Capitolo XXIV

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Il pomeriggio della settimana in cui dovevo uscire con Logan, decisi di accontentarlo soltanto perché era arrivato il momento di cominciare le mie ricerche. E soltanto lui poteva aiutarmi.

Si presentò davanti alla Villa con una moto ed io non avevo voglia né di divertirmi né di fare nuove esperienze. Ma non riuscii a convincere il moro ad abbandonare quel mezzo e alla fine mi porse il casco.

Prima di salire sul pericoloso veicolo, tornai in casa per prendere una sciarpa. La giornata era ventilata, nonostante fossimo a giugno. «Stai attenta, mi raccomando».

Mi voltai in direzione della voce che aveva parlato e trovai Luke. Mi fissava con uno sguardo inespressivo. «Certo» mormorai semplicemente, non avevo voglia di ribattere o di mettermi a litigare con lui. Si avvicinò e mi circondò i fianchi con le braccia.

«La moto è pericolosa, tieniti forte» sussurrò al mio orecchio. Era preoccupato per me? Io non lo ero, porre fine alla mia vita non sarebbe stata una grande sofferenza. «Non sono pronto a perderti.»

Lo superai e tornai da Logan, senza dargli alcuna risposta. «Dove vuoi andare?» mi domandò il mio pseudo fidanzato.

«Devo solo parlarti, quindi in un posto non troppo lontano» risposi gelida, da quando mia madre non c'era più, ero cambiata. Avevo assunto un atteggiamento freddo e scostante con tutti.

Mi fece salire sulla moto e mi costrinse a stringere le braccia al suo petto, per paura che io cadessi. Sembrava emozionato ed eccitato all'idea che io fossi avvinghiata a lui, sulla sua moto; mentre io, beh, non ero esattamente della stessa opinione. O meglio, la sua presenza non suscitava in me grandi emozioni, piuttosto non mi faceva né caldo né freddo.

Quando scendemmo, Logan parcheggiò il veicolo accanto ad un parco, un semplice parco ricoperto da una distesa verde, molti alberi a fare ombra e qualche panchina. Se non ci fossero state queste ultime, sarebbe stato tutto completamente naturale. Mi portò mano nella mano sotto un ciliegio e fu lì che ci accomodammo, assaporando l'ombra di giugno. «Se sei qui per parlare di lei, sappi che io ci sono, puoi dirmi ciò che vuoi, io...» maledetto lui, come poteva cacciare quel discorso in un momento tanto critico? E cosa gli faceva pensare che io ne avrei parlato proprio con lui?

«No, smettila» lo interruppi e lui mi guardò dispiaciuto, aprendo la bocca probabilmente per scusarsi, ma io non gliene diedi il tempo. «Sono qui perché devi aiutarmi, Logan, sei l'unico che può farlo.»

«Certo, dimmi pure, sarò disponibile a farlo.»

Alzai un attimo lo sguardo; il cielo era limpido e il sole splendeva, nonostante la giornata fosse ventilata. Di nuvole ce n'erano troppo poche e piccole, perché potessi individuare delle figure o sperare che, dietro di esse, ci fosse mia madre intenta a guardarmi. Era buffa l'educazione che lei mi aveva impartito da bambina, eppure allora era l'unica cosa che mi faceva sorridere. Vivevo di speranza, speranza che lei fosse capitata in un posto migliore dal precedente. «Conosci i signori Brown?» cominciai, partendo da una domanda introduttiva. Spesso mi capitava di introdurre l'argomento, prima di spiegarlo. Mi sentivo tanto una professoressa, in fondo non mi sarebbe dispiaciuto insegnare, ma non ne avrei mai avuto la possibilità.

«Beh, se ti riferisci a una donna panciuta di nome Penelope e un uomo buffo, con il cappello a cilindro, dal nome francese sì, li conosco e anche bene» fui contenta nell'apprendere quella notizia, il fatto che lui li conoscesse non faceva che agevolare le cose. «Sono i genitori di James, il ragazzo dal quale ti ho difeso la sera che ci siamo conosciuti» ah. Rimasi di sasso, mentre lui sorrideva quasi felice di aver cacciato dalla sua zucca vuota quel ricordo, accarezzandomi una gote.

«I genitori di James?» ripetei incredula e a bocca aperta. Forse non era così tragica la cosa, magari tutto ciò mi avrebbe addirittura aiutata di più. Magari Logan con la scusa di andare a trovare il suo amico, mi avrebbe potuto portare direttamente da loro.

Eloise - Figlia di una schiavaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora