Capitolo 19

967 72 0
                                    

Incontrarsi al piccolo parco giochi in fondo alla strada in piena notte è ormai divento un rituale per loro. Liam è sempre con Harry durante il giorno e sua madre – nonostante la sua faccia scontrosa e il rifiuto di parlargli – lo controlla la notte. Sono determinati a fargli dimenticare Louis, ma non sta funzionando.

I due sono come magneti che si attraggono continuamente. Harry lo sente quando non sono insieme. Aveva improvvisamente sentito le braccia di Louis attorno al suo corpo quando era andato a comprare il cioccolato nel negozio all'angolo. Liam li aveva trovati a pomiciare nel reparto cioccolato ed era quasi scoppiata un'altra rissa ma Harry aveva subito difeso Louis. ultimamente lo fa sempre.

Non riesce a stargli lontano. Provoca dipendenza e ascolta i suoi problemi in qualsiasi stato si trovi. A volte quando si incontrano, si ubriacano e poi si addormentano abbracciati sullo scivolo giallo. Alcune notti fumano così tanto, che a Harry sembra di fluttuare tra le stelle e l'unico modo per restare per terra è toccare Louis in modo molto spinto.

Stanotte è diverso. Harry è ben coperto cosicché l'aria fredda di quella sera di novembre non raffreddi il suo corpo già insensibile. Sta diventando sempre più insensibile ai suoi amici e alla sua famiglia. L'unico momento in cui prova emozioni è quando quegli occhi blu tristi e freddi lo guardano. Sente qualcosa che lo fa agitare e gli fa provare un groppo in gola.

Arriva al parco giochi e vede una piccola figura sull'altalena. I suoi piedi riescono a malapena a toccare le pietroline disseminate sul suolo. Harry trova quella scena davvero carina. Prende la Polaroid – la sta usando molto più spesso ultimamente – e scatta la foto. Il ragazzo alza lo sguardo vedendo il flash e Harry continua a camminare.

"È la serata delle foto?" chiede Louis mentre si avvicina. Harry sta sorridendo, ma quando lo vede, inizia a infiacchirsi.

Le sue pupille sono dilatate – cosa normale – ma le sue labbra sono spaccate e i capelli scompigliati. Sembra non riuscire a concentrarsi su niente e si pizzica la pelle con le dita. Harry riporta l'attenzione sui suoi occhi e sente le lacrime formarsi.

"Lou?" lo chiama dolcemente e Louis alza la testa. La sua pelle è pallida – troppo pallida. "Che cosa hai preso?"

Louis sbarra gli occhi e inizia a respirare affannosamente. Salta giù dall'altalena e le sue dita lasciano la pelle per passare a tirarsi i capelli. Harry si allontana lentamente, ma non distoglie mai lo sguardo dal ragazzo.

"No. Mi odierai. Probabilmente già mi odi. Cazzo!" Louis calcia il palo dell'altalena e l'intera struttura trema prima di fermarsi, proprio come lui. Passano tutta la notte in silenzio, ad eccezione del respiro esausto di Louis. Harry ha paura che i suoi polmoni non riescano a prendere abbastanza aria.

"Scusa. Scusa" dice Louis velocemente e si gira verso di lui. Le sue pupille sono ancora grandi perché Harry possa vedere quel blu che tanto ama. Si lascia abbracciare e lo stringe sentendo la forte puzza di una sostanza chimica – che sovrasta l'odore di fumo e cannella.

"Louis, che cosa hai fatto? Per favore, dimmelo" sussurra nel suo orecchio, lasciandovi poi un bacio. Louis lo stringe forte – troppo forte – prima di rilassarsi e allontanarsi lentamente.

"Possiamo sederci sull'erba?" domanda sussurrando e Harry annuisce prendendo dolcemente la sua mano e trascinandolo sull'erba morta e marrone. Restano seduti per un po' e Harry non ha il coraggio di rompere il silenzio.

"È triste il fatto che lo sballo passi in fretta" dice Louis a bassa voce. Harry si gira per guardarlo, ma lui sta guardando le stelle splendenti mentre i suoi occhi ritornano normali.

"Se ne va così velocemente che lo desideri ancora di più. Ne vuoi solo di più" sussurra.

"Posso farti una domanda?" Ora è il turno di Harry che parla mentre fissa dritto davanti a se. Entrambi stanno guardando in due direzioni diverse.

"Qualsiasi cosa" risponde velocemente Louis guardando il cielo, su nel grande ignoto. Harry, invece, fissava quel parco giochi che gli faceva ripensare al suo passato dannoso in cui giocava ad acchiapparello con sua sorella e i suoi amici.

"Tu sai perché io bevo e fumo. Conosci la mia storia strappalacrime ma io non so la tua" dice guardando lo scivolo giallo dal quale cadde in una pozzanghera quando aveva otto anni e sul quale si addormenta spesso sul petto di Louis.

"Qual è la domanda?" chiede Louis e il riccio si mode il labbro guardando la struttura per arrampicata sulla quale non poteva salire da bambino, ma sulla quale lui e Louis avevano condiviso un bacio come nel film "Spiderman".

"Perché? È questa la domanda" ribatte. Il parco ritorna in silenzio e si sentono solo le macchine che guidano poco lontano. Harry si chiede se quelle persone siano felici.

"Ci sono molteplici ragioni. Non voglio spaventarti a tal punto da farti scappare. Ma ti dirò che la mela non cade lontano dall'albero" risponde Louis, aumentando i quesiti del ragazzo.

"Tuo padre?"

"Non è nei paraggi"

"Allora tua madre" afferma Harry e poi c'è una pausa. Non ha il coraggio di guardarlo.

"Impariamo tutti dalle cattive abitudini di qualcuno" dice finalmente Louis. Harry deglutisce per quella nuova informazione e continua a guardare la struttura stabile.

"Parli con lei?" continua a chiedere e Louis resta seduto in silenzio. Non risponde alla domanda e Harry non insiste sull'argomento. Ad un certo punto, il più grande posa le mani sulle sue e intreccia le loro dita.

"Come è morta?" chiede e Harry abbasso lo sguardo, aggrottando le sopracciglia.

"È annegata. Dopo essersi ubriacata troppo a una festa, è andata a fare una nuotata. È stata colpita da una barca, è svenuta e annegata". Louis stringe le mani di Harry e appoggia la testa sulla sua spalla.

"Mi dispiace" mormora a bassa voce e Harry non batte ciglio.

"Dispiace a tutti. È lei quella che ha bevuto fino a non riuscire neanche più a vedere, dovrebbe dispiacere a lei" afferma Harry con la voce arrabbiata.

"Non può fare nulla. È andata via. È quella che ha sofferto di più per le sue azioni" replica Louis.

"No. Lei ha avuto la vita d'uscita più facile. Noi siamo rimasti vivi a soffrire per lei che ora è libera" dice aspramente Harry. non si era mai accorto di quanto fosse diventato rancoroso nei confronti di sua sorella defunta e delle sue azioni.

"Hai deciso tu di continuare a soffrire. Nessuno ti costringe a restare qui" sussurra Louis.

"Stai dicendo che mi dovrei uccidere?" domanda incredulo Harry.

"No. Sto dicendo che hai una scelta. Tutti hanno una scelta e non puoi odiarla per aver fatto le sue scelte"

"Ormai vivo a malapena" ammette Harry e Louis lo stringe.

"Benvenuto nella vita dei miserabili e deboli. Anneghiamo i nostri dolori nella droga e nel sesso" Louis ridacchia e Harry chiude gli occhi per nascondersi dal mondo.

"Che cosa hai preso stasera, Lou?" chiese di nuovo.

"Crack, Harry. Ho fumato solo un po' di crack" 



Smoke|| Italian TranslationWhere stories live. Discover now