Capitolo 29

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My happiness is you

Capitolo 29

Emma e Nicole scesero nella hall, con un vestitino leggero sopra i loro costumi da bagno.

-Era ora che scendevate ragazze! Ehi piccola che hai?-Chiese Alex, prendendo la mano di Nicole e stringendogliela forte.

La ragazza sembrò risvegliarsi dal suo stato catatonico e lo guardò.

-No, niente...-Disse, guardando Emma che rideva per una battuta di Christian accanto a loro. Alex sembrò capire.

-Ti ha detto qualcosa?-Chiese sussurrando.

-No, ma mi ha fatto un certo effetto vederla. Il suo corpo non è di quella magrezza che ti fa spaventare perchè si vedono le ossa, anzi è tonico per tutto lo sport che fa ed è anche bello, ma è esilissimo, un soffio di vento potrebbe tranquillamente spazzarla via.- Rispose Nicole, allo stesso tono.- Dopo vedrai.- Aggiunse.

Detto questo andarono tutti in spiaggia. Emma era entusiasta e sembrava una bambina piccola che sta per andare al luna park, sembrava aver dimenticato il brutto inconveniente del giorno prima con la psicologa. Ma entusiasta era solo lei. Nicole, Christian, Alex e Sam non sembravano molto in vena di essere felici; forse Emma poteva anche negare l'evidenza e fare finta che tutto quello non fosse vero, ma loro la realtà la vedevano fin troppo bene.

I ragazzi si preoccuparono di montare l'ombrellone, mentre Emma e Nicole sistemarono gli asciugamani sopra le sdraio e misero la borsa freezer sotto l'ombrellone, avrebbero cenato lì in spiaggia.

Nicole si tolse il vestitino e lo appese sotto l'ombrellone, e fu subito imitata da Emma, che però ricevette occhiate sorprese da Sam e Alex. (Christian l'aveva già vista senza vestiti).

-...Ora che ci penso ho un po' di freddo, penso che mi rivestirò.- Mormorò Emma, a disagio e triste per le occhiate che ricevette dai suoi migliori amici.

Nicole lanciò un'occhiata gelida a Sam e Alex che subito capirono l'allusione di Nicole e cercarono in tutti i modi di rimediare, cercando di far ridere Emma che però sembrava essersi azzittita completamente.

Christian alzò gli occhi al cielo, i suoi amici erano veramente stupidi.

-Emma ci sono trenta gradi all'ombra, svestiti e andiamo a farci una passeggiata. Ti va?-Propose, inginocchiandosi accanto alla sdraio di Emma dove lei si era rintanata a leggere un libro.

-Scusa, ma non mi va molto..-Disse la ragazza, non guardandolo negli occhi. Si vergognava del suo corpo, e in quel momento i suoi amici glie ne avevano dato una prova. Faceva schifo.

Christian sospirò, poi si sedette nello stesso sdraio di Emma e si avvicinò al suo volto, spostandole una cioccia di capelli dietro l'orecchio.

-Io ti trovo dannatamente attraente, che tu sia vestita o no. Anzi, direi che ti preferisco svestita sotto di me, quando urli il mio nome e mi graffi la schiena con le unghie.- Sussurrò suadente, facendola avvampare.

la bionda sorrise leggermente e poi diede la mano al suo ragazzo che l'aiutò ad alzarsi e le tolse delicatamente il vestitino a fiori che portava, per poi metterle una mano sul fianco e camminare insieme sulla sabbia rovente.

-Hai sempre la parola giusta al momento giusto. Come fai?-Chiese Emma, aveva ritrovato il sorriso.

-Non lo so, so solo che non mi piace vederti triste bimba.- Arrossì leggermente Christian, non era abituato a esternare così tanto i suoi sentimenti.

-Mi piace quando mi chiami così.- Arrossì lei.

Molta gente li guardava stupiti, infondo non era da tutti i giorni vedere dei vip camminare tranquillamente in una spiaggia senza guardie del corpo al seguito. Tuttavia nessuno andò a chiedere foto o autografi, a parte due sorelle, una ragazza di nove anni più o meno che teneva per mano la sorellina di cinque anni.

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