Capitolo 11: Sushi? Sushi.

1.7K 106 2
                                    

Feci un bel respiro e aprii. Era bellissimo. Aveva dei pantaloncini marroni stupendi e la sua felpa bordò che mette spesso nei video. A quanto pare non ero l'unica ad essere rimasta a bocca aperta.
S:"S-sei bellissima."
Io:"Grazie... anche tu."
Ci incamminammo per la strada, ci volevano solo 10 minuti da casa.
Durante il cammino mi prese nuovamente la mano, stavolta era più sicuro di sè.
Arrivammo e ci portarono al tavolo.
C:"Il signor Lepri?"
S:"Si."
C:"Prego."
Eravamo in una piccola stanza poco illumimata ma molto carina.
Mi fece sedere e poi parlammo di cose stupide come fanno gli amici. Ordinammo un sacco di sushi, quasi ce lo lanciavamo addosso. Ogni volta che faceva battutine io ridevo come una matta solo per il gusto di stare insieme e ridere.
Dopo aver mangiato tutto pagammo e uscimmo dal ristorante. Questa volta riuscimmo a guardarci in faccia e camminammo mano nella mano per il centro.
S:"È bello vero?"
Io:"Si, io adoro la notte bianca di Firenze.. dovremmo trovarci anche con gli altri, dopodomani."
S:"Bella idea, faremo bordello. Ooooo"
Fece un mini balletto accompagnato dalla mano che girava (?)... non riuscivo a smettere di ridere, me ne fottevo altamente della gente che passava.
Passammo vicino ad un parchetto e ci sedemmo su una panchina. Io mi sedetti sulle sue gambe e senza accorgermi cominciai a giocherellare con un ricciolino che usciva dal suo ciuffo.
S:"Sei bella quando sorridi lo sai?"
Io:"Grazie... beh tu lo sai di essere bello, te lo dicono 500.000 persone."
S:"Mh.." disse sorridendo e poi abbassò lo sguardo.
Io:"Cos'hai?"
S:"No, nulla."
Si vedeva che era un pò giù, gli diedi un bacio sulla guancia.
Alzò lo sguardo e mi sorrise.
Decidemmo di andare sulla collinetta per fare casino, sulla strada urlavamo 'I believeee i can flyyyy' come dei coglioni e correvamo a destra e a manca.
Quando arrivammo sulla collina rotolammo giù ad effetto salame. Si erano fatte le 10:30, stavamo guardando il cielo stellato uno di fianco all'altro.
Ad un tratto cominciò a farmi il solletico e ci dimenaffo finchè i nostri visi non furono vicini. Col fiatone cerca di spiccicare qualche parola.
S:"So che è presto per dirlo ma.. tu mi piaci."
Io:"Davvero?"
S:"Si.."
Ci misimo a faccia a faccia.
Sa cosa aspettavo.
S:"Mi piaci... ma non è quell'amore tra idolo e fan... sento una cosa ben diversa."
Io:"Devo dirla tutta, ma sai che io sono una tua fan e sai cosa provo per te... e, anche io sento qualcosa di diverso..."
S:"Quindi..."
Io:"In questo periodo sono davvero confusa, di solito le mie decisioni sono veloci, ma per questa ho bisogno di tempo."
S:"Ah..."
Io:"Ma ricordati che mi piaci. In tutti i sensi. Quando avrò deciso lo saprai. Anzi nessuno lo saprà."
S:"Hai ragione, non voglio correre nemmeno io... ma davvero tu mi piaci. Pensaci."
Io:"Avrei accetato subito, se non fosse.."
Non volevo parlarne, non ci riuscivo. Distolsi lo sguardo da lui e mi scese una lacrima.
Mi avvolse con le sue braccia e rimanemmo così per non so quanto tempo. Piangevo e avevo bisogno di lui, non mi volevo più staccare da quell'abbraccio.
Quando mi calmai mi chiese cosa era successo.
Gli raccontai che sono venuta a Firenze da sola perchè i miei genitori mi incolpavano sempre perchè non facevo mai niente...mi ero stufata di quella situazione e sono scappata da tutto per venire qui, nel paradiso.
Mi strinse a se e mi sussurrò "Se hai bisogno di me io ci sarò sempre."
Io lo amo quel ragazzo. Ho davvero detto che lo amo? Si, lo amo alla follia, se fossi in un'altra vita sceglierei sempre lui, tra tutti. Ci devo pensare ancora bene, ma credo che sarà lui la mia vita.
Io:"Sai perchè ti ho chiesto un pò di tempo per decidere?"
S:"Dai, dì."
Io:"Ho paura di amare."
Lui mi guardò abbastanza perplesso.
Io:"Beh... sono sempre rimasta dell'idea che bisogna aspettare la persona giusta."
S:"Wow... che filosofa la mia Marina!"
E mi diede una pacca sulla spalla.
Io:"Scemo!"
Ritornammo a casa, e mi salutò con un bacio sulla guancia, ora era felice anche se doveva aspettare. Decidemmo però di non dire niente a nessuno altrimenti avrebbero fatto tutti i coglioni. Arrivata a casa Camilla mi chiese di tutto, ma non menzionai la parte in cui eravamo troppo sdolcinati.
Lei mi raccontò tutta la serata, avevano giocato a obbligo verità e lei dovette rivelare ad Anima il suo segreto più imbarazzante.
Era arrivato anche a loro il messaggio della notte bianca, ci saremmo andati.
Avremmo passato un'intera giornata insieme, prima giocando a minecraft e registrando qualcosa, la sera pizza e poi tutta la notte in giro per Firenze tra i negozi.
Ci dovevamo preparare psicologicamente per quel giorno.
In pratica ci svegliammo alle 6, convinte di essere in ritardo, ma gli altri arrivarono alle 9...

----------------------------------------------
Capitolino notturnoooo <3

Tutto ciò di cui ho bisogno sei tu. || St3pNyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora