Capitolo XXXVII

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Nei giorni seguenti, ci fu un via vai di persone in quella casa. Persone d'ogni tipo ma, in particolare, una era immancabile: Odette. Per me non fu affatto piacevole e il matrimonio, oramai, era alle porte. Io e Luke potevamo trascorrere del tempo insieme soltanto durante la notte, mentre per il resto della giornata io rimanevo la sua schiava, costretta a parlargli usando il formale "voi".

Era un pomeriggio molto piovoso, tutti speravano che il 15 novembre, giorno delle nozze, le temperature non fossero le stesse e che le precipitazioni non rovinassero la giornata perfetta che era stata organizzata.

Odette sfogliava ancora cataloghi di luoghi per la luna di miele: villaggi, hotel, crociere e chi più ne ha più ne metta. Ovviamente avevano da tempo deciso dove andare, la vampira rossa aveva cominciato ad organizzare il viaggio di nozze molto prima che il matrimonio fosse annunciato al pubblico. Avevano scelto le isole, inizialmente le Maldive perché gli avevano detto che si trattava di un posto tranquillo. Alla fine, però, avevano optato per i Caraibi, la curiosità aveva avuto la meglio sulla voglia di rilassarsi.

Erano ancora alla ricerca di un hotel, Odette voleva assolutamente il migliore, quello più lussuoso e con le recensioni più buone. Luke sbuffava ad ogni sua parola, sapevo benissimo che non amava quella donna e che non avrebbe davvero voluto trascorrere con lei due intere settimane in viaggio, lontano da tutti. Ma doveva rassegnarsi all'idea che, invece, avrebbe passato con lei l'eternità.

Non avendo nulla da fare, decisi di andare in biblioteca quel pomeriggio, non avevo alcuna voglia di rimanere ad ascoltare gli inutili e noiosissimi discorsi della futura moglie del ragazzo di cui - forse - ero innamorata. Probabilmente, da un altro punto di vista, l'antagonista ero io, la classica cattiva della storia, colei che era arrivata per sfasciare una coppia perfetta. Odette e Luke erano destinati a sposarsi da anni ormai ed io ero andata a sconvolgere l'equilibrio delle loro vite.

La biblioteca della famiglia Royalts era più piccola rispetto a quella della casa di James. Magari anche qui si nascondeva un passaggio segreto e magari conduceva proprio alla Villa della sorella di Agatha. Scossi la testa, riflettendo su quanto i miei pensieri fossero sciocchi.

Mi toccai il petto e sentii un dolore e un vuoto proprio lì nel centro. Se mia madre fosse stata con me, le cose sarebbero andate molto diversamente. Lei mi sarebbe stata vicina, insieme ci saremmo date conforto e il fatto di non avere più Luke con me non mi sarebbe pesato poi così tanto. Senza di lei era tutto molto più difficile, insensato, inutile e triste.

Conservavo i suoi ricordi nella parte più segreta del mio cuore, quello spazio riservato alle persone importanti al quale solo tu puoi accedere.

Passai un dito fra i libri impolverati e poi lo osservai: si era colorato di una polverina grigia. In un attimo la soffiai via e mi venne da sorridere appena, un sorriso malinconico e amaro, s'intende. Sorrisi perché pensai che allo stesso modo, le ceneri di mia madre sarebbero volate via disperdendosi nell'aria.

I vampiri sono immortali, certo, ma prima o poi il Mondo finisce per tutti ed allora nemmeno loro durano in eterno, perché ci sono forze superiori addirittura all'eternità. L'idea che prima o poi avrei raggiunto Christina mi faceva rallegrare. Adesso avevo Oscar e Françis, che da subito mi avevano mostrato il loro affetto e che io avevo il compito di accudire. In qualche modo li avrei riscattati, tutti noi meritavamo una vita migliore.

Il libro che scelsi fu un approfondimento sulla razza vampirica. Ero un vampiro, ma conoscevo molto poco su di loro, leggere mi sarebbe stato d'aiuto.

L'introduzione spiegava la creazione dei vampiri, cosa che conoscevo già essendomi informata tramite Luke sulla storia dei Primi.
Le nozioni importanti erano quelle riguardanti le nostre caratteristiche.

Eloise - Figlia di una schiavaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora