13. Decisioni importanti

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Harry e Louis passarono davanti all'abitazione di Venere e la dea, che era in giardino a curare le sue rose, urlò al dio della guerra.

" Tesoro...vieni anche questa sera a trovarmi? "

" Non lo so, Venere...vedrò..." rispose Louis proseguendo lungo la strada.

Gli occhi di Harry si riempirono di lacrime e non riuscì a trattenere un singhiozzo.

" Hai il coraggio di piangere? " chiese Louis ironico " Sei tu che mi hai tradito e hai rovinato tutto. Pretendevi che ti rimanessi fedele?"

" No...me lo sono meritato...non so cosa darei per poter tornare indietro e non andare a quella festa.."

" Non avresti il bambino, però..."

" Già...lui non ha colpe...mi dispiace solo che si ritrovi per padre una...una persona come me..."

" Senti, quello che è successo fra di noi non ha nulla a che vedere con il tuo essere genitore...tu sei fantastico in quel ruolo...molto più del sottoscritto...dato che i miei figli non mi rivolgono nemmeno più la parola..."

" Tu...tu mi avresti lasciato morire se loro non ti avessero pregato?"

" Non lo so..."

" Tu non provi più nulla per me?" chiese Harry, guardandolo negli occhi.

" Vorrei...ma non ne sono capace..." rispose Louis.

Harry non seppe cosa rispondere e fra loro calò un profondo silenzio.

....la cena, purtroppo fu un fallimento colossale...

Fobos e Deimos, non appena videro il padre, se ne andarono subito.

Armonia prese Cupido in braccio e sparì in camera da letto e Louis, come prevedibile, se ne andò senza aver mangiato nulla.

Solo che il dio della guerra non andò da Venere quella sera, ma da sua madre Giunone.

La dea, quando lo vide entrare, sorrise sarcastica e disse:

" Oh, chi si vede....hai recuperato un po' di cervello?"

Louis non diede alcuna risposta, si sedette su una sedia e iniziò a parlare:

" Ho sempre creduto di essere perfetto e di non aver bisogno di nessuno, poi, quando ho conosciuto Harry, sono stato travolto da nuove emozioni e mi sono innamorato.
Non so cosa sia successo con il passare del tempo, semplicemente ho dato per scontato che lui fosse sempre lì, ad aspettarmi, quando avrei avuto bisogno del suo corpo.
Ho smesso di parlargli, di coccolarlo, di farlo sentire importante...e, forse, è colpa mia quello che è successo con Ipnos.
Ma è il fatto di aver chiesto la sua vita in cambio di quella del bambino che non riesco a perdonarmi...
...è quello e il disprezzo che leggo negli occhi dei miei figli...io...sono stato giorni senza parlare con nessuno ed è brutto e terribile anche per uno come me...
E poi oggi quel bambino...lui mi ha abbracciato anche se io l'ho chiamato mostro e mi sono detto che, magari, le cose potevano tornare come erano prima...
E io lo voglio...madre.."

Dopo aver pronunciato queste parole si prese il volto fra le mani e scoppiò a piangere.

Cupido ( Saga di Cupido libro 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora