20. Can you feel the pain?

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Sento le sirene dell'ambulanza avvicinarsi ed in seguito una donna, un medico, si avvicina a Genn, fa allontanare gli spettatori indesiderati che ci sono, rimango solo io al suo fianco.
La donna, mentre gli misura il battito cardiaco, inizia a fargli alcune domande, domande che vorrei fare anche io ma non ne ho né la forza né il coraggio. Rimango in silenzio ad ascoltare, credo che lei non si sia accorta neanche della mia presenza.
<<Come mai sei qui?>>
<<Stavo facendo una passeggiata>>
<<inspira....e adesso espira>> lui segue le indicazioni.
<<è la prima volta che ti capita?>>
<<che mi capita cosa>> dice lui agitato.
<<beh di perdere i sensi! Cosa altrimenti!?>>
<<ah..eh..sí>>
<<solitamente succede quando si è in un periodo di stress. Come stai in questo periodo? Sei stressato?>>
Lui aspetta un po' prima di rispondere, lo fa ogni volta che sta per mentire. <<...no...cioè non molto>>
<<hai mangiato?>>
<<non mangio mai molto>>
<<Capisco. Il cuore sembra apposto, il battito è regolare, non credo sia qualcosa di grave ma se vuoi possiamo portarti in ospedale>>
Senza pensarci minimamente risponde <<No.>> effettivamente se fosse andato avrebbero chiamato la madre e lui avrebbe dovuto inventare una scusa per giustificarsi e poi entrambi sapevamo il vero motivo per cui era svenuto. La donna si gira verso di me, sembra sorpresa di vedermi, come avevo pensato non si era accorta che io fossi lì con loro <<vi conoscete? Non serve piangere! Non è assolutamente successo nulla!>> mi dice lei con fare rassicurante.
<<ehm si! Grazie>> lei non sapeva perché io stessi piangendo, il male di Genn non è fisico, non puo essere curato con un po' di vitamine in modo da riacquistare energia.
Questo mi fa male, mi fa male vedere il modo in cui recita, il modo in cui finge che tutto vada bene e che tutto sia normale.
La donna mi sorride, è così gentile, così solare, è strano vederla vicino a Genn, due completi opposti.
<<Allora se non avete più bisogno di nulla, io vado. Va bene?>>
<<È tutto apposto>> risponde lui mentre si alza in piedi.
<<ti consiglio di andare a mangiare qualcosa>> si gira verso di me <<tu accompagnalo>> si allontana, ci saluta e torna all'interno dell'ambulanza.
<<Genn dobbiamo andare in un bar?>>
<<no. Non ho soldi e poi non mi va di stare tra la gente>>
<<Vuoi venire a casa?>>
<<mi dispiace averti chiamata.>>
<<adesso è meglio non parlarne, lo faremo dopo, prima devi riprenderti.>>
Fa un cenno con la testa e poi aggiunge <<Se non ti disturbo, accetto l'invito.>>
Arriviamo a casa. Fortunatamente mamma è andata via.
Genn si toglie il giubbotto mentre io non avevo avuto tempo di prenderne uno. Lui si siede sul divano.
<<ti preparo un panino, va bene?>> dico io
<<no. Non ho fame.>>
Ignoro la sua risposta e vado in cucina, la cosa lo disturba, infatti acquista un tono di voce leggermente infastidito.
<<Dove vai? FERMA! ti devo parlare!>>
<<adesso Genn?! Perché adesso e non un'ora fa?! Perché per parlare devi prima tentare di ammazzarti?! Perché fare una telefonata del genere?>>
Mi fermo <<perché a me?>>
Lui non risponde.
<<Si può sapere che problemi hai Genn!?>>
Guardo il suo viso, ha gli occhi lucidi, sta fermo, immobile, riesce a malapena a muovere le labbra per rispondermi <<non lo so>> la sua voce trema, chiude gli occhi e la lacrima, che cercava di trattenere, scende sul viso. Piange e mentre lo guardo piangere capisco. Non posso lasciarlo solo.
<<lascia che io ti aiuti>> dico avvicinandomi a lui.
Si asciuga le lacrime <<mi sento tanto vuoto, non ho paura di morire perché già lo sono. Io non sento più niente. Mi basterebbe anche provare un po' di paura, pensavo che gettandomi l'avrei riassaporata, avrei ricordato come ci si sente ad avere sentimenti, emozioni, capire quando si è vivi, sentire l'adrenalina, l'energia e quella voglia di cintinuare. Pensavo che ad un secondo dall'asfalto avrei ritrovato questo, che avrei avuto il desiderio di tornare indietro e di fare ciò che non ho ancora fatto, avrei ritenuto la mia vita importante. Ma non ci sono riuscito. Non ci sono riuscito perché evidentemente i morti non possono morire due volte.>>
Non riesco a trovare le parole per rispondergli, continua a parlare lui.
<<vorrei essere solo più umano, così magari anche Dio avrebbe più compassione per me, perche a quale uomo toglieresti il diritto di essere ciò che? Secondo te io cosa dovrei essere se non sono nulla? Se non ho nulla? Perché non è la carne a rendermi un uomo e non è un cuore che batte a rendermi vivo. Tu lo sai cosa vuol dire? Sentirsi così e non avere modo di scappare?>>
Peso a cosa rispondere a quelle domande quando lui ne aggiunge un'altra.
<<Tu sei viva? Me lo puoi insegnare?>>
<<Vuoi sapere cosa significa sentirsi vivi? È quando un ragazzo che conosci a malapena ti chiama al telefono piangendo e dicendo che vuole suicidarsi e tu senti il sangue ghiacciarsi nelle vene e in quel momento senti il dolore ed è vero e ti sta uccidendo, sì in quel momento ho l'ho capito, ho capito di essere viva ma anche di essere debole.>>
<<mi dispiace.>> dice lui.
<<Non lo dico per avere le tue scuse. Lo dico ler farti capire una cosa.>>
<<Cosa?>>
<<Secondo te una persona priva di vita può far sentire vivi gli altri? Genn!? Tu sei qui. Sei con me. Noi esistiamo. E se oggi tu fossi riuscito nel tuo piano tu saresti continuato a vivere, nella mia memoria, nei miei ricordi e come avrei potuto avere ricordi riguardo a qualcuno che non è mai vissuto? Tu sei stato, sei e sarai sempre vivo.>>
Lui si alza e si avvicina a me, sempre di più, chiudo gli occhi, sento il suo respiro sul viso, i nostri nasi si toccano e dopo di loro le nostre labbra.
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SPAZIO AUTRICE:
Ave popolo di wattpad.
Allora sto pubblicando anche se nell'altro capitolo nessuno ha commentato (fanculo) ma ve lo passo perché effettivamente era un po' una merda.
Spero che questo vi piaccia! Fatemelo sapere in un commento.

Genn che bacia Laura, vi piace la cosa?

Ps. Scusate gli errori ma non ho riletto.
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FRASE
It's not that I don't feel the pain
It's just I'm not afraid of hurting anymore
And the blood of these veins
Isn't pumping any less than it ever has
And that's the hope I have
The only thing I know that's keeping me alive
Paramore (Last Hope)

TRADUZIONE:
Non è che non sento il dolore
È che non ho più paura che faccia male
E il sangue di queste vene
Non scorre meno di come abbia mai fatto
E questa è la speranza che ho
L'unica cosa che mi tiene in vita
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P.S. Oggi volevo consigliarvi una fanfiction su Genn, è scritta da giobutch sono delle brevi storie scollegate fra di loro. La scrittrice è molto brava e sul serio, vale davvero la pena di darci un'occhiata.
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Ok. Ho detto tutto. Sparisco. CIAO.

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