3.

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Geneviève

Tic. Tac.
Il ticchettio delle lancette scandiva il lento scorrere del tempo. Seduta in cucina, aspettava con ansia il ritorno della piccola Claire.
Quella dolce creatura riusciva sempre a strapparle un sorriso ma,in cambio,  Geneviève sentiva di non esserle di supporto. Non abbastanza.
L'orologio a cucù segnava le 17 quando l'uccellino iniziò a danzare al ritmo del suo stesso canto. La porta si aprì improvvisamente e sbucò una tenera testolina. Claire corse e si buttò sulle ginocchia della giovane donna: non finiva mai di sorprenderla.
"Dai,corri a prepararti! Charl' sarà qui a momenti...Andiamo al parco!"-strillò la piccolina.
Geneviève sbuffò e si alzò svogliatamente. Non riusciva a resistere a quegli occhioni che scintillavano carichi di gioia ed energia. Sentiva di volerle bene,o almeno così credeva. D'altronde non era abituata a dare un nome ai sentimenti,riusciva a malapena a riconoscerli.

Charlotte

Rincasa stanca dopo una lunga ed estenuante giornata. Non vede l'ora di preparare la cena, lavarsi sotto il caldo getto della doccia e annegare i propri pensieri guardando l'ennesimo programma spazzatura che riempiva i suoi buchi emotivi.
Non aveva più voglia di pensare, era uno di quei giorni in cui l'aria era soffocante e non le permetteva di respirare. Era uno di quei giorni in cui la vita era più difficile del solito.
Si sentiva persa,soffocata sotto il peso delle responsabilità. Avrebbe voluto vivere,vivere come una qualsiasi ragazza della sua età. Non faceva spesso questo genere di pensieri, a volte si sentiva fortunata ad essere diversa dalle altre. Ma non quel giorno. Ecco lì quel quadretto che in un altro momento l'avrebbe resa felice:  Geneviève e Claire che giocavano sul tappeto in salotto. Geneviève a gambe incrociate e con la testa persa chissà dove,Claire con la sua buffa risata spingeva una delle sue macchinine preferite: che coppia bizzarra. Riluttante, Charlotte si alzò e andò a sciacquarsi. Aveva promesso a Claire che sarebbero andate al parco, avrebbe rimandato a più tardi i suoi noiosissimi piani. Salì le scale senza fare troppo rumore e andò a prepararsi.

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