Girare a vuoto

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° Daryk °

La mia relazione con Juliet durava da più di un mese. Non appena Katie e i cacciatori mi lasciavano libero dalla caccia, riprendevo la mia forma umana e andavo da lei. Le prime volte ci limitavamo a... scopare. Davamo sfogo alla passione che ci scorreva dentro e ci consumava, liberando i nostri rispettivi orgasmi. Ma più andavamo avanti, più il sesso passò in secondo piano. A volte trascorrevamo ore intere a parlare, a scherzare. Le raccontavo aneddoti sulla mia infanzia, come la prima volta che mio padre mi aveva insegnato a cacciare, o il mio primo giorno di scuola. Le piaceva ascoltare quei racconti e quando le domandai il motivo, mi disse che la sua famiglia era diversa dalla mia. Loro non erano mai stati legati a lei, non come dei genitori dovrebbero essere legati a una figlia. Il loro affetto nasceva solo dai complimenti che gli amici e i soci in affari gli rivolgevano per quanto era bella la loro bambina, per quanto era brava e intelligente. Sapevano che quei complimenti in futuro, sarebbero serviti come basi per utilizzare Juliet come una specie di merce di scambio, in modo da creare affari duraturi e redditizi, come poi era successo. Il matrimonio con Bram aveva aumentato di molto le ricchezze già consistenti dei suoi genitori. Ma di tutto questo lei si era resa conto solo molto tempo dopo.

Avevo capito che Juliet era intrappolata in quel posto, quello che non capivo era il motivo per cui continuava a rimanere.

Più parlavo con lei, più arrivai ad odiare profondamente quell'uomo. Ogni volta che lo incontravo, faticavo a trattenere la rabbia. Il demone mi dilaniava dall'interno, confondendo i miei pensieri con il desiderio di strappargli il cuore dal petto.

E quel giorno ruggì ancora più forte.

Mi muovevo con le ombre dei corridoi, cercando di trattenere l'impazienza. Ero stato a caccia tutto il giorno, seguendo le tracce del licantropo che mi avevano portato solo a strade senza uscita. Aveva lasciato scie ovunque, creando false piste, in modo da farci girare attorno. Una perdita di tempo che stava rendendo Katie parecchio nervosa.

Raggiunsi la stanza di Juliet, ma mi bloccai, rimanendo mischiato con l'ombra. Dalla camera provenivano la voce di Juliet e quella di Bram. Soffocai un ringhio, mentre la pantera si nutriva della strana furia che mi scorreva nel sangue.

Uccidi...

- Per quale motivo dovrei farlo? - chiese Juliet. La sua voce tremava leggermente. Tratteneva a stento la rabbia.

- Perché sarà una cena importante. Ci saranno tutti i miei soci in affari e le loro mogli - replicò Bram.

Sangue...

La risata fredda della ragazza lo interruppe. - Quindi anche tu dovrai esporre la tua mogliettina trofeo. E dimmi, hai già scelto il vestito che dovrò indossare? Magari con una bella scollatura, così sarai l'uomo più invidiato -.

- Ora basta! - abbaiò l'uomo. - Tu verrai a quella cena! -.

Uccidi...

- Non ho intenzione di farmi sfruttare come un bell'accessorio da te! - esclamò Juliet.

Dei passi pesanti, poi il rumore di uno schiaffo vibrò nell'aria.

Scattai in avanti, sentendo la mia carne tendersi. Le mie unghie divennero artigli neri e affilati e le zanne presero il posto dei denti da umano. Uscii dalle ombre e feci per entrare nella stanza.

UCCIDILO!

- Fermati -.

Mi voltai di scatto al suono di quella voce flebile, pronto a colpire chiunque mi impedisse di uccidere la mia preda. Tra la nebbia rossa calata sui miei occhi dai pensieri del demone, riconobbi la figura esile di Sunny. Era ferma in un angolo, appoggiata al muro mentre giocava nervosamente con le dita, osservando il cielo denso di nubi fuori dalla finestra.

Juliet's Demon [ IN REVISIONE]Where stories live. Discover now