"Ti ho detto di alzarti" continuo spingendomi nel letto "devi accompagnare Kris a casa"

"Chi cazzo è Kris?" imprecai alzandomi

"Probabilmente la tua nuova mamma" disse lui soghignando

Rimasi schifato, ma cercai di non innervosirmi o farlo innervosire, quindi uscii dalla stanza e presi le chiavi della macchina.

Una donna dai capelli corti ancora bagnati uscì dal bagno, vestita di pochi stracci.

"Sei Kris?" chiesi

"Si ragazzo, tu sei?"

Non risposi le feci un cenno con la mano per poi uscire di casa ed entrare in macchina

-povera donna- pensai, lei non immaginava il mostro che mio padre aveva dentro.

"Dove?" chiesi appena lei chiuse la portiera.

"Alla Brick Lane Road" disse

Pensai a quella strada, era tra le strade più isolate di New Bern, anzi di tutta la North Carolina.

Arrivammo a destinazione in dieci minuti.

"Buonanotte caro" disse la donna

Io sbadigliai in risposta alzando un braccio, ero abituato a riaccompagnare a casa le puttanelle di mio padre.

Quando mi voltai per fare manovra, notai una 125 parcheggiata in un angolo della strada.

Ripresi a guidare, pensando che Kylie mi era davvero rimasta impressa se continuavo a vedere tracce di lei dappertutto, scossi la testa pensando che forse si trattava di alcuni effetti provocati dai residui di cocaina che scorrevano nelle mie vene.

Tornai a casa e mi rimisi a letto ma il rumore di Brad che trafficava in cucina non mi permise di addormentarmi.

Mi alzai per vedere cosa stava combinando.

Aveva in mano le foto della mamma.

"Che ci fai con quelle?" dissi

"Le sto togliendo e dopo le brucio" disse lui appoggiandole dentro ad una scatola.

"Rimmettile dov'erano"imposi

"Senti ragazzino, tu in casa mia non decidi nulla"

Sospirai.

"Rimettile al loro posto" sbottai

Lui si avvicinò con il suo solito fare minaccioso.

Non abbassai lo sguardo

"Non permetterti" disse tirandomi un pugno dritto allo stomaco

"Rimettile al loro posto" continuai imperterrito

"Continui" disse sfilandosi la cintura.

Il seguito fu una schiena piena di strisce rosse che in poche ore diventarono lividi.

La mattina trovai sulla scrivania la scatola con le foto, non so per quale strano gesto di gentilezza lui non le avesse bruciate.

Aprì la scatola e le guardai una ad una.

-perché mi hai abbandonato?- pensai

Non ricevetti nessuna risposta come d'altronde da due anni.

Le rimisi dentro e lasciai la scatola sopra all'armadio.

Presi la cartella e andai a scuola.

Entrai in classe in ritardo e al mio posto c'era seduta lei.

La cosa mi irritò.

"Alzati" dissi facendo voltare la maggior parte della classe verso di noi.

"No" disse lei voltando lo sguardo verso la finestra.

"Senti" dissi sbattendo con forza il casco sul banco di fianco "non è giornata, alzati e non rompere i coglioni" quasi urlai

Come sempre il professore fece finta di non sentire e cerco di continuare la lezione.

Lei spalancò gli occhi ma si arrese alzandosi e sedendosi nell'altro banco.

Dormii per il corso delle prime due ore.

Mi svegliai alla terza ora sentendo delle voci che dicevano "lasciamolo qua" e "ha fatto le ore piccole ieri eh?"

Dovevamo andare in palestra.

"Non ti cambi Smith?" mi chiese il prof di ginnastica.

Scossi la testa e andai a sedermi sulla panchina affianco alla sua scrivania.

Quando entrò Kylie aveva una canottiera grigia scollata e un paio di leggins neri aderenti, non riuscii a smettere di guardarle il fisico.

Era perfetto, aveva le curve al posto giusto.

"Dio quanto mi sbatterei quella nuova" disse Jack a Tyler, in piedi davanti a me.

In quel momento ripensai a come le avevo risposto male un paio d'ore prima.

Mi alzai verso di lei.

"Scusa per prima" dissi passandomi la mano tra i capelli.

Non mi guardò nemmeno.

Andò a sedersi sul pavimento vicino agli altri, lasciandomi lì in piedi come uno stupido.

Coast || Lucky Blue Smith, Kylie Jenner ( #Wattys2016 )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora