capitolo 64

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Il tempo sembra fermarsi,si sente solo il suono dei nostri respiri nel grande abitacolo. Quelle tre parole mi rimbombano nella testa:
Lo dico io.
Lo dico io.
A cosa vuole alludere con questa frase?
Sento la sua mano accarezzarmi dolcemente la schiena per poi poggiarsi sul mio sedere facendomi sussultare,la temperatura in macchina si deve essere alzata considerevolmente perchè sto iniziando a sudare;cerco di inumidirmi la gola ormai fastidiosamente secca.
In una frazione di secondo mi ritrovo sotto di lui,schiacciato dal suo peso.
La sua mano si infila sotto la mia maglietta immobilizzandomi per l'imbarazzo;è davvero quello che voglio?
Mentre cerco di pensare la sua mano procede fino ad arrivare ad un mio capezzolo annebbiando completamente ogni traccia di razionalità rimasta.
Ora come ora desidero solo il suo tocco,decisamente esperto,su di me.
Devo essere diventato pazzo,ma lo desidero cosí tanto...
"Sei cosí innocente" sussurra al mio orecchi torcendo e tirando il capezzolo,mugugno qualcosa di incomprensibile.
"Ti piace che ti tocchi?" continua provocandomi dei brividi,socchiudo gli occhi mentre annuisco;con il ginocchio allarga le mie gambe formando uno spazio per infilarsi dentro.
"Mi ecciti davvero tanto Louis"arrossisco per la sua volgaritá facendolo ridere.
"Sei mio" mi bacia il collo con bramosia,inarco la schiena scontrandomi con il suo petto.
"Sei mio?" chiedo baciandogli la spalla.
"Cosa?" ride facendomi aprire gli occhi.
"Che c'è?" deglutisco guardandolo negli occhi.
"Non sono tuo" continua a ridere,un senso di vuoto si allarga nel mio stomaco provocandomi un senso di vertigini.
"Ma io pensavo che noi due...dopo quello che mi avevi detto" sento la gola bruciare mentre gli occhi si inumidiscono.
"Pensavi male,ragazzino" mi guarda sogghignando.
"Non mi toccare" mi sposto da sotto il suo corpo per poi aprire la portiera.
"Non la pensavi cosí quando ti stavo stuzzicando un capezzolo" ghigna provocandomi un conato di vomito.
"Mi fai ribrezzo,smettila di usarmi,lasciami in pace Harry" singhiozzo,la sua espressione,da sfacciata ed arrogante,diventa compassionevole e dolce.
Esce dalla macchina raggiungendomi.
"Dove credi di andare?" mi afferra per il polso attirandomi a lui.
"Non sono affari tuoi" tolgo il polso dalla sua presa rincamminandomi.
"Intendo con la mia giacca. Non me ne fotte un cazzo di dove vai" perdo un battito. Due battiti. Tre battiti. Quattro battiti.
Solo mentre mi sfilo la giacca mi rendo conto di stare piangendo in silenzio.
"Tieniti la tua stupida giacca" gliela lancio facendola cadere sui sassi e nella polvere.
Mi stringo le braccia al petto colto dai singhiozzi continuando a camminare per la piccola stradina disabitata,deve lasciarmi in pace.
Lo dico davvero,lo detesto.
Dopo circa una decina di minuti una macchina nera mi sfreccia do fianco facendomi barcollare sul ciglio della strada,per colpa di quello stronzo per poco non cado nel canale.
"Stronzo!" urlo,sfortunatamente,il guidatore deve aver sentito,perchè inchioda e mette la retromarcia.
Tira giú il finestrino per parlarmi.
"Cosa hai detto?" un ragazzo con i capelli tinti di rosso mi fulmina con lo sguardo.
"Mi stavi investendo" replico abbassando lo sguardo.
"Si hai ragione,scusami,vuoi un passaggio?"
"Ecco,non so,non salgo in macchina con degli sconosciuti" poi questo ragazzo sembra cosí strano,però non dovrei giudicare dalle apparenze no?
Insomma,ragioniamoci,sono in chissà quale posto,di notte,da solo,e ci tengo a sottolineare da solo,senza un passaggio,potrebbe andare peggio di cosí?
Devo praticare qualche corso di auto-difesa non si sa mai dopo quello che mi è successo.
"Ehi piccoletto,ti decidi o no?" mi schiocca le dita davanti agli occhi risvegliandomi dal filo logico dei miei pensieri.
"Uhm,si,okay" faccio il giro della macchina per poi salire nella comoda macchina riscaldata.
"Come ti chiami?" mette in moto provocando un suono stridente a causa della brutta partenza.
"Louis" gracchio con la gola secca "e tu?"
"Michael"sorride,una luce simpatoca e gentile gli illumina gli occhi rendendolo angelico,come dicevo,mai basarsi sulle apparenze.
"Come mai eri da solo in questo posto in culo ai lupi?" sorrido per la sua sfrontatezza,prima di frequentare tipi come Harry o Dennis sarei rimasto abbastanza scioccato da questo gergo cosí villano,ma ora mi diverte soltanto.
"Diciamo per una gita?" alzo le spalle ridendo.
"Ops,domanda sbagliata,giusto?" si volta a guardarmi.
"Esatto" sorrido.
"Beh chiunque ti abbia lasciato lí è davvero una testa di cazzo,non ci si comporta cosí"
"Già" non ho intenzione di raccontargli tutta la storia,cosí annuosco semplicemente cullato dal suono della radio.
***
"Dove vuoi che ti lasci?"mi chiede girando nella via principale della cittadina ormai avvolta dalle tenebre della notte. Le stelle,prima ben evidenti in periferia,ora sono leggermente piú sfocate a causa dell'inquinamento della lece della cittá.
È come se un alone avvolvesse tutte le case,terribile.
"Lasciami pure qua" sorrido,devo percorrere poche vie per arrivare a casa,credo di farcela,anche se è tremendamente tardi per i miei standard.
"Va bene" accosta.
"Grazie mille davvero,sei stato molto gentile" scendo sorridendogli.
"Ma di nulla,è stato un piacere conoscerti,ci si vede in giro. Notte" sorride.
"Certo,buonanotte" lo saluto con la mano per poi vederlo sfracciare lungo la via per poi scomparire nel buio della notte.
Mi incammino nella strada con passo lento e trascinato,potrei crollare qui;le strade sono ancora brulicanti di ragazzi ubriachi.
Io non capisco cosa ci trovino di divertente nell'ubriacarsi,davvero.
"Ehi piccoletto" sento un fiato pesante sul collo,riconoscerei tra mille questa maledetta voce.
"Josh" fingo un sorriso.
"Non ci siamo piú visti in giro" mi poggia un braccio sulle spalle continuando a camminare.
"No,infatti" rimango impassibile.
"Peccato" sghignazza.
"Non hai bevuto un po' tanto?" il suo alito misto alcool e fumo mi da alla nausea.
"Chi? Io?" si indica facendo una faccia da snatarellino.
"Nah" scoppia a ridere.
Ormai arrivato davanti casa mia levo il suo braccio dalle mie spalle per guardarlo negli occhi.
"Ora de non ti dispiace dovrei andare a casa,è stato un piacere" lo saluto per poi alzare i tacchi.
"Non credo proprio" mi afferra per il gomito e mi spinge contro la staccionata,non sembra poi cosí ubriaco,secondo me deve aver bevuto solo una bottiglia di birra ma non capisco il suo comportamento,mi fa paura.
"Vedi Louis,sai da quanto tempo ti ho desiderato? Davvero troppo per i miei gusti" sussurra al moo orecchio trasmettendomi una scossa elettrica in tutto il corpo,l'unico messaggio che il moo cervello mi invia è: Louis,sei ufficialmente nei guai.
Non che sia la prima volta ma questa stupida vocina non smette mai di deridermi.
"Sei ubriaco josh,ne riparliamo" cerco di spostarlo ma inutilmente.
"Ho bevuto solo due bicchieri do birra,bellissimo. Sono totalmente consapevole delle mie azioni e so che stai bleffando,stai tremando di paura"
"Josh" vengo interrotto da un suo ringhio.
"Sta' zitto" urla ad un centimetro dal mio viso. Mi afferra il collo con una mano mentre si insinua con il naso nei miei capelli.
"Dio quanto amo il tuo profumo" sussurra con voce roca e bassa mettendomi i brividi.

Nightmare(versione Larry)Where stories live. Discover now