Festa di Dioniso

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«Devi tenerla molto la fasciatura?»

«Una settimana» rispose Michael. «Così mi ha detto l'infermiera.»

L'altro sorrise in risposta e la loro conversazione fu bruscamente interrotta da Chirone che fischiava l'adunata in cortile.

Michael se ne stette tutto il tempo affacciato alla finestra della sua camerata a guardare gli altri semidei che si allenavano. Non poté fare a meno, con lo sguardo, di cercare Andy tra tutti gli altri. Lo vide intento a scoccare delle frecce, con un'espressione seria e concentrata che lo affascinò anche di più di quel sorriso con cui si era presentato qualche ora prima. Esultò interiormente nel vedere la freccia scoccata da Andy che centrava in pieno il bersaglio. Fece vagare lo sguardo poco oltre e vide invece Federico che si scagliava con rabbia contro un manichino di paglia. Lo colpiva con ferocia con calci, pugni, colpi di spada e spinte di ogni tipo, quasi fosse il suo più acerrimo nemico da oltre vent'anni. Il riccio deglutì e non poté negare che Federico gli incutesse terrore anche soltanto a guardarlo.

Durante la pausa pranzo Andy si accostò nuovamente a Michael e gli fece compagnia. Da lontano lo sguardo di Federico si posò proprio su quei due che ridevano e scherzavano come se fossero amici da una vita. Vide le guance di Michael arrossarsi e il suo sorriso timido comparire sul volto olivastro, segno che il biondo doveva aver detto qualcosa di delicato o fatto un complimento. Senza neanche farlo apposta il tatuato strinse nel pugno il tovagliolo che stava usando, senza interrompere il contatto visivo con quei due.

Federico conosceva di vista quell'Andy, alcune volte aveva sentito che era un figlio di Afrodite. Per quella ragione gran parte delle semidee del Campo morivano per lui, e forse quello era anche il principale motivo per cui Federico lo odiava a pelle, senza neanche curarsi di conoscerlo.

«Quei due sembra che stanno amoreggiando» disse Cory ridendo e dando un'amichevole spallata a Federico per richiamare la sua attenzione.

«Già» rispose Phil, «se non fossi certo che Andy è etero direi quasi che sembrano una coppia di froci!»

La frase riscosse l'ilarità di tutti quelli che erano un po' più vicini. Solo Federico rimase estremamente serio e la cosa preoccupò non poco gli altri due.

«Ehi, tutto bene?» Gli domandò Phil.

«Sì. Ero solo sovrappensiero, scusa.»

«Uhm, ok. Ti ricordi che stasera c'è la festa, vero?»

Finalmente un sorriso malizioso si fece spazio sul volto di Federico.

«Certo. Sono io che devo portare l'alcol, ho una grossa responsabilità!»

Per quanto Michael avesse tentato in tutti i modi di continuare a fare l'asociale, Andy gli aveva imposto di prepararsi e di partecipare alla festa organizzata dai semidei della Casa di Dioniso. Da quello che il riccio aveva avuto modo di capire, ai figli di Dioniso piaceva dare feste ogni mese. Feste in cui, inutile dirlo, l'alcol - e il vino in special modo - scorreva a fiumi.

Michael si guardò allo specchio un'ultima volta e si sistemò il colletto della camicia nera, unico abito più elegante che aveva avuto la possibilità di portarsi dietro nella fretta. Fece un grosso sospiro, afferrò le stampelle e uscì dalla stanza.

Fuori dalla camerata lo attendeva Andy, che si era gentilmente proposto di accompagnarlo fino alla Casa di Dioniso per aiutarlo con la sua caviglia fasciata e non farlo sforzare troppo.

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