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Passai il resto della giornata a pensare a cosa avrei fatto il giorno dopo, finché sono giunta alla conclusione di non aver sbagliato assolutamente niente. Ha iniziato Giada a urlarmi addosso e io non gli avevo nemmeno detto niente; mentre con Filippo la cosa era un po' più complicata, non misembrava affatto cattivo come tutti dicono e proprio per questo io non so cosa fare: se fosse stronzo lo eviterei, ma non lo è.

Il mattino seguente mi svegliai dopo aver dormito poco più di tre ore, mi feci truccare di nuovo da Alice e scesi alla fermata per aspettare l'autobus. Cercai Giada per parlargli, ma lei non c'era, avrà preso sicuramente quello prima per paura di arrivare in ritardo...meglio così, a me non mi piace aspettare fuori dalla classe un quarto d'ora che suoni la campanella,non sono nata per aspettare.

"Hey chi stai cercando?" disse Filippo alle mie spalle, non mi ero accorta che fosse qui prima, sicuramente è arrivato ora.

"Stavo cercando Giada, dovevo dirgli una cosa"

"Cosa?"

"Una cosa" dopo avergli risposto così mi guardò male ma non sembrava arrabbiato.

Poco dopo arrivò l'autobus e salimmo tutti quanti, Alessandro e Daniel arrivarono quando le porte si stavano chiudendo così salirono davanti per farsele aprire e poi sono venuti infondo.

"Sara" disse Filippo

"Che c'è?"

"Non dire a nessuno quello che ti ho detto ieri, ho fatto credere a tutti, Daniel compreso, che l'ho fatto per difenderlo"

"Intanto sono sicura che ti sei inventato tutto, la storia di Giada era completamente diversa!"

"Ti ho appena detto che tutti pensano quello che ti ha detto Giada, ma non è vero"

"Giada cosa?" chiese Daniel quando lui e Alessandro ci hanno raggiunti.

"Mi ha chiesto perché Giada oggi non era alla fermata" rispose Filippo

"Eh si, lei prende sempre quello prima e quando prende questo è davanti" disse Daniel
"Perché è davanti?" chiesi cogliendo al volo l'occasione per sapere il motivo per cui ieri mi ha detto che su questo autobus dietro non ci andrà mai.

"Preferisce evitarci" rispose Alessandro; ogni giorno mi sembra più bello del precedente, e forse lo è davvero.

"Aspettate un attimo. Noi dobbiamo scendere fra un quarto d'ora...abbiamo il diritto di sederci!"disse Daniel. E così si incamminarono verso i posti da quattro persone infondo ma io rimasi ferma.

"Hey questi posti sono nostri, vattene" disse Alessandro e i quattro ragazzi che erano seduti si alzarono, poi Filippo si gira verso di me e mi disse:

"Dai vieni!" così li raggiunsi e mi sedetti vicino a Daniel...che peccato preferivo Alessandro, però è pur sempre meglio che restare in piedi.

Scendemmo alla fermata a pochi metri dal cancello e quando entrammo nella scuola tutti stavano entrando nelle classi, così mi ricordai che con questo autobus si arrivava contemporaneamente al suono della campanella, come aveva detto Giada.

Entrai in classe con loro tre, e Giada mi guardò malissimo ma io andai dritta per la mia strada.

Le prime due ore le passai a scrivere cose sceme sul diario e la terza il prof era assente, quindi abbiamo fatto un ora di ricreazione.

Daniel e Alessandro fecero spostare i due davanti a noi per sedersi loro e si girarono a parlare; restai con loro anche se Giada mi fulminava continuamente con lo sguardo, se fa sempre così crederò alla versione di Filippo invece che difendere sempre lei.

Finché non mi arrivò un messaggio sul cellulare. È strano che proprio nel momento in cui ho iniziato a credere di essermi lasciata alle spalle il passato, qualcosa deve farmelo ricordare, e precisamente un messaggio da Stella.

"Hey stronza, hai cambiato città avevi paura. Ahaha fai PENA!"

Non avevo idea di cosa rispondere,l'unica che sa la mia storia è Alice perché veniva nella stessa scuola, solo che lei era in quarta; ma adesso non potevo chiamarla perché era a lezione, vado dalla finestra in fondo alla classe e chiamo Stella.

Mentre compongo il numero spero che nessuno senta quello che sto per dire e soprattutto che non mi metta a piangere.

"Hey sfigata!" rispose lei al secondo squillo, la sua voce mi faceva venire la nausea.

"Hey stronza!"

"Ma da quando usi questi termini principessa" rideva, ridevano anche quelli che hanno sentito dall'altro capo del telefono, Stella aveva messo di sicuro il vivavoce.

"Solo con le persone che mi stanno sui coglioni come te"

"E quindi io ti starei sui coglioni? Ricordo di essere la tua migliore, non che unica amica"

"Si generalmente queste parole le uso con le false, infami e incredibilmente rompi coglioni, esattamentecome te"

"Prima mi sembrava che andassimo d'accordo!"

"Non penso che la più troia della scuola sprechi il suo tempo con me, dai Stella a chi vuoi prendere in giro ti potrei sputtanare da un momento all'altro so tutto di te"
"Attenta perché potrei fare lo stesso con te. Fai pena!"

"Si io farò anche pena, ma tu fai davvero schifo!"

"Va a fanculo Sara" e staccò il telefono, meglio così almeno evito di farlo io.

Guardai fuori dalla finestra per il resto della ricreazione finché non entrò il prof.

Il paesaggio era particolare, si vedevano delle nuvole bianche come lo zucchero filato dei luna park,ma anche quelle nuvole riescono a farmi ricordare a lei, le poche volte che in sedici anni mi sono divertita è stato grazie a Stella;pensavo che saremmo state sempre unite, sempre insieme, eravamo più sorelle io e lei delle altre sorelle di sangue della città, Stella è sempre stata il mio punto di riferimento, la mia unica amica ed ora che lei non c'è mi sento davvero un angelo in mezzo ai demoni, come un assassino in commissariato in mezzo ai carabinieri; non avrei mai pensato che quello schifo di prima mi sarebbe mancato così tanto ora che sono qui a pensarci.

Non sono mai stata né cattiva né violenta in vita mia ma in questo momento mi sento scorrere l'adrenalina nella vene, sono troppo arrabbiata, e così facendo diventerò giorno dopo giorno più cattiva.

Appena il prof entra in classe erano tutti seduti tranne me, così li raggiunsi al mio posto.

"Hai guardato fuori dalla finestra per almeno venti minuti" mi disse Filippo cinque minuti dopo che il prof ha iniziato a parlare in inglese dall'inizio della lezione senza che io ci capisca niente.

"C'è un bel paesaggio" mentii, ma lui se ne accorse

"Ma non dire cazzate c'è un albero che ci impedisce di vedere oltre dieci centimetri dal muro!" E aveva ragione, infatti io ho guardato il cielo,

scoppiai a ridere sperando che il prof non mi veda, e a mia sorpresa rise anche lui; di solito è sempre sulla difensiva, ma mentre rideva sembrava veramente rilassato.

Però si è girata quella davanti a rompere, perché come sempre i bei momenti devono essere rovinati da qualcuno.

"Ma smettetela di fare casino"

"Beatrice, non rompere i coglioni" gli disse Filippo serio, per poi ricominciare a ridere.

La giornata passò così, a ridere prendendo in giro i prof, sono sempre di più per l'idea che Filippo non sia cattivo come tutti dicono. Anche se il dubbio rimane sempre;io con lui ci sto davvero bene, mi sento a casa ed è una sensazione strana che non ho mai provato prima.































Ti amo stronzo♡ (sospesa) Where stories live. Discover now