capitolo 59

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"Chi é questo pazzo?"chiede Dennis stringendo la mascella.
Prima che riuscissi a rispondere Harry mi precede zittendomi:
"Piuttosto chi sei tu" tuona.
"Lui, ecco, è Dennis"deglutisco.Harry scoppia a ridere, in una risata di scherno, probabilmente deve ricordarsi del messaggio che mi aveva inviato mentre ero a casa sua.
"Vedo che hai già rimediato"altro colpo basso.Ride di gusto, sento le lacrime pizzicarmi gli occhi, si avvicina a un centimetro dal mio viso obbligandomi ad indietreggiare, mi sembra di essere tornato indietro a quando ero nella casa.
"Non è così?" Urla facendomi chiudere gli occhi.
"Non ti avvicinare a lui in questo modo"lo strattona Dennis, Harry in tutta risposta cerca di assestargli un pugno in faccia, fortunatamente, riesco a mettermi in mezzo per bloccarlo.
"Dennis è tutto okay, davvero.Ti chiamo, ora vai, per favore" sussurro queste parole nel tono più supplichevole possibile, se restasse qua, peggiorerebbe soltanto la situazione; questo è un mio problema non suo.Harry è un mio problema.
"Non ti lascio da solo con questo figlio di troia"urla serrando i pugni.
"Non hai sentito che cazzo ha detto? Esci da questa fottuta casa e vai a puttane"urla di rimando Harry.
"Dennis per favore, ti prego" gli appoggio una mano sul petto per spronarlo ad uscire, annuisce per poi andarsene, prima di chiudersi la porta alle spalle si gira verso Harry facendomi perdere un battito.
"Attento a quello che fai faccia di merda" Harry in risposta scoppia a ridergli in faccia, se solo sapesse la verità.
Si gira verso di me solo con il viso, un sorriso cinico e diabolico gli contorna il viso mettendo i brividi, un singhiozzo lascia le mie labbra facendolo divertire.
"Cosa c'è che non va, angelo?"mi urla in faccia spingendomi contro il muro, mi mordo l'interno labbro per non piangere, non posso piangere, non devo piangere, non qui, non davanti a lui.
"Perché sei qui?"sussurro distogliendo lo sguardo da lui.
"Sei andato via in un modo così maleducato, mi sembrava giusto insegnarti le buone maniere, non trovi?"lo detesto quando fa l'ironico, è così umiliante.
Mi afferra i polsi con una presa ferrea facendomi sussultare, sento la gola bruciarmi mentre continuo a cercare di trattenere le lacrime, perchè mi sta facendo questo? Pensavo avessimo superato la violenza.Come ho potuto pensare di fidarmi di una persona così? Come potevo credere che fosse cambiato, che non mi picchiasse più?
Come potevo credere di poterlo cambiare? Di renderlo una persona diversa, una persona buona.Ho sempre creduto che infondo, dietro questo guscio freddo e duro, in lui ci fosse qualcosa di buonoqualcosa per cui valeva la pena soffrire e lottare pur di lasciarla uscire.Mi sbagliavo, lui è cattivo fino infondo.
HARRY'S POV
Lo sbatto contro al muro con violenza, il mio autocontrollo sta andando a farsi fottere; dopo che, dalla finestra, l'ho visto sul divano con quel figlio di puttana sono esploso, ero venuto qua per scusarmi ma col cazzo che mi scuso ora.
I suoi occhi vagano dalle mie mani sui suoi piccoli polsi ai miei occhi, riesco a cedere la piccola speranza ancora accesa nei suoi occhi, cerca di capire se sono ancora quel mostro, sue testuali parole, che lo picchiava oppure se sono cambiato, se sotto sotto sono buono.
Riesco a vederla, quella luce, affievolirsi fino a spegnersi.
"Ti ho detto che non volevo più vederti"sussurra facendomi aumentare la presa sui suoi polsi.
"E invece eccomi qua, in carne ad ossa. Magia" rido beffandomi di lui, è così facile, così piccolo, così indifeso. Apre la bocca per parlare, ma, intuendo quello che vuole dirmi lo precedo.
"Perchè sono così cattivo, dici?" Annuisce deglutendo, amo sottomettere la gente.
"Sono fatto così, amo essere cattivo" ghigno avvicinandomi al suo collo, passo la lingua sulla sua giugulare provocandogli la pelle d'oca. Gli mordo il lobo facendogli emettere un oiccolo gemito, non riesco a decifrare se di paura o di piacere. Cancello lo spazio fra i nostri corpi premendo i miei fianchi contro i suoi, cerca diliberarsi ma inutilmente, mi fa solo incazzare di più.
"Mi stai facendo male" si lamenta con gli occhi lucidi.
La parte buona del mio cervello mi manda il primo campanello di allarme, gli ho messo le mani addosso, di nuovo, ho infranto la sua fiducia, di nuovo.
LOUIS POV
"Mi stai facendo male" sussurro con gli occhi ormai pieni di lacrime, la consapevolezza, oppure quakche aktro sentimento, si impossessa di luifacendolo allontanare.
Guardo i miei polsi, arrossati e già con i capillari rotti, poi, guardo lui. Quel viso così bello, così freddo e così dannato mi sta distruggendo perla milionesima volta, come posso sottostare a tutto ciò? Mi ricordo che mio papà diceva sempre di non permettere mai a nessuno di farmi del male, eppure è proprio quello che ho fatto negli ultimi mesi. Se mi vedesse ora, in questa situazione, probabilmente sarebbe distrutto emotivamente quanto psicologicamente; vengo distolto dai miei pensieri da un ringhio. Si avvicina nuovamente appoggiando le mani ai lati della mia testa, appoggia le sue labbra sulle mie facendomi scostare, non mi bacerà di nuovo solo per suo divertimento, non questa volta.
Disperazione e odio attraversano i suoi occhi rendendolo ancora più demoniaco.
"Che ti prende?" Urla.
" ho paura di te" sussurro appiattendomi al muro.
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Okay scrivere dal tablet é impossibile

Nightmare(versione Larry)Where stories live. Discover now