Capitolo XIX

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Mia madre realizzò per me un'acconciatura piuttosto semplice. Fissò alcuni ciuffi di capelli dietro la testa, tutti gli altri furono lasciati liberi attorno al mio viso e lungo le mie spalle. Si occupò anche del trucco, si era procurata del make up tramite Philip. Quasi non mi riconoscevo, con un abito incantevole e le labbra colorate di scuro. Non sembravo nemmeno io. Mai prima d'allora mi ero vista così bella e dovevo tutto alla donna che mi aveva messa al mondo. La ringraziai, poi bussarono alla porta. Era sicuramente Logan. Con quali occhi lo avrei osservato? Con gli occhi di una traditrice?

Tremante, guardai per un'ultima volta mia madre. Lei mi strizzò l'occhio e mi dedicò un largo sorriso rassicurante.

Aprii e mi ritrovai davanti il vampiro moro, elegantissimo nel suo completo blu, con tanto di camicia azzurra e scarpe da cerimonia. Tra le mani aveva un mazzo di rose e me lo porse.
Ero molto impacciata, non sapevo come ci si comportava in occasioni del genere, non ne avevo mai vissute. Io non ero mai stata una ragazza normale. «Grazie» mormorai, salutandolo con due baci sulle guance.

«Sei bellissima» disse ed io arrossii per il complimento, non mi capitava di riceverne molti. Lasciai le rose in camera e mi aggrappai al suo braccio, così percorremmo l'intero corridoio e la scalinata della Villa, fino a raggiungere il portico davanti al vialetto. Quella sarebbe stata la nostra postazione almeno fino a quando non fossero arrivati tutti gli invitati.

Agatha e Philip si trovavano, invece, in giardino, all'entrata e quando ci videro, salutarono Logan con riguardo. Si trattava pur sempre di un giovane di buona famiglia. «È un piacere averti qui mio caro» la padrona si aprì in un sorriso, rivolto solo al vampiro al mio fianco «Ma non nascondo che credevo saresti venuto con una donna, con la tua donna.» I suoi commenti sprezzanti non sarebbero mai mancati, sapeva sempre come farmi sentire inferiore.

«In realtà, al momento è Eloise la mia donna e non desidero nient'altro» rispose diplomatico e a quanto pare soltanto io avevo dimenticato di avere un ragazzo. Ero fidanzata, dannazione! Dovevo lasciar stare il figlio dei padroni di casa.

Ormai le parole di Agatha non facevano più alcun effetto su di me, non rimanevo mai offesa perché ero abituata a tutto.

Ci disponemmo ai due lati del cancello e prima che arrivassero gli ospiti, Logan ne approfittò per darmi un bacio sulle labbra. «Vorrei passare questa serata con te, non a controllare che coloro che entrano abbiano l'invito.»

«Purtroppo hai scelto una schiava come fidanzata» dissi, passandogli il dito sul naso «Sei sempre in tempo per fuggire». Lui scoppiò a ridere e mi tirò a sé per i fianchi.

«Mai» sussurrò al mio orecchio, prima di scoccarmi un altro lungo ed intenso bacio.

Qualcuno tossì alle nostre spalle ed io subito mi vergognai molto per la situazione nella quale mi trovavo. Logan lasciò la presa dal mio corpo ed io mi allontanai, facendo spazio agli ospiti.

E non erano ospiti qualsiasi.

Luke era lì, con la sua fastidiosa fidanzata, Odette. Un moto di gelosia mi attraverso dalla testa ai piedi. Il vampiro mi lanciò uno sguardo di fuoco, carico di ira, mentre la sua compagna mi guardò con un ghigno. «Buonasera» recitammo in coro io e Logan, come la padrona ci aveva detto. «Avete portato gli inviti?»

La vampira estrasse dalla sua borsetta grigio perla i due inviti ed io li presi fra le mani. Sì, erano quelli, ma non avevo dubbi. Agatha però si era rassicurata mille volte di controllare ogni cosa ed io avrei controllato tutto. La coppia non ci degnò di uno sguardo, il signorino prese la sua donna per mano, avvicinandosi fin troppo a lei e capii subito che lo stava facendo apposta.

Odette indossava un lungo abito color argento, pieno di strass e di perline, sotto il quale aveva messo un paio di scarpe vertiginose. Guardai a lungo Luke, lui non indossava il completo grigio che gli aveva regalato la vampira. Bensì quello nero, quello che gli avevo consigliato io, che si abbinava alla perfezione con il mio vestito. Chissà se l'aveva fatto per me. Che sciocchezze! Perché mai avrebbe dovuto? E allora perché non indossava quello che voleva Odette? Forse era successo un imprevisto e si era macchiato, sicuramente le cose erano andate così. Mille domande mi assalirono in quel momento.

Eloise - Figlia di una schiavaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora