Habitude

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Solitudine.

La solitudine è brutta ma anche bella.

Bella perché ti sembra di essere libera di fare ciò che vuoi ma brutta perché ti senti terribilmente sola.

Sola come mi sento io ora.

Sola che cammina per la strada deserta, ma ormai ci ho fatto l'abitudine.

Ho fatto l'abitudine a sbagliare, sbagliare amicizie, chiudermi in me stessa, fare l'asociale, ora mi sono abituata.

Mi sono abituata al fatto di essere accompagnata solo dal rumore delle foglie, dalla notte, dalla musica attraverso i miei immancabili auricolari, dai libri che tengo in camera, da speranze ormai rese illusioni.

Sono abituata a stare ferma fuori da quella che chiamo casa, ma è solo un ammasso di mattonelle, per poi entrare e percorrere  sempre le solite scale ormai conosciute, entrare nella mia camera grigia e mimetizzarmi nel mio mondo, immersa nelle parole e lettere che riescono a capirmi senza nemmeno conoscermi e senza criticarmi.
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Ormai ho perso la cognizione del tempo immersa nei miei libri.

Decido così di scendere nuovamente le scale per poi prendere un the caldo in cucina.

E fu così che notai che Carol era lì.

-Ciao Diana. - mi salutò sorridendo.

-Ciao Carol. - risposi in modo freddo, andando in cerca delle bustine per prepararmi il the.

-Se vuoi il the te l'ho già preparato. - mi avvisò sempre con quel sorriso caloroso.

-Grazie, ma non serviva. - la ringraziai.

-Tranquilla, tanto è solo un the, lo faccio con piacere.- disse per poi tornare a lavare i piatti.

Io mi chiedo ancora come facciano le sue mani a sopportare il fatto di stare sempre in mezzo ai detersivi.

Un po' mi fa dispiacere vederla così.

Per una volta posso fare una cosa buona nella mia vita.

-Carol. - la richiamai.

-Dimmi cara. - rispose.

-Niente, mi chiedevo in cosa potrei aiutarti.- cercai di arrivare dritta al punto.

-Cosa? - chiese, quasi urlava e il suo mento sarebbe arrivato a terra.

-Hai sentito, posso aiutarti in qualcosa? - chiedo nuovamente.

-No cara, non serve, tranquilla. - risponse tornando al suo lavoro.

Essendo la persona ostinata che sono cerco di convincerla.

Anzi diciamo che non perdo nemmeno tempo.

-Okay quindi ora vai via, lavo io i piatti. - affermo.

Prima che potesse opporsi iniziai a lavorare.
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Finalmente ora posso riposarmi.

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