Capitolo 5

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Il lunedì mattina è un misto di rabbia e tristezza. Harry non vuole affrontare Niall. Ha passato tutto il weekend tra la sbornia e il pensiero di cosa aveva fatto il suo amico. Come aveva potuto lasciarlo? A peggiorare la situazione erano stati i suoi genitori che avevano iniziato a litigare e non riusciva a dormire la notte a causa delle loro urla.

Esce presto per andare a scuola quella mattina, con una tazza di caffè fa profumare la sua auto. Parcheggia e balza fuori dall'auto; il tempo è stranamente freddo per essere settembre. Indossa la felpa e sorseggia il suo caffè. La borsa è appesa alla spalla e, quando arriva al suo armadietto, entrambi i suoi amici sono lì.

"Ehi, Harry" lo saluta Liam. Harry gli sorride leggermente, ma i suoi occhi sono fissi su Niall che si guarda i piedi, sapendo di essere nei guai.

"Dove sei andato venerdì?" chiede Harry, con un tono freddo. Liam è sorpreso perché Harry raramente usa quel tono. Solitamente è silenzioso – soprattutto ultimamente.

"Ero alla festa" mormora Niall.

"Mi hai lasciato! Sono restato lì tutta la notte perché non sapevo come tornare a casa ed ero spaventato e solo!" urla Harry. Per metà è vero – era spaventato e solo finchè non ha incontrato Perrie e poi Louis. Liam, tra i due, fissa Niall scioccato.

"Comunque stai bene. Non posso starti dietro come se fossi un bambino" scatta Niall.

"Sono venuto alla festa per te, il minimo che potessi fare era restare con me" ribatte Harry. Liam sta per intromettersi, ma Niall avanza.

"Cresci. Impara a badare a te stesso perché io non lo farò per te e neanche Gemma" Niall freme dalla rabbia. Harry indietreggia come se fosse stato schiaffeggiato e i suoi occhi si riempiono immediatamente di lacrime.

"Niall!" grida Liam arrabbiato. Niall fa spallucce e sbatte la porta del suo armadietto.

"Chi se ne frega. Aveva bisogno di sentirselo dire" gli dice "In più, ho dato a Louis il tuo numero. Non ringraziarmi"

Harry lo guarda con gli occhi appannati mentre si allontana. Non sa come sentirsi. Perché tutti lo odiano? I suoi genitori e ora Niall. Si sente solo in questo grande mondo e vuole che tutti i problemi spariscano.

"Harry, ascoltami. È un coglione e non ha ragione. Non piangere, H" lo prega Liam. Harry volge a lui l'attenzione e Liam sembra voler piangere anche lui.

"Voglio andare a casa" piagnucola Harry. Liam annuisce e mette un braccio attorno al suo corpo in modo protettivo.

"Okay. Vuoi che ti accompagni? Posso chiamare Anne" propone Liam. Harry scuote la testa velocemente e seppellisce il viso nel petto del suo amico.

"Lei mi odia. Non ho una casa perché loro mi odiano. Voglio andare dove mi possa sentire a casa". Harry sta completamente singhiozzando e non riesce a smettere. Liam sospira e lo prende in braccio chiudendo i loro armadietti.

"Hai perso peso" gli fa notare mentre Harry continua a piangere. Liam ignora tutte le occhiate che la gente gli sta lanciando, compreso il preside che guarda Harry, prima di annuire e lasciarli passare. Liam riesce ad aprire la porta e accompagnare Harry fino alla sua macchina. Lo mette in piedi e lo allontana per guardarlo in faccia.

"Ti porto a casa mia, okay? Ho solo bisogno delle chiavi della macchina" gli spiega. Harry annuisce e prende le chiavi dalla sua tasca. Liam le prende e lo accompagna dall'altro lato aiutandolo a entrare, prima di correre dalla parte del guidatore.

"Perché Niall mi odia? Non gli ho fatto niente" Harry piange e Liam continua a lanciargli delle occhiate, nonostante stia guidando.

"Tu non hai fatto niente, è solo lunatico come sempre, ma ti vuole bene" lo rassicura. Harry mette il viso tra le mani.

"Nessuno mi vuole bene! Mia madre non mi guarda neanche" ammette Harry. Liam è scioccato e si morde il labbro. Gli parlerà solo quando arriveranno a casa sua.

Quando arrivano, Harry si è calmato e Liam non deve neanche aiutarlo a entrare in casa. Non c'è nessuno e Liam lo accompagna nella sua stanza.

"Vuoi qualcosa?" gli domanda. Harry scuote il capo e si raggomitola nell'angolo del letto. Liam si siede di fronte a lui e lo guarda.

"Non so cosa dire" dice dolcemente Harry. È stanco di piangere e imbarazzato perché Liam l'ha portato fuori da scuola in braccio.

"Che ti succede? Dimmi tutto Harry, non puoi tenerti tutto dentro"

"Hai ragione. Solo che non lo so. I miei genitori sono persi e lo capisco, ma vorrei che ci fossero per me. È come se non ci sia nessuno" dice Harry. Ha la voce spezzata e gli occhi si riempiono di nuovo di lacrime.

"Sono qui. Sono qui adesso" gli promette Liam. Harry guarda il suo migliore amico, i cui occhi sono pieni di preoccupazione.

"Mi manca..." dice Harry. Liam si avvicina e lo abbraccia.

"Lo so"

"Mi manca tanto" balbetta. Liam chiude gli occhi e annuisce.

"Manca anche a me" confessa. Gemma era anche sua amica e sta cercando di accettare la sua mancanza. Si aspetta che Harry gli gridi contro, ma il ragazzo lo stringe più forte.

"Penso che manchi a tutti" dice a bassa voce Harry e Liam concorda. Un telefono squilla e si allontanano per vedere di chi sia. È quello di Liam e Sophia lo sta chiamando. Harry gli dice di rispondere e controlla il suo telefono. Ha un nuovo messaggio da un numero sconosciuto.

Da sconosciuto:

Se vuoi dimenticare ancora, chiamami.

Harry si morde il labbro e salva velocemente il numero. Ha bisogno di chiamarlo molto presto. Liam ritorna nella stanza, con un sorriso dispiaciuto sul viso.

"Sophia è preoccupata per te e verrà con un gelato" gli dice. Harry sorride leggermente.

Quando la ragazza arriva, mangiano e fanno di tutto per far sorridere Harry. ci riescono e lui è felice di avere loro come amici, ma ha bisogno di qualcosa di più.

Non ricorda molto della festa, ma ricorda Louis. quel ragazzo era inebriante con la sua voce e la sua personalità. Era qualcuno con cui speri di stare e Harry se lo ricorda. Pensa al messaggio di Louis e prende il telefono.

A Louis:

Che fai stasera?

Torna dai suoi amici e aspetta che il telefono vibri. Non riesce a credere che i suoi amici abbiano saltato la scuola per stare con lui. Fa sembrare la sua preoccupazione di essere solo, stupida e infantile.

"Grazie, ragazzi. Lo apprezzo molto" mormora Harry. Sophia lo abbraccia e riesce a sentire il suo Profuma di cocco.

"Non ringraziarci. Saremo sempre qui per te" gli promette. Il suo telefono squilla e lei lo lascia andare, sapendo che deve rispondere chiunque sia. Lui lo prende e sblocca lo schermo.

Da Louis:

Ubriacarmi. Vuoi unirti?

Harry si morde il labbro e guarda il messaggio. È lunedì e probabilmente deve fare i compiti e tornare a casa. Ma non vuole vedere la sua famiglia. Non vuole restare da solo con i suoi pensieri e il suo cuore triste. Sarebbe molto meglio andare a ubriacarsi e sentire il sapore dell'alcool e la presenza di Louis – anche se è lunedì sera.

A Louis:

Quando posso venire? 



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