggio che ho nel mio misero corpo, mi alzo e mi avvio verso il bagno per farmi la doccia, senza guardarmi allo specchio, non voglio vedere in che stato sono ridotta, mi preparo, prendo lo zaino in mano, visto che la schiena mi duole ancora tanto, e prendo anche i vestit di Maya, li metto all'internoo di una busta e esco di casa. papà non è ancora tornato a casa, penso, e mi cominciano a bruciare gli occhi pensando a tutto quello che mi fa quell'uomo.

camminando molto lentamente riesco a arrivare a scuola ancora in tempo, e nel cortile intravedo Maya co il suo gruppo di amici, mi avvio verso di lei che in questo momento mi da le spalle, quindi per chiamarla le picchietto un dito sulla spalla, e lei appena mi guarda, fa un sorriso sincero e mi saluta ''c-ciao'' la saluto anch'io, ''ragazzi lei è Amy, è nuova qui, ed è quella che ha versato l'acqua addosso ad Alexa, ricordate ve l'ho raccontato prima'' mi presenta ai suoi amici ed io arrossico ed abbasso lo sguardo dopo l'ultima frase che ha detto riguardo alla biondina di ieri, i suoi amici mi guardano sbalorditi ''invece, il ragazzo biondo è Mike il mio ragazzo e quello moro è Chris, mio fratello e ragazzo della mia migliore amica, nonche la ragazza qui presente, tamara'' me li presenta tutti e loro mi salutano calorosamente e io ricambio timidamente, poi mi ricordo della busta e mi giro verso Maya e gliela porgo, lei mi guarda interrogativa '' s-sono i v-vestiti di i-ieri'' le spiego, allora lei prende la busta e mi ringrazia '' io dovrei e-entrare, c-ciao a t-tutti'' dico e me ne vado senza aspettare la loro risposta, adesso crederanno che sono un'antipatica, ma non mi sono mai curata dello giudizio della gente, ma loro sembravano davvero gentili e poi non sembrano persone che ti tirerebbero per il culo

''ma sta un pò attenta'' ops, mi ero talmemte persa nei miei pensieri, che non mi accorgo di essere andata addosso a qualcuno, alzo lo sguardo per vedere chi è mi perso in due ochhi grigi, distolgo lo sguardo arrossendo, è lo stesso ragazzo di ieri, Josh. stavo per scusarmi quando lui iniziò a parlare ''ma guarda guarda, sei la ragazza che è svenuta ieri in palestra'' mi prende in giro, con un sorrisetto davvero antipatico, io abbasso lo sguardo ''s-scusa'' mi scuso per prima e mi giro per andare via ma inciampo sui miei piedi, ma sento delle forti braccia che tengono per la schiena, caccio un urlo strozzato per il dolore alla schiena e mi metto in piedi '' volevo solo aiutarti, mica devi metterti ad urlare'' disse con uno sguardo '' s-scusa'' dissi '' ma è l'unica parola che riesci a dire?'' mi prese in giro ancora una volta, ma non ci diedi peso e mi girai per andare via '' vedi di non cadere un'altra volta'' lo sento ridere in lontananza, lo lascio stare e mi avvio in classe.

ora mi trovo in menza, mi metto al posto di ieri e comincio a mangiare, dopo un pò sento qualcuno salutarmi, mi giro e noto Alexa e le sue amiche, lei ha un sorrisetto strano e lo stesso ce l'hanno le sue amiche, le saluto e miro per continuare a mangiare, ora che ci penso come hanno fatto a sapere come mi chiamo?

sento qualcosa di caldo cademi sulla spallae sulla testa, mi alzo di scatto e mi giro e vedo Alexa con in mano un bichiere di caffè vuoto, quando il liquido caldo raggiunge la schiena schiena, strizzo gli occhi e caccio un urlo per il dolore, brucia tantissimo la schiena, comincio a avviarmi il più velocemente possibile verso i bagni, che per fortuna sono vuoti, mi tolgo la felpa e prendo della carta e cerco di pulirmi il più piano possibile la schiena dolente, la porta si spalaca, così come gli occhi della persona che cie è entrata, in questo caso è Maya, è ancora alla porta che mi fissa la schiena con occhi spalacati, ma dopo un pò si muove e si avvicina ee mi aiuta a pulirmi, senza chiedermi niente.

dopo aver finito di pulirmi la schiena lei mi passa una felpa, che io prendo e la ringrazio, mi aiuta a metterla visto che non ce la facevo. dopo tocca ai capelli, mi metto la testa sotto al lavandino e mi passo la mano tra i capelli, finito con i capelli, Maya mi passa un asciugamano e un elastico. dopo aver finito di di asciugarmi i capelli, mi faccio una coda di cavallo.

dopo che ho finito, guardo Maya e lei guarda me '' ascolta Amy'' comincia lei ''lo so che ci conosciamo solo da due giorni, ma se ti serve qualsiasi tipo di aiuto, non esitare a chiedere'' disse lei ''non ti chiederò su cosa sia successo alla tua schiena, me lo dirai quando te la sentirai, io ci sono'' continuò sincera, era da tempo che qualcuno non ti preoccupava per me, e nel sentire Maya mi scende una lacrima, che lei prontamente asciuga ''ehi, non piangere, non volevo farti ricordare niente di brutto, ero solo proccupata per te'' mi disse lei ''non ti preoccupare, era solo che sei l'unica persona che si preoccupa per me'' dissi, e mi stupì da sola che riuscì a parlare per una volta senza balbettare ''wow, è la prima volta che ti sento parlare senza balbettare'' infatti lo notò anche lei e ci mettemmo a ridere, è da tempo che non ridevo in modo spensierato ''grazie mille Maya, per tutto'' dissi io ''non devi dirmi grazie, ho fatto tutto ciò con gran piacere'' disse lei ''e ah, questo è il mio numero, chiamami quando vuoi, e io ci sarò, anche per la più banale cosa'' mi porse un foglio che afferrai e la ringraziai.

poi uscimmo dal bagno e ci dividemmo per entrare nelle rispettive classi.

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