Capitolo 13 ~ Worried.

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Peter si trascinava attraverso il cunicolo imprecando, ci passava a mala pena, e come se non bastasse per entrare avrebbe dovuto buttare giù il muro a mani nude. L'ex alpha si stava appuntando mentalmente i peggior modi per farla pagare a suo nipote, ancora si chiedeva perché gli avesse chiesto di partecipare a quella missione suicida visto che aveva sottolineato più volte che sarebbe stato tranquillamente in grado di farcela da solo, quando finalmente giunse alla fine del tunnel. Con pochi colpi sfondò la parete, e si ritrovò in quello che effettivamente aveva tutta l'aria di essere il caveau di una banca. Si guardò intorno e affinò l'udito per verificare che non ci fosse nessuno, e poco dopo individuò i due beta, legati mani e piedi, rannicchiati l'uno accanto all'altra.
<<Erica! Boyd! Vi ho trovati finalmente, tranquilli, adesso vi libero!>> li tranquillizzò subito il licantropo.
<<Peter! Come sei entrato? Ci sono altri con te?>> esclamò Erica appena Peter strappò via lo scotch che le impediva di parlare.
<<Derek li sta distraendo, avanti uscite di qui, subito!>> ordinò quello appena ebbe finito di slegare anche Boyd.
<<Non possiamo permettere che Derek muoia per colpa nostra!>> protestarono all'unisono i beta, preoccupati per la sorte del loro alpha.
<<A Derek penso io, voi ora dovete solo pensare a mettervi in salvo. Forza, sbrigatevi, prima che si accorgano che siete fuggiti!>> e così dicendo li spinse nel cunicolo, osservandoli finché non sparirono dalla sua visuale. Ora doveva solo aspettare che quel pazzo di suo nipote uscisse da quel tugurio sano e salvo.

*

Nell'aria risuonavano ringhi e ululati, Derek cercava di schivare i colpi come meglio poteva, ma non era certo facile fronteggiare tre licantropi alpha da solo mentre un quarto stava a guardare.
<<E questo sarebbe un'alpha?>> esclamò dopo un po' la licantropa mora che ricordò chiamarsi Kali. <<A me sembra più il baby sitter di un gruppo di adolescenti!>> aggiunse sferrandogli un calcio dritto nello stomaco.
Derek si accasciò a terra dal dolore, ed Ennis ne approfittò per colpirlo ripetutamente sul viso. L'altro alpha, il nuovo acquisto del branco di Deucalion, lo teneva fermo; aveva ragione Isaac, non aveva mai visto un licantropo di quelle dimensioni e sembrava proprio essere il risultato dell'unione di due corpi differenti.
<<Guardatelo, non riesce nemmeno a difendersi!>> lo schernì il compagno di Kali ridendo sadicamente.
La vista di Derek si faceva sfocata, fiotti di sangue colavano dalle ferite inferte sulle braccia e sul petto, era stremato, ma non poteva permettersi di mollare e con le ultime forze rimaste diede uno strattone e si avventò su Ennis. Iniziarono a lottare, Kali fece per intervenire, ma Deucalion la fermò con un gesto della mano. Derek sentiva le ossa dolergli, riceveva colpi tanti quanti ne infliggeva lui stesso, ma prima che potesse rendersene conto, Ennis inciampò in una voragine del pavimento e cadde nel vuoto trascinandolo con sé. Sarebbe morto, non poteva sopravvivere a un volo del genere, così chiuse gli occhi imprimendosi nella mente l'immagine del volto di Stiles, sperando almeno che Peter fosse riuscito a salvare Erica e Boyd.

*

Stiles camminava nervosamente avanti e indietro per la sua stanza: era notte fonda e ancora non aveva notizie di Derek.
Di tanto in tanto si toccava le labbra, poteva ancora sentire il suo sapore nella sua bocca; non riusciva a credere che fosse accaduto davvero. Per lui aveva significato tanto quel bacio, ora più che mai aveva bisogno di risposte, e l'idea di perderlo lo terrorizzava. La sua ansia e la sua iperattività di certo non erano d'aiuto, così stanco di aspettare decise di chiamare Scott per chiedergli se avesse saputo qualcosa.

Al telefono:
<<Stiles! È tutto il pomeriggio che sei sparito, come stai?>>
<<Bene,credo. Ecco io volevo sapere se avessi avuto notizie di Derek..>>
<<Prima di andare ha avvisato me e Jackson che sarebbe andato con Peter, non lo sento da allora e come te sto aspettando di sapere qualcosa. So che dopo la riunione è venuto da te, vi siete chiariti?>>
<<Emh ci siamo baciati..>>
<<COSA?! Che aspettavi a dirlo al tuo migliore amico?>>
<<Dio Scott è tutto così assurdo. Stiamo parlando di Derek capisci? Quello che fino a un mese fa non avrebbe esitato a staccarmi la gola a morsi, non riesco a credere che sia successo davvero.>>
<<In realtà io ho sempre sospettato qualcosa, sprizzavate tensione sessuale da tutti i pori e credimi se ti dico che non era piacevole starvi intorno!>>
<<Ma piantala, vogliamo parlare di te e Allison?>>
<<Touché.>>
<<Scott?>>
<<Dimmi.>>
<<Pensi che Derek ce la farà?>>
<<Ma certo, Derek è forte e sono sicuro che ne uscirà sano e salvo anche stavolta, fidati di me. Ora vai a dormire, ti avviso appena so qualcosa.>>
<<Grazie Scott. Buonanotte.>>

Stiles riattaccò e fece per mettersi a letto quando si accorse dello sceriffo che lo guardava severamente facendo capolino da dietro la porta.
<<Stiles, lo sai che ore sono? È tardissimo, dovresti essere già al letto!>> lo rimproverò.
<<Stavo giusto andando, papà.>> gli disse pregando che non si accorgesse dell'ansia che lo stava divorando.
<<Bene, io torno a lavoro, ci vediamo domani.>>
Stiles diede la buona notte al padre e si stese sul letto chiudendo gli occhi, sperando con tutto sé stesso che Scott avesse ragione e che presto Derek si sarebbe fatto vivo, quando un rumore sinistro attirò la sua attenzione. L'adolescente accese la luce e si alzò per accertarsi di aver chiuso la finestra, quando vide un paio d'occhi rossi scrutarlo attraverso il vetro. Il suo cuore scoppiò di felicità, e si gettò tra le braccia di Derek dandogli appena il tempo di entrare nella stanza. Il licantropo lo strinse a sé, coinvolgendolo in un bacio famelico, disperato, quasi si volessero trasmettere l'un l'altro tutta la paura e la preoccupazione che avevano provato stando separati.
<<Derek! Ero così preoccupato, stavo impazzendo!>> disse Stiles che si staccò giusto per riprendere fiato.
<<Shh adesso sono qui, è questo l'importante.>> lo tranquillizzò il mannaro carezzandogli i capelli.
<<Aspetta, ma tu sanguini!>> esclamò l'umano notando solo in quel momento le macchie di sangue sui vestiti.
<<Non è niente.>> mentì Derek che non voleva farlo preoccupare.
<<Potrò anche non essere un licantropo ma ti si legge in faccia che stai mentendo. Avanti, stenditi, vado a prendere qualcosa per medicarti.>> disse l'altro con uno sguardo che non ammetteva repliche.
Il lupo mugugnò di disappunto, ma fece come Stiles gli aveva detto, e dopo essersi levato la maglietta si sdraiò sul letto.
<<Cosa è successo?>> gli chiese appena fu di ritorno, deglutendo una generosa quantità di saliva alla vista del corpo scolpito del lupo.
<<Mi sono rifiutato di far parte del loro branco e mi hanno attaccato.>> sbuffò Derek in risposta. <<Stavo lottando contro Ennis, ma è inciampato in una voragine nel pavimento e siamo caduti nel vuoto. Credevo che sarei morto, ma non so come sono riuscito a sopravvivere. Lo devo a Peter se sono vivo. È stato lui a trovarmi.>> aggiunse perdendosi a osservare la cura con cui il più piccolo ripuliva le sue ferite.
<<E l'altro alpha? È morto?>> domandò quello speranzoso.
<<Non credo. Penso fosse svenuto a causa del forte impatto, e sono abbastanza sicuro da credere che sia vivo.>> disse il mannaro sconsolato.
<<Erica e Boyd? Siete riusciti a salvarli?>> chiese ancora, preoccupato per i suoi amici.
<<Sì, Peter è riuscito a tirarli fuori da lì senza che nessuno se ne accorgesse.>>
L'umano tirò un sospiro di sollievo e prese il disinfettante sul comodino, iniziando a disinfettare le ferite.
Quando riportò nuovamente lo sguardo all'altezza del suo viso, il mannaro annullò la distanza tra loro invadendo la sua bocca con prepotenza alla ricerca della sua lingua.
Stiles lo spinse sul letto montando a cavalcioni sulle sue gambe senza mai interrompere il contatto tra le loro labbra; il lupo ringhiò, e afferrò entrambi i lembi della sua maglietta per poi gettarla dall'altra parte della stanza, come se l'avesse personalmente offeso per averlo tenuto lontano dal quel corpo tanto a lungo.
<<Sei bellissimo, Stiles.>> gli sussurrò all'orecchio ammirando quella pelle lattea punteggiata da tanti piccoli nei.
Stiles sorrise timidamente, se possibile Derek lo trovò ancora più bello, e lo attirò a sé riappropriandosi delle sue labbra con urgenza. Stiles gemette deliziato a quell'assalto, tuffando le mani nei suoi capelli, e prese a strusciarsi su di lui; il licantropo ansimò in preda al piacere, erano entrambi duri da far male, e con un colpo di reni ribaltò le posizioni intrappolandolo sotto il suo peso. Dopo essersi tolto i pantaloni andò a quelli di Stiles e allungò una mano verso il suo membro iniziando a massaggiarlo sopra la stoffa dei boxer. L'umano bramava silenziosamente di più; Derek non esitò ad accontentarlo, e, rimosso anche l'intimo, afferrò il suo sesso iniziando a muoverlo dall'alto verso il basso.
I gemiti di Stiles riempivano la stanza, Derek ormai era al limite, e dopo aver liberato il suo cazzo dai boxer, strinse la mano attorno a entrambi i loro sessi e iniziò a masturbarli contemporaneamente finché non vennero insieme chiamando l'uno il nome dell'altro.
I due amanti crollarono sul letto sfiniti; dopo aver recuperato una salvietta dal comodino per ripulirli, Derek cinse la vita di Stiles tirandolo sotto alle coperte, e si addormentarono l'uno tra le braccia dell'altro mentre fuori sorgeva l'alba.

Writer's Wall:
Hello people rieccomi di nuovo qui con il capitolo 13! Lo so, sono un caso disperato, avrei dovuto pubblicare domenica scorsa, ma purtroppo ho avuto una settimana piena di verifiche e interrogazioni e non ho mai avuto un attimo di tempo libero per scrivere il capitolo. Detto questo sappiate che è la prima scena hot che scrivo, quindi abbiate pietà. Mi raccomando accendete tante stelline e lasciatemi un commento per farmi sapere cosa ne pensate.
Al prossimo capitolo!
Estelle.

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