Capitolo 20

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Harry mi aveva baciata.

Che io decidessi di pensarci o meno, la mia mente si aggrappava costantemente a quell'accaduto. Più riguardavo i video, più vedendo le sue smorfie davanti alle telecamere e in nostra compagnia, mia e dei ragazzi, mi batteva il cuore al pensiero.

Più notavo con quanta naturalezza stessimo bene assieme, più mi chiedevo perché fosse così sbagliato sperare.

Lui mi aveva baciata, sì, ma si era anche dimenticato tutto.

Non riuscivo nemmeno a dire in vino veritas e quindi illudermi del fatto che baciarmi fosse un desiderio dettato dal suo inconscio. Semplicemente pensavo che da ubriachi si potessero fare cose stupide, cose che normalmente non avresti fatto, perché troppo condizionato dalla ragione... Harry avrebbe anche baciato un gatto se avesse potuto.

Ma a cosa stavo pensando? Per Dio!, che stupida.

Non riuscivo a dare una spiegazione concreta, non potevo.

Mi limitavo a guardare quei video e sentire il cuore spezzarsi minuto dopo minuto. I suoi sorrisi. Mi sembravano così lontani quella mattina.

Eravamo così distanti... era cambiato qualcosa. In tutti quegli anni non c'erano mai stati così tanti litigi, non c'erano mai stati così tanti sguardi rabbiosi, feriti, delusi. Eravamo pieni di rancore, stressati, e l'unica cosa che facevamo era prendercela l'uno con l'altro.

Perché l'unica cosa che riesci a fare, quando sei arrabbiato, è prendertela con le persone che ami. Involontariamente, inizi a crearti aspettative nei loro confronti ed a restare deluso ogni volta che non va come desideri.

Harry ed io ce la prendevamo ogni giorno e ci arrabbiavamo per le cose più futili.

Io ero infastidita dal suo matrimonio e la gelosia mi accecava così tanto da rendermi incostante. In certi momenti riuscivo a controllarmi, mentre in altri mi lasciavo andare e scoprivo di non riconoscermi più nei panni della sua migliore amica. Non era più la mia identità.

Harry, invece, continuava a puntellare su Logan, sostenendo il fatto che si sentisse distante da me. Non era di certo il mio rapporto col fratello della neo sposa ad rendermi lontana, però. C'entravamo solo io e lui, eppure continuava a tirare in ballo persone esterne ed estranee ai nostri reciproci sentimenti.

Che Harry avesse quel briciolo di gelosia da infastidirlo ogni volta che nei miei discorsi veniva fuori un ragazzo? Hugo, Cameron, Logan. Era stato persino lui a tirarli in ballo nella nostra ultima discussione. Sembrava che ogni volta ci ritrovassimo punto e a capo.

L'unica differenza era che questa volta la nostra riappacificazione non sembrasse delle migliori.

Eravamo freddi, distaccati, incerti. Sembrava stessimo perdendo le speranze. Quell'ultima settimana e mezzo era stata un continuo avanti e indietro, un continuo avvicinarsi e allontanarsi, una continua incostanza che stava iniziando a stufarmi.

Certo non potevo dire che non fosse in parte colpa mia. Me la prendevo col mio migliore amico perché si stava per sposare, eppure io cercavo solo di aiutarlo.

La sua futura moglie si stava rivelando un essere meschino, a causa di tutto ciò che stava succedendo. Suo padre Parker Smith che chiedeva implicitamente ad Harry di lasciare la band, lo scoop involontario, Suzanne che si ritrovava con un uomo al McFaddens' e sembrava suggellassero un contratto. Quella chiavetta USB era ciò che mi rendeva maggiormente insicura.

Mi chiedevo cosa sarebbe successo.

Da un giorno all'altro sarebbe potuto comparire un articolo scandalistico sul mio migliore amico e nessuno poteva controllare la cosa. Se il resto della band avesse saputo della richiesta di Parker e delle intenzioni di Harry?

Il matrimonio del mio migliore amicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora