14.

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-Allora, come stai Lo?- 

-Lo?-

-Lauren!-

Ritorno alla realtà, Normani mi guarda preoccupata.

-Scusa dicevi?- chiedo.

-Come stai?Sono due mesi che stai chiusa in casa.-dice tristemente.

-Sto bene.- dico.

-Si, sai che non ti credo, vero?- 

-Dio mio Mani, cosa vuoi?-

-Lauren sono due fottuti mesi che non esci e..hai guardato la tua casa?- chiede indicandomi il salotto.

Mi giro a guardare, sollevo le spalle per poi dirigermi a prendere una bottiglia di birra dal frigo.

-No! No no no no! Non ti azzardare a bere un altro sorso da quella bottiglia Jauregui.- dice minacciosa cercando di togliermi la bottiglia dalle mani.

-Senti Normani, che vuoi?- chiedo un'altra volta.

-Voglio che alzi quel culo da questo divano. Togli tutte queste lattine, bottiglie e buste di patatine e..è un mozzicone di una canna quello?!- 

Mi alzo a prenderlo e lo butto nel camino.

-Adesso è cenere, puoi andare via?- chiedo.

-Hai iniziato a drogarti adesso?- dice.

-Oh andiamo! Sono canne!- dico stendendomi.

Lei si avvicina e mi prende per un braccio, io cerco di allontanarla ma credo di non aver ancora smaltito la sbronza di ieri sera, quindi non riesco a fare molto.

-Mani ti prego, non ho molte forze.- dico esasperata mentre lei mi porta in bagno.

-Mi sembra ovvio, bevi e fumi come se non ci fosse un domani, inoltre puzzi, da quanto tempo non ti fai una doccia?-

Sbuffo.

-Vai via Normani, esci da questa casa, non voglio vedere nessuno.- dico seria.

-Sono qui per aiutarti.- dice guardandomi.

-Non ho bisogno di aiuto.-dico. Incomincia ad irritarmi la sua presenza e la sua insistenza.

-Ma Lauren..è passato del tempo ormai, alle altre manchi, non hai permesso a nessuno di loro di venire a farti visita, quando sono venute le sbattevi la porta in faccia e le mandavi a fanculo.-

-Basta! VAI VIA!- urlo dandole uno strattone.

-Fanculo Jauregui.- dice uscendo dal bagno.

Dopo qualche secondo sento la porta chiudersi.

Sospiro e vado in cucina a prendere tutte le scorte di alcol che ho.

Dopo aver preso tutto entro in camera mia.

C'è un buon odore qui dentro, dato che in questi due mesi non sono entrata quasi mai.

Lascio tutto sul lato sinistro del letto e mi stendo su quello destro.

Accanto a me c'è il mio cellulare, non lo accendo da due mesi. 

Decido di farlo.

Appena si accende arrivano un sacco di notifiche.

Apro una bottiglia di qualcosa, forse è Gin e passo il tempo a scorrere i messaggi infiniti delle mie amiche.

Quando leggo il nome di Camila il mio cuore perde più di un battito.

Non voglio leggerlo. 

Lancio il cellulare sul muro di fronte e metto la testa sotto il cuscino e mi addormento.

143. (Camren.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora