I decide the rules now

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Stai bene?

Forse.

Sto male?

Forse.

E come stai quindi?

Posso dire sto?

-Hey. - mi richiama la ragazza.

Quella che prima mi aveva questo se stavo bene.

La scruto da cima a fondo.

Ragazza alta, magra, capelli lunghi, occhi profondi e verdi.

Era la ragazza di prima vista nel cortile.

Mi soffermai sui suoi occhi, qualcosa che mi colpiva, e chissà per quale motivo mi piacevano quegli occhi.

Aveva occhi così sinceri e semplici, sembrava quasi un'innocua persona.

-Chi sei? - chiesi riprendendomi dal piccolo shock.

-Ah scusa, comunque piacere mi chiamo Sofia. - disse ridacchiando e mostrandomi uno dei suoi sorrisi.

E persino quel sorriso era innocuo.

Non rispondo e rimango a fissarla.

-E tu chi sei? - chiese interrompendo il silenzio.

-Diana. - rispondo.

-Piacere di conoscerti Diana. - risponde a sua volta

-Okay ora dovrei andare a lezione. -

-Okay, comunque stai bene? - chiede nuovamente.

Annuisco solamente, chissà per quale misterioso motivo non riesco a dire "sto bene" o se lo dico, lo faccio con una falsità incredibile.

-Non mi sembra. - dice creando una linea con le sue labbra.

-Non importa. - rispondo dirigendomi verso l'uscita.

-Si invece. - risponde.

Io mi giro di colpo.

-E perché dovrebbe interessarti, Sofia? - chiedo marcando il suo nome.

-Perché non dovrebbe, Diana? - risponde a sua volta marcando il mio nome.

-Okay ora smettiamola, a me non interessa come stai, a te non interessa come sto, questo è tutto, ora vado a lezione. - dico riprendendo il mio percorso.

-Convita te. - dice in tono ironico.

-Che lezione hai dopo? - chiede successivamente.

-Inglese. - rispondo.

-Anch'io. - risponde per poi dividerci ognuno verso la sua lezione, la mia sarà lunga anche molto.

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Suona la campanella e io mi preparo per la lezione di inglese.

La lezione che adoro di più.

Ora che mi ricordo ci sarà anche Sofia, non so se essere felice o triste.

Entro in classe ritrovandomi una fra i primi, cosa mai successa prima.

Mi siedo dietro vicino le finestre.

Osservo fuori dalla finestra come il tempo cambi.

Come le foglie cadono, secche e leggere, come ormai gli alberi siano spogli di esse, come l'inverno sia alle porte.

Adoro l'inverno.

Quella stagione fredda, dove nevica e tu dentro le coperte con un the caldo osservi come la neve cada, quella stagione in cui metti il maglione e diventi babbo natale da quanto ti vesti.

Games And False PromisesWhere stories live. Discover now