Percy// Di male in peggio.

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Dopo una decina di secondi, decido di alzarmi. Per fortuna non c'era molta gente a vedermi, dato che mancava ancora un quarto d'ora al suono della campanella. Prima di girare i tacchi ed andarmene, sento la sua amica prendere un foglio, e dire:
"Ok, Annabeth, con questo siamo già al terzo."
Aspetta, terzo di cosa? Terzo a toccarle il sedere, oppure terzo ad essere stato messo KO dalla bionda? Perché anche se mi dava fastidio ammetterlo, lei mi aveva fatto cadere a terra con un pugno sulla guancia.
"I ragazzi di NY nord sono dei porci!" Disse l'altra amichetta, ridendo. Intanto Annabeth continuava a guardarmi dall'alto, la testa leggermente inclinata ed i pugni ancora chiusi. Poi un gesto che non mi sarei mai aspettato. Mi tende una mano. Vuole presentarsi? Bah, secondo me se le stringo la mano mi ritroveró di nuovo sul pavimento, dato che la signorina sembra una cintura nera di karate.
"Pff!" Sbuffo, rifiutando la sua presentazione, con una faccia disgustata. Finalmente mi giro e mi allontano verso il bagno, con Luke alle costole. Prima di varcare la porta del bagno, la guardo. Mi guarda, ha ancora la mano tesa, ma la sta lentamente abbassando. Inarca ancora di più la fronte. Il suo sguardo dice solo una cosa: mi ha dichiarato guerra.
Rimango fino al suono della campanella nel bagno, ogni minuto che passava il livido che mi aveva procurato quella stronza era sempre più evidente. Poi con Luke mi dirigo in classe, ci sediamo vicino alla finestra, nell'ultima fila, ovviamente. Cerco di squadrare con lo sguardo i nuovi ragazzi nella classe. Le ragazze sono molto più numerose dei ragazzi, cosa che non mi dispiace affatto, e Luke aveva ragione, sono messe tutte bene esteticamente. Tutti i banchi sono pieni all'arrivo del nuovo professore, apparte tre posti, ancora vuoti. Appena il professore appoggia la sua valigetta sulla cattedra, entrano le ultime tre ragazze, con il fiatone in gola. Sono Annabeth e le sue amiche. Alzo gli occhi al cielo, non poteva andare peggio di così.
"Scusate il ritardo, professore."
Dice immediatamente Annabeth, il professore le sorride.
"Non c'è problema."
Loro annuiscono e prendono i loro posti. L'unica cosa positiva è che sono dall'altra parte della classe..
Il professore si presenta, ma non gli presto grande attenzione, di tutto il papiro che ha detto, ho capito solo che insegnerà lingue straniere.
"Ora voglio sentir parlare voi." Ci dice. Uff, ecco la cosa che odio di più del ritorno a scuola.
"Allora, ragazzi, chi inizia?" Ovviamente nessuno risponde.
"Come siete timidi! -ride- allora scelgo io!"
Il suo dito si ferma su Annabeth. Finalmente qualcosa di interessante.. Vediamo cosa ci dirà.
"Mi chiamo Annabeth Chase." Deglutisce. "Ho quasi 19 anni e.. Vorrei finire questo liceo per poi andare all'università."
E ti pareva! Annabeth sembra una figlia di papà a tutti gli effetti.
"Ho una sorella minore.. Una cagnolina.. E.." Le scappa un risolino isterico, evidentemente non le piace essere al centro dell'attenzione. "Nel tempo libero frequento un corso di autodifesa femminile."
Ah, ecco! Ecco perché ha reagito così al mio pugno!
Sta per continuare il suo discorso ma il professore la interrompe.
"Descriviti con tre aggettivi, Annabelle."
"Annabeth, prof."
Il vecchio ride, poi si corregge. Sembra davvero interessato alla risposta di Annabeth, secondo me è un esperto di psichiatria o roba del genere.
"Ehm.. Dunque.. Tre aggettivi.." Balbetta Riccioli d'oro.
"Dai Annabeth, non è difficile. Guardami negli occhi e sii sincera con te stessa." La incoraggia il prof.
"Io.. Mi vedo.. Fredda."
"Ottimo, poi?" Disse lui, strizzando gli occhi, segnando le parole di Annabeth su un foglio, che ora per la pressione stava sudando. "Poi.. Irascibile.. E violenta.. Credo." Aveva una specie di sorriso imbarazzato sulle labbra, era felice di aver finito il proprio interrogatorio.
"Annabeth?"
"Si, prof?"
"Stamattina ho visto tutta la scena.. Quando quel ragazzo lì ti ha toccato, e ti sei difesa." Disse il prof indicandomi. Ottimo! Quando diavolo finisce la giornata?
"Apprezzo il fatto che sia riuscita a farti valere.. Effettivamente sembra che gli aggettivi che hai detto prima ti descrivino perfettamente."
Annabeth sorrise, poi mi lanció un'occhiata.. Cacchio, penso di essere arrossito.
Poi il professore si alza e si incammina verso Annabeth, che lo guarda cercando di capire le sue intenzioni. Il prof inizia:
"In effetti da quello che ho potuto vedere sei proprio.. Fredda, irascibile e violenta. Riesci a spiegarmi perché ho la strana sensazione che in realtà tu non sia così?" La fissava.
Annabeth istintivamente abbassó lo sguardo, decise di non rispondere. Evidentemente non voleva continuare il discorso.
Il prof. sembrò afferrare il concetto.
Poi mi guardó e disse:
"Toccatore di sederi, sentiamo un po' chi sei."
Oh, merda.
Mi alzo in piedi ed inizio a parlare molto velocemente. Prima inizio e prima finisco.
"Sono Percy Jackson, ho diciannove anni ed abito al nord di New York. Non mi piace studiare, non mi piace la scuola e nel tempo libero vado in discoteca oppure vado in palestra." Cercai di mantenere l'espressione da figo, ma poi mi rendo conto che il professore ha una faccia disgustata.
"Bene. Cioè, chiariamoci, non va bene un cazzo."
Wow. Un professore che dice parolacce mi mancava.
"Stessa domanda: cerca i tre aggettivi che più ti rappresentano." Disse, ma prima che io iniziassi a parlare, lui aveva già scritto tre parole sotto il mio nome. Mi prende in giro?
"Sono scherzoso, estroverso e coraggioso." Metà della classe rise. Ma che diavolo?
"Strano" iniziò il prof. "Io pensavo avresti detto: maleducato, bugiardo  e vanitoso."
Annabeth rideva, quanto la odio.
Non resisto più:
"Ma che cazzo ridi, viziatella?"
La classe si zittisce improvvisamente.

Percabeth•{Amnesia}• ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora