46. L'amore in persona.

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//Leggete lo spazio autrice per favore? Buona lettura! :*❤//

"Buongiorno, combina guai." Dei baci sulla guancia mi svegliano dal mio lungo sonno.

"Mh..." Rispondo ancora con gli occhi chiusi. Non ho proprio voglia di alzarmi, preferirei restare qui per tutto il giorno, con lui.

"Forza, dai che è tardi." Lo sento ridacchiare ma protesto.

"Non voglio andare a scuola!" Mi giro dall'altra parte del letto e mi sento accarezzare i capelli.

"Sono le sei e mezzo, devo tornare a casa mia, vestirmi, ritornare qui e dopo dobbiamo andare a scuola. Neanche io mi voglio alzare ma dobbiamo, dai."

"Non ci andiamo."

"Invece sì, muoviti!" Mi fa girare verso di lui e mi da un bacio a stampo. Non ho ancora aperto gli occhi e non intendo aprirli.

"Ho capito, devo ricorrere alle maniere forti." Mi da un bacio sulla guancia -segno di tradimento-, poi inizia a farmi il solletico piano.

Mi dimeno ridendo e scalciando, ma cerco di non vedere. Non vincerà.

"O apri gli occhi, o ti prendo in braccio e ti porto in cucina direttamente." Mi minaccia e io rido di più.

"Non lo farai." Scuoto la testa.

"Oh, sì, invece. Vuoi vedere?" Mi chiede continuando a solleticarmi la pancia, provocando dei brividi lungo tutto il corpo.

"No, voglio rimanere qui. Con te." Faccio il labbruccio e lui si ferma.

"Anche io, non sai quanto, ma se viene tua madre e ci vede così penserà male e mi manderà a casa a calci." Mi sussurra in tono più dolce, mentre mi accarezza le braccia con le dita.

"Dì che sei venuto a trovarmi." Lo liquido con un gesto della mano e mi giro dalla parte opposta del letto, ma mi blocca ancora.

"Sì, con il pigiama di tuo padre." Lo sento sbuffare per l'impazienza.

"Ti metti i vestiti di ieri."

"Dai, non fare così. Vedi che ti faccio scendere io dal letto. È l'ultima opportunità: o scendi tu o ti porto io."

Non rispondo. Aspetta un po' e vedendo che non reagisco mi prende in braccio, facendomi sussultare e spalancare gli occhi per lo spavento. "Fregata!" È la prima parola che vedo pronunciare dalle sue labbra e il suo sorriso è la prima espressione che vedo non appena ritorno a vedere.

E subito mi fa sentire meglio.

"Ora che ho aperto gli occhi mi fai scendere?" Chiedo.

"Può darsi, ci devo pensare. Tu ti vesti e ti prepari prima che venga tua madre?" Mi ricatta.

Sbuffo. "Okay."

"Me lo giuri?"

"Te lo giuro." Mi porto una mano sul cuore, scocciata. Mi fa scendere e mi precipito in bagno. Mi faccio una doccia, mi vesto, mi aggiusto i capelli e mi trucco leggermente.

Quando sono uscita dal bagno, lui non c'è.

È andato a casa sua per prepararsi, penso. Sarà andato a piedi, con i vestiti di ieri, penso ancora. Dovrà fare tutta quella strada?

E non poteva rimanere ancora un po'?

Sto per chiamarlo quando bussano alla porta di casa. Mi dirigo nell'ingresso e apro a mia madre che mi abbraccia appena mi vede.

Ora che ci penso, ha fatto bene ad andarsene subito, tanto più tardi ritornerà.

"Ciao, Jacklyn. Allora, tutto a posto?"

Ho bisogno di te. [#1]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora