Black Roses

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Non fa altro che sorridere mentre io rimango stupita.

Come fa a sorridere?

Come fa a dare vitalità ad ogni cosa che compie.

Rimango ferma impalata.

Comunque la sua presenza qui non me la aspettavo.

-Non mi saluti nemmeno? - chiede con tono da finto offeso per poi mettersi a ridacchiare.

-Ciao Jake. - concludo con voce ferma.

-Da quanto tempo! - ipotizza sempre sorridendo.

Sta volta cambiamo un po' la situazione.

-Esatto! - rispondo sorridendo.

-Ma allora come va caro Jake? - chiedo con finto entusiasmo.

Sta zitto continuando a fissarmi in un modo strano.

-Come non mi rispondi Jake? - chiedo sorridendo.

Solo silenzio.

-Cazzo, non fare finta, con me, non lo fare! - urló improvvisamente per poi appoggiare il suo mento sulle sue mani con fare disperato.

Notavo come il sudore scendesse, il suo respiro si facesse irregolare e le vene si evidenziarsi nelle sue braccia come se fosse appena uscito da una rissa.

Mi spiegate cos'ha? Mi chiesi.

-Cos'hai? - chiesi non mettendo a freno la mia lingua.

Ma non importa.

-Tu non lo fare e basta. Ti prego. - il suo tono si addolcì di poco.

-Con me non devi fare finta, devi essere te stessa. -

Decido di lasciare stare, forse per quel tono così disperato o forse per quel "ti prego" sputato in modo così umile.

Quasi quasi mi fa pena per un motivo che non conosco ancora.

-Va bene. - rispondo semplicemente.

-Ottimo, comunque come sta andando il lavoro qua? - cambia immediatamente discorso asciugandosi la fronte.

-Bene dai, a te? - chiedo semplicemente.

-Bene dai. - risponde freddo per poi abbassare lo sguardo sul pavimento.

C'è qualcosa che non va in lui, me lo sento.

Ho paura di sapere il perché.

Sono intimorita dal saperlo, ma non ne so la causa.

Decido di troncare il tutto per andare a casa.

-Senti Jake, io ora devo andare a casa. -

-Si vero, beh, vado anch'io, ciao. - disse per poi scappare via.

Decisi nuovamente di ignorare, presi la mia borsa e andai via.

Camminai tra le diverse vie, tra la folla, tra i negozi, tra il traffico che occupa la strada.

Era piena di luci, rumori, macchine, caos, tipico di grandi città come Manchester.

Era sera, lo notai dal sole ormai tramontato il quale lasciò spazio al buio di espandersi.

Prima di andare a casa decisi di fare un giro nel parco dove ero stata precedentemente.

Presi la strada dell'altra volta e man mano che mi allontanavo le luci e i rumori diminuivano, fino a raggiungere la massima quiete.

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