I. Gea

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Lo trovai all'ingresso.
Era appoggiato allo stipite della porta, la sigaretta stretta tra le labbra. Risultava affascinante anche quando non faceva nulla, involontariamente e senza il minimo sforzo.
La maglietta, della tonalità della notte, si fondeva con il giubbotto di pelle creando un'unica macchia scura. Il solo tocco di colore in quella figura interamente vestita di nero era dato dagli occhi.
Era in mezzo ad almeno altre sei persone, ma era l'unico a spiccare tra la folla.
Mi avvicinai, nel momento in cui allontanó la sigaretta dalle labbra, e lo baciai. La mia bocca venne invasa dal fumo proveniente da quella di lui. Non si accorse nemmeno di quando gli sottrassi il sottile cilindro dalle dita e lo buttai a terra, calpestandolo con un anfibio.
In un'altra occasione, probabilmente si sarebbe innervosito.
Non lì, non con me, non dopo così tanto tempo.
In qualunque altro momento ne avrebbe accesa un'altra, e così via sino a quando non fosse riuscito a finirne una intera.
"Mi sei mancata." Quelle parole vibrarono sulle mie labbra come un sussurro.
Mi allontanai lentamente, e senza dire nulla lo spinsi verso la porta, facendolo entrare con i miei amici.
Non sapeva bene come comportarsi, stonava con tutto il resto. L'atmosfera del pub non rendeva minimamente giustizia al suo viso, tuttavia quando si sedette accanto al ragazzo più attraente del gruppo, lo fece scomparire al confronto.
Genn era bello, ma non bellissimo. Le labbra erano carnose e i grandi occhi azzurri avevano un'aria perennemente inquieta. I capelli biondo cenere non seguivano una vera e propria direzione, le sue dita li tormentavano di continuo e il pomo d'Adamo era fin troppo evidente. Eppure, quando passava, non potevi fare a meno di osservarlo.
Non riuscivo ancora a credere che fosse mio.
Era successo per caso e, forse, nel momento peggiore per me, eppure ricordavo ogni singolo dettaglio del giorno in cui lo conobbi.





Angolo autrice.

Ciao a tutti quelli che avranno la curiosità di aprire la mia storia!
Solitamente non scrivo fanfiction, quindi abbiate venia ma non abbiate paura di esporre critiche o quant'altro.

Nemmeno io so cosa mi abbia spinta a scrivere questa storia, ma c'è qualcosa, in Genn, che mi ricorda terribilmente me stessa, e il testo di Runaway mi ha colpita come un pugno perché sto attraversando una situazione che è molto rispecchiata dalla canzone.

I prossimi capitoli saranno incentrati nel passato; questo è un inizio, ma allo stesso tempo una fine. Spero abbiate la voglia di affrontare insieme a me il resto del racconto, aspetto le vostre opinioni!

Un bacio a tutti ♡

Strangers  (in the same empty space)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora