Il demone di Juliet

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° Juliet °

- Siamo usciti di nuovo a caccia, nonostante il tempo. Ho scoperto molte cose su quel lupo mannaro. Ci siamo scontrati... è stata una lotta estenuante e alla fine è scappato, ma sono riuscito a morderlo al collo... - iniziò a raccontare Daryk, con l'eccitazione dello scontro che era ancora evidente in lui. Feci un passo in avanti, ignorando il dolore che si stava diffondendo in tutto il mio corpo, rendendomi difficile anche solo respirare. Gocce pesanti di sangue s'infransero al suolo, disegnando una trama scarlatta tra le pietre lisce del pavimento.

- Daryk! - lo fermai, sforzandomi per riuscire a parlare.

Il ragazzo s'immobilizzò, alzando gli occhi nei miei. E di colpo in essi vidi la sorpresa e l'incredulità, mentre si mischiavano con il colore delle mie iridi che passava di continuo dal verde all'ambra per via della ferita al collo.

- J-Juliet... ? - mormorò, incerto. Rimaneva fermo, senza muovere un muscolo, continuando a passare lo sguardo dai miei occhi alla mia mano che premeva sulla gola per fermare l'emorragia.

- H-ho bisogno di Sunny... - gli dissi, poco prima di crollare a terra, con la vista offuscata e il fiato rotto da un colpo di tosse che portò un sapore metallico sulla mia lingua.

Sembrava tutto come quella notte... il sangue che mi riempiva la bocca, il suo odore che impregnava l'aria e il dolore che intorpidiva ogni mio senso. Stavo rivivendo tutto... presto i cacciatori sarebbero entrati e...

Sentii delle braccia sollevarmi e mettermi a sedere, mentre una luce pallida invadeva il mio campo visivo, interrompendo i miei pensieri.

Riuscii a mettere a fuoco quello che mi attorniava, trovando la piccola ninfa inginocchiata accanto a me.

- Ti avevo detto che era meglio non uscire questa notte - mi rimproverò, porgendomi un fiore bianco, grande quanto il palmo della mia mano.

Con fatica, lo presi e iniziai a ridurre i petali in piccoli pezzi che poi infilai in bocca, sotto alla lingua.

- Di che pianta si tratta? - domandò il demone pantera, di nuovo immobile.

- Ipomea alba, o più semplicemente fiore di luna. È una pianta rampicante che fiorisce di notte. Serve per accelerare le capacità rigenerative delle creature notturne, come... - spiegò Sunny.

- I licantropi - concluse Daryk per lei, lanciandomi un'occhiata seria.

Il freddo che sentivo scorrermi sotto pelle diminuì, fino a rendere la mia temperatura corporea tiepida. La vista tornò rapidamente quella di prima e il dolore si attenuò, diventando un'insistente fitta dove spiccava il morso della pantera.

- Cosa è successo? - volle sapere la bambina.

- È successo che per poco non uccidevo Juliet! Perché non mi avete detto nulla? - esclamò con rabbia il ragazzo, fissando entrambe con gli occhi che brillavano per la collera.

- Non spettava a me farlo, anche se ho tentato di indirizzarti nella giusta direzione - controbatté Sunny.

Allora le iridi dorate di Daryk si posarono pesanti su di me.

Sospirai, scuotendo la testa.
- Non so perché non ti ho rivelato prima quello che sono in realtà. Forse temevo che mi avresti giudicata come facevi all'inizio, se non peggio, visto che nonostante io sia un licantropo, continuo a vivere sotto lo stesso tetto di quelli che uccidono le creature per divertimento -.

Lui rimase in silenzio per un istante, poi ruggì ferocemente, iniziando a camminare avanti e indietro. - Ho rischiato di ucciderti! Ancora un po' e ti avrei consegnata agli uomini di Bram! E allora cos'avresti fatto? Si può sapere? -.

Juliet's Demon [ IN REVISIONE]Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum