Jessica

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"Andiamo Natalie"
Avevo ripreso a parlare, mi avevano già dato per "morta".
Sì era questo che ero, ero morta dentro.
"Jess, non starla ad ascoltare non è vero niente"
"Ti ringrazio Natalie,  ma sappiamo tutti che è vero, è inutile dire la cosa che voglio sentirmi dire"
"Non ti lascio sola"
"Natalie, ho imparato con gli anni a stare bene anche da sola e nel silenzio. Questo non potrà portarmelo via nessuno"
"Okay, ma se ci ripensi io sono qua per te"
La ringraziai, anche se serviva a ben poco, ormai.
Arrivai a  casa e sotto il portone intravidi una sagoma nel buio.
Era lui è di colpo tutto quello che volevo dirgli si materializzò nella mia testa.
"Jess ciao devo parlarti, mi sei mancata tantissimo e..."
Lo bloccai prima di sentire dell'altro  uscire da quella bocca bugiarda che ho baciato fin troppe volte.
"Non voglio sentire altre stronzate, fammi passare"
"Ma cosa ti prende?"
"Cosa mi prende? Chiedilo a tutte quelle ragazze che ti facevano "compagnia" prima che arrivassi io"

"Chi te l'ha infilati questi pensieri intesta? E poi hai detto bene, prima che arrivassi tu, da quando ti ho vista nessuno più mi è passato neanche per la mente, io amo solo te, anzi io ho amato solo te in tutta la mia vita."
"Cosa vuoi dire?"
"Che prima di te  non conoscevo neanche il verbo amare, poi sei arrivata tu e mi hai fatto capire tutti gli errori che ho fatto in passato, ma ricorda nessun errrore deve mettere a rischio il nostro presente o il nostro futuro".

Un Perfetto SconosciutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora