Capitolo 38: Francesca

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*Marina pov*
La fatidica settimana è passata, e oggi pomeriggio arriva Francesca.
Per tutto questo tempo Sascha è stato triste.. Penso per quella storia ma non posso accettarlo. No.
Ho preparato la stanza in mansarda, come piaceva a lei da piccola, quando veniva dai nonni. Là ha tutto lo spazio per lei.
Sono preoccupata per la storia di Sascha.. Non posso certo dividerli, ma non devono stare assieme troppo tempo.
Mi dispiace trattarlo così, ma non se la merita una ragazza del genere.
*Sascha pov*
Che settimana di merda. Le uniche cose che mi hanno fatto sorridere sono stati i messaggi di Francesca e i miei iscritti su youtube.
Non riesco più a fare un video decente, i miei iscritti mi capiscono, sto leggendo i commenti sotto il post di facebook dove dico che non sto molto bene...
Provai nuovamente a cominciare un video, ma invano. Sbattei i pugni sul tavolo, passandomi la mano fra i capelli dalla disperazione.
Io:"Basta, non ce la faccio più."
Uscii dalla stanza e mi avviai in mansarda, dove la Marina da tanto tempo aveva preparato un angolo per noi, quando ci volevamo sfogare. Lei e le sue idee tumblr. Salii le scalette di legno e aprii la porticina di abete chiaro. Notai che aveva preparato la stanzetta, penso per qualche sua amica che arriverà.
Andai a distendermi sul pouf azzurro e tirai fuori il cellulare, scorrendo per l'ennesima volta la chat fra me e Francesca.
Mar. 9 lug
~ti voglio tanto bene Sascha.
-Anche io ti... Voglio bene.
~Ti voglio rivedere.. Voglio un tuo abbraccio, che duri almeno 10 minuti.💕
-Vada per questo lungo abbraccio💖
~Non vedo l'ora, mi manchi tanto..
-ci rivedremo, stai tranquilla.
~Già...❤️
-Buonanotte stellina mia❤️
~Buonanotte amore mio.❤️
Mer. 10 lug
-Buongiorno principessa. Sei mattiniera oggi?💖
~Eh si, sto partendo..❤️
-Per dove?
~è un segreto...💕
-Allora aspetterò fino a che non sia un segreto che si possa dire😘
~Allora aspettati di non saperlo mai❤️
-...❤️

Questi messaggi risalgono a circa 2 ore fa, bloccai il telefono e mi addormentai.

Mi sono appena svegliato. Il rumore di sotto mi dice che è arrivato qualcuno...
Scesi lentamente le scale e mi sedetti a terra, in corridoio, con la paura di andare. Ma avevo riconosciuto quella voce. Era lei. Mi alzai e aspettai. La vidi salire le scale con la camicetta in mano, ma appena mi vide le spuntò un sorriso e cominciò di nuovo a correre verso di me. Sembrava una scena a rallentatore, sentivo il mio cuore aumentare di colpo i battiti, e il respiro mancare. Le sorrisi, e la presi fra le mie braccia. Sentivo le sue mani accarezzarmi la schiena, come fossi un tesoro che cercava da tanto. Appoggiò il viso nell'incavo del mio collo.
F:"Mi sei mancato..."
Io:"Anche tu mi sei mancata..."
Continuammo a dondolarci nel silenzio della casa, gli altri sembravano spariti.
D'istinto le lasciai un bacio fra i capelli che la fece sussultare, ma poi si calmò.
Io:"Ma sei bollente... Sei sicura di stare bene?"
F:"Sisi, sono solo un pò stanca dal viaggio... Beh, mi dai una mano a portare su le valigie?"
Io:"Certo."
F:"Grazie."
Mi prese la testa per farmi abbassare e mi lasciò un bacio sulla guancia.
Dio se la amo.
Ecco perché la casa era vuota, step mi aveva scritto dicendo che uscivano e tornavano stanotte tardi per un revizio fotografico della Marina e lui, Vegas e Surry dovevano sbrigare delle faccende a Milano e hanno aprofittato.
Guardai Francesca e la vidi sbuffare.
Io:"Ehi franci, che hai?"
F:"Guarda..."
Era un messaggio della Marina.
"Vedi di stargli lontano. Non voglio casini."
Io:"Che palle..."
Finimmo di portare su le valigie e poi le lasciai il tempo di mettersi a posto, mentre io andavo ad editare.

Cavoli, si è già fatta sera, la vado a chiamare, stasera c'è la pizza.
Andai ad aprire al pizzaiolo, a cui pagai le pizze, poi andai di sopra a chiamare Francesca.
Bussai alla porta e percepii un "avanti" abbastanza sommesso.
Io:"France vieni che ci sono le pizze."
F:"arrivo."
Si era cambiata con degli shorts a vita alta e una maglietta bianca corta, e sopra una camicia di jeans senza maniche, davvero bella.
Parlammo tutta la sera, del più e del meno.
Io:"Quindi hai la febbre?"
F:"Purtroppo si, ma è poca."
Io:"Meno male. Beh... E vedo anche che sei riuscita a sbloccarti, intendo, a parlare con me che sono il tuo idolo."
F:"Abbastanza... Sono sempre emozionata a parlare con te. Come se fosse la prima volta."
Io:"Ma sono una persona come tutte..."
F:"No, sei speciale."
Sorrisi, lei si che era speciale.
Dopo aver mangiato giocammo alla play tutta la sera, fino a mezzanotte e mezza.
F:"Beh, Sascha.. Io vado, che sono un pò stanca.."
Io:"Va bene... Buonanotte."
F:"Notte."
Mi diede un altro bacio sulla guancia, e la guardai salire le scale.
Spensi la play e decisi di andare a farmi una doccia.
Salii le scale silenziosamente e aprii il getto d'acqua. Lasciai che l'acqua potesse pervadermi e chiusi gli occhi rilassandomi.
Uscii dalla doccia, mi asciugai e misi i boxer e i pantaloncini che usavo come pigiama.
Mi misi ad asciugarmi i capelli alla super sayan, come al solito.
Il rumore del phon mi impedì di sentire la porta del bagno aprirsi, ma vidi Francesca.
Spensi il phon e si sedette di fronte a me, sul lavandino.
Mi guardò dritto negli occhi, ma le tastai la fronte.
Io:"Cristo Francesca, la febbre è salita..."
F:"È una pazzia se dico che ti amo?"
Rimasi in silenzio. Penso che la febbre le stia dando le allucinazioni.
Io:"Credo di si..."
F:"Allora facciamola questa pazzia."
Io:"Come...?"
F:"Ti... Amo.."
A quelle parole non sapevo se rispondere. Non sapevo se era abbastanza lucida da sapere quello che stava dicendo, e soprattutto non sapevo se confessarle tutti i miei sentimenti.
Ma come dice Salvatore... Yolo. E che yolo sia.
Io:"Anche io..."
Quasi sussurrai come per non farmi sentire.
I suoi grandi occhi blu mi fissavano, mi stavano facendo perdere la testa.
Quasi fin troppo lentamente le sue dita passarono dai miei fianchi fino alla mia schiena, esercitando una leggera pressione per avvicinarmi a lei.
Emettevo respiri corti, mentre mi guardava, senza un'espressione precisa.
Le misi una mano dietro la schiena, per evitare che cadesse e l'altra sulla sua gamba.
Si avvicinò lentamente...

Tutto ciò di cui ho bisogno sei tu. || St3pNyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora