Capitolo 13 - Quando le cose vanno nel verso giusto.

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Presi il mio paio di pantaloni e diedi appuntamento ad Harry nel mio Hotel.
La cosa era strana,era come se avessimo già sistemato tutto. Come se in questi due anni io non abbia sofferto per la sua scomparsa cosí improvvisa. Vorrei baciarlo fino a perdere fiato in questo momento,ma mi sembra tutto troppo semplice. Io vado a Manchester e lui é proprio qui,come se mi aspettasse. Mi dice che gli dispiace,ed io,senza volere,lo rifaccio entrare nella mia vita. Come se non mi avesse sconvolto abbastanza. Eppure mi ricordo quando lo incontrai tre anni fa,e quasi mi viene da sorridere,immerso nelle citta di Manchester. Mi posso riposare poco per dire la verità.

Arrivato in Hotel mi spogliai e mi feci una doccia veloce,mettendomi i miei nuovi pantaloni della tuta nera con una maglietta totalmente grigia,e una felpa nera,sempre dell'Adidas. Una cosa che amo.
Sistemai il ciuffo ancora magnato e mi misi per almeno mezz'ora davanti allo specchio,a sorridere. Ormai i segni della vecchiaia erano visibili,ma diciamo che non mi lamentavo.
All'improvviso sento qualcuno entrare nella camera.
Ma non avevo chiuso!?
"La stanno cercando di sotto,Signor Tomlinson."
Sicuramente era Harry!
"Arrivo." Presi il portafogli,mentre il cameriere,o come lo volete chiamare,scese di sotto.
Chiusi la porta della Suite,e misi in tasca la chiave magnetica.

"Harry! Sei in anticipo!"
"Giá..ho finito al lavoro prima."
Era sempre il solito,ma ora aveva un'aria ancora più matura. Sempre le sue camicie,e i suoi jeans stretti che gli fasciavano perfettamente le gambe,e i suoi stivaletti di camoscio che erano davvero fuori moda,ma solo a lui andavano bene cosi.
"Sono appena le sette,che ne dici di andare a fare un giro e poi andare da Starbucks?"
Mi rivolse uno dei suoi sorrisi togli fiato.
"Te ne ricordi?"
"Certo Harold,il nostro primo appuntamento!"
"E..Harold." A quel punto si avvicinó a me e mi abbraccio,cosí stretto che ad un momento all'altro sarei potuto morire,ma decisi di non dire niente e mi feci assorbire dal profumo da uomo di Harry. Si stacco dopo pochi secondi,guardandomi.
"Allora..andiamo?"

Starbucks,io ed Harry. Significava solo una cosa. Chiacchere,e con le chiacchere potevo ricevere risposte.
"Come te la passi qua,ti piace?"
"Devo dire che Manchester é davvero bella,Lou." Mai quanto lui,vero Louis?
Ora anche la voce della veritá? Mi uccido,é certo.

Non vorrai lasciare il tuo Harry qua da solo.

Vai al diavolo,vocina fastidiosa.

"Sono felice per te Harry. A Londra é davvero strano senza di te,ormai è strano da due anni. Anche Niall per i primi mesi non sembrava se stesso,pensa che aveva smesso di mangiare montagne di pizza! E questo é grave,se parliamo di un tipo come Niall."
"Ohw..a me dispiace tantissimo. É vero,devo parlarti di tante cose,ma non credo che qui sia il posto più sicuro per dirtelo.'
"E perché no? Siamo solo io,te e le tazze di cappuccino fumante.'
"Perchè credimi,é una cosa assurda. Ho fatto fatica a capire qualcosa io stesso."
"Non so perché dovrei continuare a parlare con te,Harry. Non fai altro che fare il misterioso,ma cazzo io ho ventotto anni,non sono piú un fottuto adolescente innamorato. Non posso giocare su questo,sono stanco,davvero.Te ne sei andato senza dire niente a nessuno,ho pianto giorno e notte. Ma ora sono stufo di essere trattato come un oggetto,o mi dici le cose come stanno,Harry Styles,o me ne andró anche io per un po',sai forse per i prossimi vent'anni!"
Mi fissó per minuti,mentre io mi riprendevo,stavo urlando e le persone si sono girate. Continuava a fissarmi,ma non diceva niente. Si mise solo una mano tra i capelli.
"Va bene,come vuoi. Addio."
Mi alzai,e lasciai il ragazzo seduto da solo,mentre sentivo gli occhi pizzicare. Non ora,non per colpa sua.

Tornai in Hotel,non avevo voglia piú di fare niente. Per fortuna che avrei avuto ancora domani,prima di dovermi mettere al lavoro. E poi era importante portare il contratto al termine.
Presi la chiave magnetica e aprí la porta guardandomi intorno. Quel letto è troppo grande per una persona. Eppure io sono solo,non lasciarmi andare,Harry. Sono cosí incasinato che nemmeno io mi capisco. Ed ora per colpa di miei stupidi capricci potrei non rivederlo mai più.

Harry's pov.
Mi alzai poco dopo ancora sconvolto da quel suo discorso. Quindi,mi aveva appena detto indirettamente di essere innamorato di me,ed il bello é che non si era rimangiato niente. Ero sicuro di un'unica cosa,sarei corso in Hotel e avrei anche scalato la finestra,per vederlo.

Arrivato,chiesi di farmi entrare,di farmi vedere Louis,ma i camerieri,mi dissero che non si era ritirato nessun Louis. Eppure qualcosa mi dice che non era vero. Allora uscí dall'Hotel,e iniziai ad arrampicarmi. Non scherzavo quando dicevo che avrei scalato anche la finestra pur di vederlo. Arrivato al secondo piano,mi alzai sopra un cornicione ed iniziai a guardare nelle finestre per trovare Louis..e bingo! Aveva anche lasciato la finestra socchiusa.
Entrai piano,siccome stava dormendo e mentre stavo mettendo il piede sinistro a terra sentì un urlo e poi il buio.

Louis' pov.
Corsi ad accendere la luce ritrovandomi Harry a terra,per colpa del mio gancio sinistro che imparai a dare alle risse.
Mi sedetti vicino a lui impanicato cercando di farlo svegliare.
"Harry,svegliati! Ti prego..oddio,cosa ho fatto.."
Lo vidi riprendersi piano socchiudendo gli occhi.
"Oddio,stai bene! Grazie al cielo stai bene!"
"Mh..dove sono? Louis..mi fa male la testa."
"Scusami Harold,ti ho dato un bel gancio sinistro,e tu hai sbattuto la testa cadendo!"
Fece una smorfia di dolore mentre mi guardava.
"E riesci a parlarne cosí tranquillamente?"
"Chiamalo cosí: Quando le cose vanno nel verso giusto,Harold Edward Styles si becca un gancio sinistro."
"Sei incredibile,sono passati due anni e ancora riesci a fare battute squallide!"
"Tu piuttosto..sei pazzo a passare per una finestra!?"
"In realtà...volevo solo parlarti."




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