25. Let's make this night last forever.

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Il capitolo contiene scene spinte, non segnalate perché vi ho avvertite. Grz.

GENN'S POV
Sono solo nella stanza, una camera da letto. Sento la porta aprirsi.
<<che ci fai qui?>>
Mi giro <<e tu?>> chiedo.
<<io cerco te>>
Lei è una ragazzina, non posso star a pensare a lei. <<mi spieghi che ci trovi in me? E poi non erano i ragazzi ad andare dietro le ragazze? Se fossi interessato a te ti cercherei io, no? Ma non lo sto facendo, quindi, adesso fammi il favore di lasciarmi solo.>> le dico con voce decisa, senza un minimo di empatia nei suoi confronti. Sono stanco.
Lei risponde cercando di non far notare che ciò che ho detto, le ha fatto male <<io...pensavo che ti andasse di parlare con qualcuno...dopo quello che è success...>> la interrompo. <<Laura. Non è successo niente.>>
<<"niente"? Tu lo chiami niente?>>
Non le rispondo.
<<lascia perdere. Magari hai ragione te.>> dice avvicinandosi alla porta.
Sarebbe stato perfetto, lei sarebbe uscita dalla stanza, sarebbe andata via e nell'arco di qualche settimana ci saremmo scordati l'uno dell'altra. Sarebbe stato perfetto, lei per la sua strada e io sarei rimasto qui, a vedere le cose cambiare e ripetersi. Le cose andranno avanti e io rimarrò qui, fermo. Continuo ad illudermi, "un giorno sarai qualcuno" o "un giorno le persone canteranno le tue canzoni" "un giorno farai vedere a tutti chi sei e chi sei stato" "un giorno non sarai più  solo lo sfigato che cammina per i corridoi della scuola, il sociopatico che se ne sta da solo perché le altre persone lo trovano strano, il figlio psicopatico che passa tutto il giorno chiuso in camera.". Illusioni. Parole senza senso senza possibilità di realizzazione.
Ma io so quale è la verità. Io resterò qui a marcire in questo posto, nei miei pensieri.
Sarebbe stato perfetto per lei, allontanarsi da me, abbandonarmi, era quello che volevo. Volevo aiutarla, come lei aveva aiutato me. Eppure quando vidi che stava andando via, il mio istinto sovrastò il mio volere. Non sono più io a decidere, è il destino. Che poi che gran cazzata il destino, ma sai che me ne frega, mi sono stancato di trovare una spiegazione a tutto, di chiedere e di ipotizzare. Fanculo. Fanculo tutto.
Pensando ciò, la prendo per il braccio, la fermo.
<<Scusa.>>
La bacio, un bacio più spontaneo rispetto al primo, questa volta l'ho fatto e basta, senza pensarci, è bello sentirsi così.
Lei mi asseconda, non ci stacchiamo un secondo. Ci sediamo sul letto, sento il profumo dei suoi capelli, che viene coperto dal mio odore di fumo. Ci sdraiamo, la accarezzo, ho una mano sul suo fianco, ma sale sù fino a torcerle leggermente il seno, come se la cosa non sia voluta, con l'incertezza che per lei vada bene, ma mentre la mia mano sale, la sua scende arrivando alla cerniera dei miei pantaloni, la apre. Io le sfilo il vestito, faccio la stessa cosa con la mia felpa e i pantaloni.
È difronte a me, siamo entrambi in ginocchio sul letto, indossiamo solo la biancheria, lei chiude gli occhi e si avvicina a me, la bacio ancora, le accarezzo la schiena arrivando al ferretto del reggiseno. <<è la prima volta?>> le chiedo. Lei sussurra un "si". <<Sei sicura?>> lei annuisce. Le sgancio il ferretto.
La stringo fra le mie braccia, ha una pelle lescia e morbida, il contatto dei nostri corpi spogli mi eccita, sento l'erezione che sto avendo nei boxer scivolare lentamente.
Ci ritovniamo completamente nudi. Le bacio delicatamente il collo, continuo scendendo lentamente, il seno, il ventre, continuo, sempre più giù, arrivando alle sue parti intime, ne sento il sapore salato, lo assaporo.
Cerco di temporeggiare per dar tempo a lei di decidere, di avere tempo per poter tornare indietro, non sono mai stato la prima volta di nessuno, non voglio deluderla, non foglio farle del male. Liscio il suo gracile corpo, è così magra che ho paura di spezzarla, la temperatura diventa sempre più calda
Mi decido.
Cerco di non usare troppa forza, di non farla soffrire, ma lei si contorce, le sue mani afferrato il lenzuolo, lo stringe forte, nonostante cerchi di controllarmi, non riesco a non avere la foga di spingere di più. Andiamo avanti, i respiri si fanno irregolari, pesanti, divento parte di lei, lei di me, ci aggrovigliamo, le sue unghie graffiano più volte la mia schiena. Più volte le tocco cose che non dovrebbero neanche essere guardate, tocco e forse stringo, forse anche troppo, superando la sua soglia di sopportazione del dolore, vorrei fermarmi ma non riesco.
Gli unici suoni che si sentivano nella stanza oltre al rumore del letto che sbatteva al muro provenivano dalle nostre bocche, ma non erano parole.

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SPAZIO AUTRICE
Ok. Profondo imbarazzo per aver scritto questo capitolo.
La situazione era tipo
*scrive una frase*
*la rilegge*
*se ne vergogna*
*la cancella*
Il capitolo è "spinto" ma fino a un certo punto, non riesco a scrivere cose di questo genere, sono sensazioni troppo private per poter essere condivise con tutti su wattpad. Capitemi.
Detto ciò, spero vi piaccia.
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Frase:
Let’s go, don’t wait, this nights almost over
Honest, let’s make this night last forever
Forever and ever, let’s make this last forever
Forever and ever, let’s make this last forever.
                           Blink-182 (First Date)
Traduzione:
Andiamo, non aspettare, questa note è quasi finita
Sul serio, facciamo durare per sempre questa notte
Per sempre, facciamola durare per sempre
Per sempre, facciamola durare per sempre.

Urban strangers || I'll follow you into the dark•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora