Sorprese.

2.2K 34 14
                                    

Le luci del sole penetrarono dalla finestra illuminando la stanza.
Andrè sentì Oscar muoversi fra le coperte sussurrando qualcosa per poi accovacciarsi su se stessa.
Andrè la guardò qualche istante: i boccoli biondi erano ovunque in quel letto e la camicia da notte,piena di pieghe, le lasciava una spalla scoperta.
Con attenzione si avvicinò a lei fino a toccare il suo corpo col suo e portando il suo braccio ad abbracciare il pancione.
La sentì abbassare lentamente la mano fino ad intrecciarla con la sua.
《 Buon giorno Andrè. 》La voce di lei ancora impastata dal sonno non gli poté sembrare più dolce.
《 Buon giorno comandante. 》La sentì ridere per poi girarsi verso di lui.
I loro occhi si incrociarono e lui si sentì sciogliere:
《 Soldato. 》ecco iniziata la piccola commedia mattutina.
《 Mi dica comandante. 》Stava per sbuffare a ridere.
《 Cosa ci fate qui nel mio letto? Potrei farvi un rapporto e farvi giudicare dal Tribunale Militare. 》
Lui le salì di sopra cercando di non far male al pancione:《 Perdonatemi comandante, è che non riesco a trattenere la voglia di farla mia. 》disse sorridendole.
Lei sembrò fare la seria, con quel tono che aveva sempre usato con i suoi sottoposti:《 Soldato Andrè Grandier! 》 lo richiamò.
Lui rise:《 Ai vostri ordine comandante! 》 e alzò la mano come per fare il saluto.
《 L'ordine che vi do da svolgere subito è - si guardarono dritti negli occhi, lasciandosi un momento sospeso - di farmi immediatamente sua. 》
I due risero, poi Andrè cominciò a baciarle il collo come se la stesse divorando per poi abbassare sempre di più la camicia da notte fino a scoprirle il seno.
Lei era immobile, sorrideva, aspettando un movimento del suo amato Andrè che era rimasto a contemplare quei seni sodi e candidi.
Per lui era una dea, una dea scesa in Terra. Una di quelle dee greche meravigliose che al sol vederle rimani ammaliato.
O forse, Oscar, era un demone.
Un demone vestito da anglo per portarlo nella parte più dolorosa dell'inferno dannandolo per sempre.
Era meravigliosa, era perfetta.
Ricominciò a baciarle il collo scendendo, pian piano, verso il petto accarezzandole i capezzoli.
Oscar si morse il labbro inferiore mentre accarezzò i capelli mori del suo amato.
Andrè si fermò davanti ai suoi seni che cominciò a mordicchiare divertito mentre Oscar cominciò ad ansimare.
Giocherellò con essi per un po' finchè non riuscì più a trattenersi e le levò la camicia.
Si sorrisero e si baciarono con immensa passione mentre lui penetrò in lei facendole levare un gemito di piacere che si affrettò a soffocare con un altro bacio.
《 Attento Soldato, non dobbiamo farci scoprire. 》
Lui sorrise maliziosamente :《 Stia tranquilla Comandante, sarò silenzioso come un gatto. 》
E cominciarono a fare l'amore.
***
La mattina sorse splendida anche nella reggia di Versailles di cui, di splendido, non aveva nient'altro che i dipinti e gli oggetti regali.
La regina passeggiava nei giardini, non aveva nessuno al suo fianco perché i nobili erano spaventati e la maggior parte andavano via.
Si sentiva stupida, per tutte le sue fantasie e finte certezze.
Tutto quello sfarzo che prima la faceva sentire al sicuro non era altro che una grande prigione dorata.
Si diede della stupida per i troppi sperperi causati dal quel vuoto interiore causato da un amore impossibile, della stupida per aver pensato solo a se stessa e ai nobili che la circondavano e non al suo popolo.
Davvero tanto stupida, ignobile e irresponsabile. Solo ora si rendeva conto di quanto era stata immatura.
Ma lo aveva compreso troppo tardi.
Si sedette su una di quelle sedie sepolte sotto la neve, una di quelle dimenticate nel giardino dalla primavera, una di quelle che era stata uscita mentre il tutto era ancora una favola.
Il suo sguardo si perse nel vuoto totale, tra la neve e l'infinito biancore. Troppi avvenimenti.
Anche la notizia di Fersen era andato a letto con un'altra e anche che quest'ultimo si dovesse sposare con una donna inglese scelta dai suoi genitori.
Ma alla fine se lo doveva aspettare, lui non era suo e lei non era sua.
Si voltò verso le finestre piene di brina e vide passare quella figura che passeggiava stanca lungo il corridoio degli specchi.
《 Oscar... quanto avrei bisogno di te... 》
***
Fersen era dall'intera mattinata che faceva avanti e indietro per la reggia: era maledettamente nervoso.
Quella mattina aveva ricevuto l'ennesima lettera dai suoi genitori dove lo incitavano a sposarsi con quella donna che neanche il nome sapeva.
Non ci riusciva: avrebbe detto addio alla sua regina e avrebbe dovuto una donna che non aveva mai visto.
Anche a questa lettera non avrebbe risposto, rinviando il momento decisivo della sua vita.
Attraversando il corridoio degli specchi guardò attraverso le finestre: dall'altro lato c'era la regina tra la coltre di neve.
Uscì velocemente per ragiungerla: lo sguardo impassibile perso in quel niveo paesaggio.
《 Vostra maestà, rientrate. Prenderete un malanno. 》
Lei si girò verso di lui:《 Ormai un po' di freddo non mi ferirà più di tanto. 》E fece un risolino beffardo.
Ci fu un momento di silenzio assoluto poi rotto dalla regina:
《 Ho saputo che vi dovreste sposare. 》
Fersen perse un battito.
《 Come..? 》
《 Le voci sono ancora esistenti anche se i nobili diminuiscono giorno dopo giorno. 》
Lui abbassò lo sguardo.
《 Ve ne prego, andatevene da lei. Conoscetela, per favore. 》
Fersen fece per ribattere ma venne interrotto:《 È un ordine della vostra regina, dovete ascoltarlo. 》
《 Ma... 》
Dietro di lui arrivò un servo trafelato che sventolava una lettera:《 Vostra Maestà, una lettera d'Arras! 》
La regina si alzò di scatto, era felice, sapeva di chi era:《 Che cosa dice? 》
《 Madamigella Oscar annuncia la sua visita questo pomeriggio dicendo che la sorprenderà. 》
Per la prima volta, dopo tempo, Maria Antonietta sorrise veramente felice e cominciò a fare piroette fra quello strato di bianco.
***
Lady Isabell si fece preparare un bagno caldo:finalmente era a casa.
Tutto però le sembrava diverso: dentro di lei qualcosa non andava, molto probabilmente era a causa dell'esperienza negativa vissuta in Francia, invece, attorno a lei tutto era festoso in quella casa.
Sembravano tutti così felici, anche Archibald.
Chissà cosa avevano.
Guardò i petali violacei delle rose che galleggiavano sull'acqua calda emanando profumo.
C'era troppa pace nella sua vita, da un lato, anche se era stato qualcosa di brutto, le era piaciuto il fatto di essere violentata.
Insomma, era stato qualcosa d'improvviso, che nessuno le aveva dato il preavviso: finalmente qualcosa era andata fuori dalle righe.
Si ricordò quando una volta sognava mille avventure mentre fingeva di essere un pirata dei Sette Mari.
Quelli erano bei tempi.
Ora sono passati vent'anni ed era tutto più brutto di prima.
D'un tratto qualcuno venne a bussare alla porta: 《 Sono Roxanne. Devo parlarle per un messaggio dei vostri genitori. 》
《 Entra. 》
***
Oscar sistemò l'abito bordeaux sotto il mantello con cappuccio nero, i capelli lasciati cadere in avanti erano sciolti.
《 Noi torneremo questa sera. 》avvertì Andrè agli altri.
《 Va bene amico, basta che state attenti: in questo periodo la corte di Versailles non sarebbe il massimo. 》
Oscar sorrise:《 Tranquillo Alain, sappiamo cavarcela benissimo. 》E salirono nella semplice carrozza che aveva accompagnato fin lì il generale, molto tempo fa.
Erano diretti a Versailles dove, molto probabilmente, la regina gli attendeva.
Oscar era davvero felice, alla fine era una sua vecchia amica ed era da molto che non la vedeva.
Chissà come avrebbe reagito vedendola in abiti femminili e per di più incinta del suo attendente ...
Ma ormai era inutile preoccuparsi, si era lanciata.
Arrivarono dopo non molto e Oscar si fece annunciare lasciando Andrè alla carrozza, chiedendogli di poterla incontrare da sola.
《 Vostra Maestà, è arrivata Madamigella Oscar. 》
《 Fatela entrare immediatamente! 》 non ci stava più nella pelle. Era così felice di poterla rivedere.
La porta si aprì e le si mostrò davanti Oscar con un mantello col cappuccio tenuto sul viso.
《 Oscar! 》
《 Mia Regina! 》
Maria Antonietta corse ad abbracciarla mentre Oscar levò il cappuccio.
《 Mi siete mancata così tanto amica mia. 》 disse la regina tra le lacrime.
《 Anche voi. 》 rispose Oscar accarezzandole i capelli.
《 Accomodatevi, ve ne prego. 》disse invitandola a sedersi sui divanetti con lei.
《 Molto volentieri. 》
Mentre la regina si sedette osservò Oscar: 《 Madamigella, scusate l'osservazione ma... sembrate ingrassata. 》 disse per poi mettersi a ridere come se fosse stato un scherzo.
Però lei non lo preso allo stesso modo:《 Già... 》
La regina si bloccò subito:《 Qualcosa non va, Oscar? 》
Lei scosse la testa:《 Assolutamente no. 》
《 Almeno levatevi il mantello, qui si sta bene. 》
Oscar stava sudando freddo.
Maria Antonietta la squadrò dalla testa ai piedi accorgendosi del finale della gonna sotto la mantella:《 Quello è un abito femminile? Oscar, mi state nascondendo qualcosa? 》
Si sentì morire mentre la regina si alzò m:《 Toglietevi subito la mantella, è un ordine. 》
Oscar buttò fuori un sospiro e alzandosi sciolse in nodo del mantello che scivolò sul pavimento.
La regina rimase stupita: Madamigella Oscar era lì, difronte a lei in abiti femminili e per di più era... incinta?!
《 O - Oscar?! 》
《 Lo so che tutto le sembrerà strano ... 》
《 Pretendo delle spiegazioni, immediatamente. 》
Le due donne si sedettero una vicina all'altra e, quando Oscar stava per cominciare a raccontare, vennero interrotte dall'entrata di Fersen.
《 Madamigella Oscar? 》 Lui rimase sorpreso dalla visita ma, specialmente, dal suo nuovo aspetto.
Stava per diventare madre.
《 Non riesco a crederci. 》 disse lui sullo sconvolto, ma andò ad abbracciarla facendole i più sinceri auguri per poi unirsi al racconto insieme alla regina.
Quando Oscar finì erano a bocca aperta, presi di sprovvista da tutto.
《 Non riesco a crederci ... 》 disse Fersen.
La regina continuò a guardarla sbalordita finchè non urlò di felicità e la strinse forte:《 Non sarei mai potuta essere così felice per voi, anche se state con un plebeo ... ma è pur sempre il nostro caro Andrè. 》
《 Già - continuò Fersen - non avrei potuto avere una notizia migliore. 》
Oscar sorrise felice ai suoi vecchi amici:《 Grazie, grazie di tutto. Sono così felice di rivedervi e sapere che voi stiate bene. 》
La regina sorrise:《 Non per molto Oscar, ma ora ve ne prego, andate. Non dovete rimanere qui, è pericoloso. 》
Maria Antonietta l'accompagnò fino all'uscita di Versailles:《 Vi auguro tutta la felicità che vi meritate e spero di vivere abbastanza da poter vedere il vostro meraviglioso bambino. 》
A entrambe scesero delle lacrime calde e si abbracciarono forte.
《 Addio amica mia... 》
《 Addio ... Maria Antonietta. 》
E Andrè fece partire i cavalli.

《 Oscar? 》
《 Sì Andrè? 》
《 Stiamo passando dentro Parigi, che ne dici di andare a trovare Rosalie e Bernard? 》
《 Va bene! 》
Andrè percorse le strade e i vari vicoli a memoria, fino a fermare la carrozza davanti la casa dei loro amici.
Bussarono e quando venne ad aprirli Rosalie fu subito invasa dalla gioia e tra le lacrime disse:《 Che gioia vedervi! Bernard, vieni a vedere chi è venuto a trovarci! 》
Dall'altro lato della casa si sentì la voce calma di un uomo quasi ridente:《 Arrivo, arrivo! 》
Rosalie fece accomodare i ragazzi al tavolo mentre aspettavano che Bernard si sistemasse.
《 Amici! Vi trovo bene! 》
I ragazzi si salutarono amichevolmente:《 Ti troviamo bene anche noi! 》
In quell'arco di tempo parlarono del più e del meno: di come stavano andando le cose a Parigi, di come procedeva la loro vita e della bellezza della gravidanza di Oscar.
Andrè guardò fuori dalla finestra: era tutto buio.
《 Oscar, è meglio che andiamo. La strada è lunga. 》
Lei si alzò un po ' a fatica:《 Sì Andrè, hai ragione. 》
I ragazzi si salutarono ma, quando Oscar fece per salutare Rosalie, si dovette fermare e strizzare gli occhi:《 Ahi! 》
Andrè andò subito da lei che si accarezzò il ventre:《 Tutto apposto? 》
《 Sì Andrè, il nostro piccolo ha dato solo un piccolo calcetto. 》
Sul volto di lui si tinse un sorriso di gioia:《 Davvero?! Sono così contento! 》e la baciò dolcemente sulle labbra.
***
Isabell era sdraiata sul suo letto a guardare il tetto.
Quel messaggio da parte dei suoi genitori, Roxanne, non era riuscito a dirglielo perché stavano per prendere a fuoco le cucine a causa di una distrazione da parte di un cuoco.
Ora Isabell rimaneva lì, nervosa, con mille domande.
La porta si aprì:《 Lady Isabell, scusatemi se non sono riuscita a dirvi il messaggio. 》
Lei rimase impassibile sdraiata sul letto:《 Tranquilla Roxanne, ora dimmi. 》
《 I vostri genitori vi hanno convolato a nozze con un conte. 》
A Isabell sussultó :《 Come?! E chi sarebbe?! 》
《 Il suo nome è Hans Axel Von Fersen. 》
Isabell si alzò bruscamente dal letto: 《 Non può essere. 》
***
Esperanza e Alain corsero alla porta:《 Finalmente! Dove eravate finiti?! 》
Andrè e Oscar entrarono ricoperti di neve:《 Scusateci, siamo passati da Rosalie e Bernard e abbiamo perso tempo. 》
Nanny arrivò tutta trafelata abbracciandoli:《 Grazie a Dio! 》
《 Nonna, stai tranquilla. 》
Nanny guardò minacciosa Andrè :《 Screanzato di un nipote! Portare Oscar, incinta, di notte per Parigi! 》 e cominciò a inseguirlo col mestolo mentre tutti quanti ridevano.
《 Cos'è questo baccano?! 》disse grave il generale scendendo le scale.
Tutto si fermò alla sua venuta e avendo capito tutto fece una piccola risata.
Augustin guardò l'orologio: le 12 in punto.
《 Appena in tempo per il capodanno. 》

Lady Oscar- Sarai per me il mio amore unico.Where stories live. Discover now