Cicatrice

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° Juliet °

- Allora hanno deciso di lasciarti girare libero, purché tu rimanga all'interno dell'edificio?- notai, sfiorando il metallo freddo del collare attorno al suo collo. Eravamo ancora nudi, stesi uno accanto all'altra, io con la testa posata sulla sua spalla e con un suo braccio ad avvolgermi la vita.

Daryk trasse un profondo respiro. Doveva essere frustrante per lui essere così vicino alla libertà che tanto desiderava, eppure non poterla raggiungere.

Gli passai le dita tra i capelli leggermente umidi per il sudore dovuto all'ultimo rapporto che avevamo avuto, scostando il ciuffo che gli ricopriva parte di un occhio. Avrei voluto aiutarlo, ma non sapevo come riuscirci. Con tristezza, pensai che forse avrei fatto meglio a farlo scappare non appena ero stata in grado di aprire la cella dov'era rinchiuso.

- Tu sapevi del licantropo?- chiese, accarezzandomi distrattamente la schiena.

Annuii, facendo scorrere i polpastrelli lungo il suo viso, seguendo il profilo della mascella, per poi scendere al collo, cogliendo il suo battito cardiaco che si fece più veloce, attraverso le vene sotto la pelle.

- So che si nasconde nel fitto del bosco. Un paio d'anni fa, Bram e i suoi uomini hanno iniziato ad avere difficoltà nella caccia. Sistemavano ogni genere di trappola nel bosco e anche in qualche punto fuori dai suoi possedimenti, ma spesso rientravano a mani vuote. Poi un giorno, il cadavere di uno dei suoi uomini è stato lasciato davanti al cancello, come se fosse un avvertimento. Le ossa erano completamente frantumate e la carne era stata lacerata da unghie e zanne. Sul terreno videro delle impronte simili a quelle di un lupo, ma molto più grandi. Un licantropo aveva iniziato a distruggere tutte le trappole e uccidere i cacciatori. Per quanto ci abbiano provato, non sono mai riusciti a fermare quella creatura, così Bram ha iniziato a comprare tutti gli esseri sovrannaturali al mercato nero. Tu sei il primo demone che cattura da quando è comparso il lupo-.

Il ragazzo mi fissò con sguardo assorto. - Non avevo mai sentito parlare di lupi mannari solitari. Credevo vivessero solo in branco... - osservò poi.

Io mi strinsi nelle spalle. - Non saprei, non m'intendo così bene di creature sovrannaturali. Le uniche cosa che so le ho sentite dagli uomini di Bram, o da Sunny-.

Portai la mano all'altezza del suo petto, tracciando la scia di una piccola goccia di sudore, arrivando alla sommità di quella cicatrice spessa che più volte il demone mi aveva impedito di toccare. Lo sentii irrigidirsi e un ringhio di avvertimento vibrò nella sua gola.

- Perché ti procura tanto fastidio se la tocco? - chiesi, sollevando il viso per poterlo guardare negli occhi.

- È legata a dei brutti ricordi - rispose secco. Fece per alzarsi, ma lo fermai.

- Vorrei che me ne parlassi - dissi, accarezzandogli di nuovo il volto, ignorando il suo sguardo diventato di pietra.

- Ogni cicatrice che vedi sul mio corpo è stata causata da voi, da quelli come tuo marito e Katie - replicò gelidamente.

Non dissi niente e non mi mossi. Continuai a rimanere abbracciata a lui e a mantenere le iridi verdi nelle sue dorate, mentre con le dita scendevo di nuovo, raggiungendo quel segno e sfiorandolo lentamente.

- Juliet. Smettila - ruggì. La sua voce fremeva di rabbia. Sapevo che stavo giocando con il fuoco e che rischiavo di bruciarmi, allontanandolo da me. Ma in quel momento non m'importava. Volevo conoscere la sofferenza che gli scorreva dentro e che, nonostante tutte le sensazioni provate mentre facevamo sesso, creava un velo che adombrava i suoi occhi.

- Io non sono come loro, te l'ho già detto. Non mi spaventano questi segni, non mi fa ribrezzo questa cicatrice- mormorai, toccandone i contorni.

Daryk chiuse gli occhi, serrando la mascella. Con un sospiro, tolsi la mano, riappoggiandomi contro il suo petto e chiudendo il discorso. Volevo sapere, ma i suoi ricordi gli procuravano una sofferenza maggiore di qualunque ferita.

Juliet's Demon [ IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora