Capitolo 6

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Dylan Pov
Okay, le avevo mentito, l'avevo vista fuori dall'hotel con la sua insegnante e avevo anche sentito qualcosa della loro conversazione.
Il modo in cui aveva detto quelle parole mi avevano un po ferito, non so perché, di solito non ci farei nemmeno caso ma stavolta è stato diverso.
'Dylan non è il mio ragazzo e non potrà mai esserlo'.
Lo aveva detto con così tanta semplicità da farla sembrare una cosa reale.
Mi dispiaceva che avesse detto quelle parole, non ne so il motivo ma mi aveva dato fastidio.
Quando uscì dal bagno era già pronta per andare via.
Era molto carina, e quei pantaloni avrebbero fatto impazzire chiunque, erano troppo stretti e trasparenti.
Si era arricciata i capelli e si era messa una canottiera trasparente.
"Lo stai facendo apposta vero?"
Solo quando lo dissi mi resi conto di ciò che avevo detto.
"Di fare cosa?"
"Niente niente, lascia perdere."
Alzò le sopracciglia e prese la borsa dicendo "Allora io vado, tu fai come vuoi okay?"
La presi per un braccio e dissi "Se non mi vuoi con te basta solo dirlo! Non mi offendo, non sono proprio il tipo sai?"
Forse mi sarei offeso un pochino però non riuscirei a capirne il motivo.
"Non ti ho detto che non ti voglio con me è solo che tu non sei abituato a tutto questo, tu frequenti gente diversa e io sono abituata a fare questo ogni settimana. Dylan fai come vuoi io devo essere giù tra qualche minuto."
"Va bene vengo con te. Vuoi?"
"Fai come vuoi."
Ma perché non si sbilancia? Perché continua a dire 'come vuoi?' Cosa devo fare per farmi piacere da questa ragazza?
Uscimmo dalla stanza e poi andammo in un locale e vidi che Brooke mi fissava, speravo che Haley non se ne accorgesse.
Brooke si avvicinò un po a me e in quel momento Haley se ne accorse, ma cercò di darci poco peso.
Le mamme delle altre erano andate da un'altra parte e ci avevano lasciato qui.
In quel momento un ragazzo si avvicinò a Haley e si mise accanto a lei.
"Vuoi ballare?"
"Certo." non mi guardò nemmeno e andò a ballare con quel tipo.
"Da quant'è che conosci Haley?"
"Da quando ha cambiato scuola. Conosco molto bene la sua migliore amica e poi ho conosciuto lei. Tu da molto immagino."
"Sì, da quando eravamo bambine. Abbiamo iniziato a ballare insieme più o meno. Vuoi ballare?"
"Non so ballare, non posso competere con voi."
"Dai vieni non ci conosce nessuno qui."
Accettai solo per vedere con chi era Haley.
Quando la vidi era con quel ragazzo nella pista e stavano ballando o qualcosa del genere.
Però poi quel tipo si avvicinò per baciarla e io la andai a prendere per un braccio per spostarla di lì.

Haley Pov
Quando quel ragazzo mi chiese di ballare dissi di sì, tanto Brooke ci stava provando con Dylan quindi non aveva un senso continuare a stare lì con loro.
Quando il ragazzo si avvicinò per baciarmi qualcuno mi prese per un braccio e mi tirò via.
"Che cazzo stai facendo Dylan? Ma sei pazzo?"
"Un po ma lo sapevi già quindi andiamo."
Mi girai verso il ragazzo e feci una faccia come per scusarmi.
"Ora dimmi, ma ti è dato di volta il cervello?"
"E tu perché hai detto che non potremo mai stare insieme?" Disse alzando le braccia in aria.
Ops, mi aveva sentito parlare con Abby.
"Perché sappiamo entrambi che non potrà mai succedere! Siamo troppo diversi quindi smetti di fare lo stupido con me, perché non sono come le tue amichette stupide!"
"Cazzo Haley ma se non ci vuoi provare nemmeno come fai a saperlo?"
"Perché conosco i tipi come te e non ho intenzione di essere presa in giro da gente come te!"
Dylan aveva lo stesso atteggiamento di Carter.
Trattava le ragazze come degli stupidi giochini.
Mi ricordo benissimo quando Carter portava le ragazze a casa nostra e le illudeva sempre dicendo che c'era sempre una possibilità quando invece per lui era solo un gioco per divertirsi e il giorno dopo le lasciava come delle stupide.
Quando gli chiedevo perché faceva così lui mi diceva che quando avrei avuto la sua età avrei capito, ma sinceramente io non ho ancora capito, ho capito solo che lui non voleva che frequentassi gente come lui, o almeno credo.
"Non ti prenderò in giro e lo sai! Se ti avessi voluto prendere in giro a quest'ora mi vedresti già con un'altra!"
"Sono cresciuta con mio fratello che diceva le stesse cazzate a ragazze come me, come posso crederti?"
Si avvicinò a me e mi prese per le braccia e disse "Tu ti devi fidare di me. Ci siamo già baciati una volta e non me ne sono andato, se mi bastava quello ero già andato via e lo sai!"
Mi guardava con quegli occhi verdi e aveva uno sguardo intenso.
Cazzo volevo proprio fidarmi, ma se poi mi avesse fatto soffrire?
E se invece non ci provi cosa fai? Stai tutta la vita a pentirti?
Per una volta decisi di ascoltare me stessa senza farmi problemi su tutto.
"Ti puoi fidare di me ora?"
Annuii convinta e, come ovvio che fosse, mi baciò.
Mi staccai e dissi "Non fare il deficente e inizia a fare il serio!"
Lui sorrise e disse "Fidati piccola." Mi baciò di nuovo ma si staccò di nuovo e disse "E sappi che se qualcuno ci prova viene fatto fuori."
"Imbecille."
"Sono serio." ed era serio davvero.
"Va bene va bene. Ma non fare lo stupido."
"Mai." Sorrise e mi baciò di nuovo.
Dopo un po tornammo in hotel e mi venne in mente che non avevo nemmeno chiamato mia madre per dirle che stavo bene.
Guardai il telefono ma non trovai ne chiamate ne messaggi da parte sua quindi decisi di evitare, tanto se a lei non importava sapere cosa stava facendo sua figlia non era di certo colpa mia.
Prima di andare a dormire mi ricordai di mettere il cerotto al ginocchio.
Ieri sera me lo ero dimenticato e stasera dovevo per forza metterlo.
"Che cosa stai facendo?" Disse mettendosi sul letto.
"Dicono che serva per farmi guarire il ginocchio ma secondo me non serve proprio a niente."
"Che ci hai fatto al ginocchio?"
"Più o meno un anno fa mentre mi stavo preparando per le nazionali stavo provando una serie di salti mortali, sai per stupire un po il pubblico e i giudici, e prima di saltare Abby mi disse 'Stai attenta a non farti male' e io risposi 'non mi farò niente' iniziai a saltare e.."
"No non posso crederci, sei cascata davvero?" Disse ridendo.
"Sì, e non c'è molto da ridere." dissi facendo l'offesa.
"Sì okay, ho una fidanzata imbecille."
Lo aveva detto davvero?
"Lo hai detto davvero?"
"Ti fa strano?"
"Un po.. Ci farò l'abitudine."
"E quindi cosa hai dovuto fare?"
"Mi sono operata e ho dovuto fare qualche mese di fisioterapia ma nonostante siano passati mesi ancora non è messo bene."
"E ti fa male?"
"Quando salto si, infatti devo stare attenta."
"Giuro che se ti fai del male ti faccio smettere di ballare."
"Non smetterò mai di ballare."
Scosse la testa e poi mi addormentai quasi subito con Dylan che mi abbracciava.
La mattina dopo mi svegliai, andai a fare una doccia veloce, mi misi delle strisce di cerotto, o quello che era, sul ginocchio e poi mi misi i vestiti della società.
Mi feci una treccia e poi andai a svegliare Dylan.
"Svegliati."
"È presto."
"Va bene, allora io vado, ti lascio qui."
Non feci in tempo a dire quelle parole che era già in piedi.
"Mi dai 10 minuti per favore?"
"Sì, ma muoviti."
Si vestì e poi uscimmo.
Arrivammo al teatro poco dopo e quando andammo nel camerino, Abby mandò a cambiarsi Maddie e Jenny a cambiarsi per fare l'assolo e disse "Haley fai qualche esercizio in verticale."
Annuii ma sinceramente non mi piaceva l'idea di Dylan li a guardarmi.
Per le esibizioni lo avrei mandato via.
Mi tolsi i pantaloni lunghi e la felpa per stare più comoda e dopo qualche minuto di stretching mi misi in verticale e feci gli esercizi.
"Piega, stendi, apri, vai in punta! Ponte e giù!"
Arrivai in spaccata ed Abby disse "Okay vai a metterti il vestito."
Mi chiusi nel piccolo camerino e poi mi feci anche una coda alta e tirata.
Questo vestito mi piaceva, lasciava un po scoperti i fianchi e la parte dietro però era molto carino. Era nero e c'erano molti brillantini.
"Esci Haley."
"Mandate via Dylan!" E mentre lo dicevo lui apparì nello spogliatoio.
"Vai via Dylan!"
"Stai benissimo così."
"Vai via! E quando ballo ti voglio fuori dal teatro!"
"Dai stiamo insieme, potrei anche vederti ballare! Di cosa ti preoccupi?"
"Mi vergogno Dylan, ho paura di fare casini."
"Starò lontano però voglio vederti ballare."
"Non ti perdi niente."
Mi chiuse il vestito e disse "Non fare la stupida e fidati di me. Se cadrai o farai schifo non ti dirò niente." Disse ridendo.
"Come sei simpatico! Fanculo stronzo."
Mi mise un braccio intorno alle spalle e disse "È per questo che ti piaccio piccola."
"Ne sei così convito?"
"Certo." Mi baciò e poi, per evitare le domande da parte di Abby uscimmo fuori e finché non vidi che Dylan era il più lontano possibile dal palco andai dietro le quinte con Maddie e Jenny per aiutarle con gli assoli.
Tra poco sarebbe toccato a me e non volevo che mi guardasse.
Tutti i ragazzi con cui ero stata mi avevano visto ballare e si un giorno mi avrebbe visto ballare anche lui ma oggi no.
È da mesi che non faccio un assolo, e dato che non ero al massimo della forma non volevo che mi guardasse.
Mancava solo una ragazza prima di me, ancora tre minuti, tre minuti e poi sarei potuta andare sul palco, sul mio palco. Sul palco che mi sono guadagnata sudando e faticando giorno dopo giorno.
La ragazza aveva finito, ora toccava a me.
"E ora accogliamo sul palco la numero 321 con Skyfall." e iniziarono gli urli.
Mi sdraiai alzando le gambe aspettando che la canzone iniziasse.
Prima che la cantante iniziasse chiusi gli occhi e pensai a Carter.
Li riaprii e iniziai a ballare interpretando con il dolore che alloggiava ancora in una piccola parte di me, quella parte che sentiva sempre dolore e provavo disprezzo verso se stessa per aver permesso a Carter di salvarla al posto suo.
Quando atterrai da un salto sentii una fitta di dolore al ginocchio fortissima ma come una professionista strinsi i denti e andai avanti.
Mentre guardavo il pubblico notai che Dylan, come immaginavo, mi stava guardando.
Sapevo che sarebbe rimasto li lo stesso, ci avrei potuto scommettere.
Continuai lo stesso a ballare senza farmi condizionare ne dal ginocchio ne da lui.
Alla fine dell'esibizione mi misi per terra, incociai le gambe al petto e misi le mani sotto il viso alzandola facendo un espressione di dolore.
Mi alzai e uscii dal palco senza guardare nessuno.
Mi misi a correre e andai nel camerino.
"Haley."
Stavo per iniziare a piangere e per non farmi vedere dissi "Vai via."
La tenda del camerino si aprì e apparì Abby.
"Mi dispiace Abby."
"Di che cosa? Ti faceva male il ginocchio ma non lo hai fatto notare, ti sei comportata come una grande professionista e sono fiera di te. Che cosa hai?" Disse mettendosi sulla sedia.
"Quando sono arrivata dal salto mi è presa un fitta di dolore immenso e stavo soffrendo Abby."
"Tesoro lo so, sei uscita da poco da quell'infortunio e ancora non sei in forma smagliante, ma sei stata fantastica e per me oggi hai vinto qualsiasi cosa succeda."
"Grazie Abby." dissi sorridendo.

Dylan Pov
Come era ovvio che fosse io rimasi lì a guardarla.
Il pezzo era veramente cupo, non capivo perché facesse questi pezzi.
È stata molto brava ma siccome non sono stupido ho notato che si era fatta male.
Cercai di non dire niente e poi salì sul palco con il gruppo cercando di far finta di niente ma non ci riusciva.
Per tutti gli altri poteva sembrare una finzione ma non per me.
Ho visto quello sguardo negli occhi di mia mamma quando ballava con le ossa rotte e ora sto vedendo quello sguardo nel suo viso.
"E la campionessa regionale con un punteggio di 293.5 è la numero 321 Haley della Abby Lee!"
Si alzò e prese il premio aspettando la premiazione del gruppo, e anche li vinsero.
Prima che tutte arrivassero nel camerino entrai dentro e la vidi.
"Devi dirmi qualcosa?"
"No."
"Conosco quello sguardo! Ti fa male vero?"
"Un po, ma non è niente di che fidati. A volte mi prende." decisi di non dirle niente e di darli retta e poi dissi "Perché fai quei pezzi così cupi?"
"Non lo so, non li scelgo io ma mi piacciono tanto."
"Certo però ora che sei felice potresti anche fare dei pezzi più divertenti no?"
"Più o meno è uguale, con dei pezzi così prendo di più nella parte dell'interpretazione."
"Però non sarebbe male vederti ballare un bel pezzo pop."
Mi guardò male e poi disse "No, farò sempre dei pezzi così. In fondo non è male, quando ero piccola mi vestito sempre da pennuto o da ragazza pazza."
Mi misi a ridere solo all'idea di vedere una piccola Haley vestita da uccellino e da bimba pazza.
"Non fa ridere! Ehy con questi pezzi ho vinto i titoli più importanti!"
"Non sto dicendo niente!"
"Stai ridendo!"
"Cosa dovrei fare? Devo piangere?"
"Vai in culo Dylan."
"Sisi certo."
Tutte entrarono nel camerino ed erano tutte felici.
"Te l'avevo detto che avresti vinto! Sei una professionista nata!"
"Grazie Abby." Disse ridendo.
"Via, ora tutti sul pullman, torniamo a casa."
La presi per mano e quando fu sul pullman la chiamò Alexis.
Dopo un'ora che erano al telefono glielo levai di mano e dissi "Alexis non hai nient'altro da fare? Siete al telefono da un'ora!"
"Sei uno stronzo Dylan, fatti di meno!"
Haley aveva sentito cosa aveva detto e invece di difendermi si mise a ridere.
"Mi puoi passare Haley?"
"Potete parlare domani? Mi fai stare un po con lei?"
"Sei un demente! Tanto sei su un pullman con delle bambine, non puoi fare quello che vuoi ricordatelo."
Mi misi a ridere e dopo che Haley la salutò buttai giù.
Mi guardò un po male e disse "Io ho sonno, ora dormo."
"Cosa? Non ti ho fatto chiudere la telefonata per farti dormire! Dormi dopo."
"Stronzo."
La baciai per farla stare zitta e ci riuscii.
Dopo qualche ora arrivammo in città e l'accompagniai a casa sua.
Erano le 10 di sera e quindi la lasciai andare senza romperli più le scatole, per ora, e tornai nel mio appartamento e mi arrivò un messaggio da mio padre: 'Dove sei finito? Senti avevo bisogno di parlarti, domani sera puoi venire a casa così parliamo?'
Non avevo molta voglia di andare da mio padre ma dovevo farlo, era da tanto che non lo vedevo, però forse stavolta se avessi portato Haley non sarebbe andata a finire male come le altre volte.

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