one.

1.4K 57 10
                                    

Il sole splendeva cosi forte che dovetti stroppicciare gli occhi per riuscire ad avere una chiara immagine di Jeff e Flynn che si trovavano seduti in due seggiole ripieghevoli mentre aspettavano sul molo che qualche pesce abboccasse.

Non mi piaceva pescare, non ero un ragazzo con molta pazienza, ma quelli erano i miei migliori amici da sempre e così scesi dal mio bolide, una 125 blu metallica, estrassi dalla tasca più bassa dei miei pantaloni verdi militari le mie camel e ne accesi una prima di dirigermi verso di loro.

"Alla buon ora" disse Flynn guardandomi per un istante per poi tornare a guardare il Lago davanti a sè.

"Sono andato a comprarmi le sigarette"

"Dovresti smetterla con quella merda" esclamò Jeff mentre muoveva la canna da pesca a destra e a sinistra.

"Dovresti smetterla di ripetermelo" dissi conciso

La mia prima sigaretta me la ricordo.

Avevo 16 anni e un tale di nome Stiles aveva appena preso un pacchetto, in una fredda giornata di novembre.

Ricordo come mentre aspettavamo il tram, lui sfilava la cartina trasparente che ricopriva il pacchetto per poi estrarne una e riposizionarla al contrario per poi prenderne un'altra.

Lo guardai attentamente.

"Ne vuoi una?" mi chiese

Non avevo mai fumato eppure quel giorno ne avevo voglia, Brad il giorno prima mi aveva picchiato e l'occhio nero lo rivelava al mondo, non avevo reagito, non mi ero mosso, mia madre, prima di morire, mi aveva fatto promettere di rispettare sempre e comunque mio padre, Brad.

Forse non ne ero pronto ma ricordo perfettamente che non tossii o soffocai, ricordo quel pensiero che mi paralizzo il cervello "sono nato per fumare", eppure mi avevano assicurato che le sigarette facevano male ed erano disgustose, io non lo sentii, a me piacevano da subito, come se quel peggio, quel male non era abbastanza per essere confrontato al mio male trasformandosi automaticamente in piacere, piacere insoddisfabile.

Con le labbra secche dal freddo autunnale, mi passai una mano tra i capelli biondi per poi accendere la sigaretta mentre gli altri guardavano silenziosamente il Lago.

"Lucky Blue che facciamo stasera?" disse Flynn mentre aspiravo dalla mia sigaretta.

Il rumore forte di un'altra 125 mi fece distrarre dalla sua domanda.

Mi voltai per guardare chi era, ma tutto quello che vidi fu una moto passare di fianco alla mia a tutta velocità, una ragazza stava sulla sella, vidi i suoi capelli castani svolazzare sotto il casco con una giacca di pelle sopra.

"È quella nuova" disse Jeff

Il nostro paese era un posto piccolo e tutti conoscevano tutti anche se nessuno sapeva veramente qualcosa dell'altro, le voci erano la tua reputazione, le voci facevano di te solo un nome e un riferimento, nient'altro.

"Dicono che è estremamente bella" aggiunse Jeff

Alzai le spalle mentre spensi la mia sigaretta con la suola della scarpa.

"Andiamo alla Coast?" proposi a Flynn non continuando il discorso di Jeff.

"Va bene"

La Coast era il pub che si trovava vicino al mare, il nostro pub, le nostre serate, le nostre droghe erano tutte là dentro.

"Prima però ci prendiamo una pizza" disse Jeff.

Annuì prima di mettermi il casco

"Te ne vai già?" Mi disse Flynn alzandosi e ritirando il filo della canna da pesca.

"Si devo andare là"

era il cimitero, così chiamavo il posto più triste e allo stesso modo bello che conoscevo.

Annuirono entrambi e io mi diressi verso la mia moto.

Una calla era posata sopra alla sua tomba, il suo fiore preferito, guardai la foto della donna dagli occhi di ghiaccio e il capello ramato perpoi posarci le labbra e sospirare un 'mi manchi'.

Era così lei mi mancava più di quel che pensavo, i pensieri sono l'arma peggiore contro noi stessi, nulla mi poteva ferire più di non avere più la sua colazione pronta al mattino, di non sentire più il suo profumo mentre stendeva i panni e il non guardarla più pettinarsi davanti allo specchio, era la mamma più bella del mondo, era mia.

Dopo qualche minuto, feci un giro attorno alle tombe per onorare chi da anni era rimasto solo là.

Dopo essere uscito mi fumai un'altra sigaretta prima di salire sul mio bolide e tornare a casa, per preparare la cena a Brad.

"La Wilson è qui" mi gridò Jeff all'orecchio mentre la mia testa iniziava a girare per l'alcool assunto.

Io annuì per poi andare a cercarla.

La Wilson era la mia scopamica.
Non le mancavo di rispetto, lei lo era veramente, non parlava quasi mai e quel poco che diceva era inutilmente stupido, non le avevo mai proposto nulla era stata lei a fare il primo passo, era gelida ,quasi sempre, tranne a letto, in quello era brava.

Non mi piaceva mancare di rispetto alle ragazze, lei mancava di rispetto a se stessa, concedendosi a chiunque avesse un rigonfiamento nel basso ventre e io avevo bisogno di sfogarmi.

Mentre cercavo di passare tra le persone per trovarla, qualcuno appoggiò una mano sulla mia spalla, era la Wilson.

Fece un cenno con la testa per indicare i bagni e io capii.

Dopo aver prosciugato una striscia di cocaina e i nostri bisogni, uscimmo dal bagno.

Vidi Jeff provarci come al solito con Guendy, la barista.
Si era fissato su quella ragazza, sembrava un'angelo ma non lo era, l'ambizione di essere la ragazza più bella e sana, l'aveva resa insana, soffriva di una delle malattie peggiori per le ragazze, l'anoressia, sembrava un'angelo scarnito e nonostante Jeff le riconoscesse quella bellezza, lei non riusciva a vederla e non riusciva a vedere quanto lui fosse perso per lei.

Mi distrassi un'istante scontrandomi contro qualcuno.

"Scusa" dissi automaticamente senza guardare chi fosse.

Una ragazza castana dagli occhi velati di un nocciola scuro mi fulminò con lo sguardo.

Non la conoscevo, ma era troppo bella per essere vera, le lentiggini sulle guance e una giacca di pelle nera la rendevano fin troppo attraente.

"Guarda dove vai" disse svandendo alla mia destra, mi girai ma si era confusa tra la folla non permettendomi di rivederla.

Coast || Lucky Blue Smith, Kylie Jenner ( #Wattys2016 )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora