Where is he?

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Caitlin percorse l'ultimo tratto di corridoio e si ritrovò all'interno del laboratorio, immediatamente scorse all'interno della stanza Barry e Cisco, entrambi sembravano visibilmente euforici.

"Vedrai funzionerà. Aggiungerò qualcos'altro."

"Che succede?" Chiese la ragazza, titubante. Avanzò di qualche passo e notò di fronte a sé una tuta interamente rossa. Sul petto vi era un piccolo dettaglio, un logo dal colorito più scuro con inciso sopra un fulmine giallo.

"Barry diventerà un supereroe." Annunciò Cisco, trepidante.

Un supereroe?

"Barry, non starai davvero pensando una cosa del genere." Aggiunse la mora, le labbra premute l'una contro l'altra e l'espressione contrita per lo stupore.

"Il dottor Wells é disposto ad aiutarmi." Fece Barry, lanciando uno sguardo in direzione della dottoressa.

In quel momento, Cisco tossì  lievemente. Il ragazzo era visibilmente  imbarazzato, al ché prese di riflesso il caffè dalla scrivania e con un movimento repentino della mano si allontanò dalla stanza senza preavviso. In altre circostanze, Barry sarebbe senza dubbio scoppiato a ridere, ma con Caitlin Snow, qualsiasi mossa corrispondeva ad una pedina inserita all'interno di un campo minato.

"Non è compito tuo, ci penserà qualcun altro, Barry."

"Caitlin."

"Avresti dovuto parlarne prima con me, Hannah ha già perso una parte della sua famiglia, non puoi davvero correre un altro rischio."

"Davvero? Proprio con me parli di sincerità? Perché mi sembra che tu abbia degli impegni futuri in proposito e in nessuno di questi io ne faccio parte."

"Di che cosa stai parlando?"

"Del tuo anello di fidanzamento. Di come Hannah considera il tuo ragazzo come un padre."

"Barry.."

Non fece in tempo a concludere la frase che una folata di vento si precipitò all'interno delle quattro mura, i vari fogli sparsi per tutto il pavimento. La tuta scomparsa.

Caitlin si spostò una ciocca scura dietro all'orecchio, tirò un piccolo sospiro e si abbassò per poter recuperare i documenti perduti.
Nel mentre posò lo sguardo sul piccolo dettaglio presente nell'anulare destro.

Perché si era arrabbiato così tanto?

Dopo qualche secondo si sollevò da terra e percepì sul tessuto della maglia un corpo estraneo, un brivido le percorse la colonna vertebrale.

Una pistola.

"Dov'è il ragazzo?"

Lentamente si voltò. Un uomo dalle iridi azzurre, contornate da delle occhiaie ben evidenti la osservava attentamente. Ma non fu quel dettaglio a farla sussultare, bensì fu quando vide una scarica impetuosa fuoriuscire dal corpo di quell'uomo.

Un altro metaumano.


Barry cominciò a correre sempre più velocemente. Nonostante la tuta gli nascondesse il viso, riuscì ugualmente a percepire una leggera brezza accarezzargli il viso. Non appena arrivò al confine di Central city si fermò e si voltò, per un breve istante contemplò quella vista paradisiaca.

Immediatamente la sua mente elaborò una serie di informazioni. A partire dal suo risveglio, al suo breve colloquio con Cisco, fino a finire alla discussione avuta con Caitlin.

Possibile che non riuscissero mai ad andare d'accordo?

Certo, dal conto suo aveva esagerato. Ma lei non gli aveva mai dimostrato nulla. In nessuna circostanza l'avrebbe mai supportato. Tutto ciò che riusciva a vedere un quelle iridi scure era solo un filo di delusione.

"Bel costume."

Una voce metallica lo costrinse a voltarsi, un uomo una spanna più alto, con un costume dalle tonalità verdi scure ed un cappuccio dello stesso colore lo scrutava con attenzione. Dietro di sé vi erano posizionati un arco con delle frecce, il tutto stretto insieme, meticolosamente.
Barry percepì su di sé quella sensazione avvertita nove mesi prima, un corpo estraneo che lo osservava con insistenza.

"Non capisco.." Mormorò Barry, contraendo lievemente la mandibola.

Senza dargli tempo di aggiungere altro, l'uomo puntò l'arco nella sua direzione e gli scagliò una freccia contro. Prontamente, il moro utilizzò la sua abilità per spostarsi ed evitarla, in seguito afferrò la freccia e la lanciò nella direzione opposta. Al ché l'altro dopo aver osservato il gesto sorrise compiaciuto.

"Eri tu, ad osservarmi." Aggiunse Barry, in preda al nervosismo. Di riflesso si morse il labbro e strinse entrambe le mani in due pugni imperfetti.

Per qualche secondo calò tra di loro il silenzio, Barry riuscì a scorgere in quegli attimi due iridi chiare al di sotto della maschera. Le sue riflessioni furono interrotte dall'uomo stesso.

"Non c'é stato nessun errore. Sei stato colpito da quel fulmine per una ragione precisa. Central City ha bisogno del suo eroe." 

Detto ciò l'uomo lo fissò per un ultima volta, l'ombra di un sorriso apparve sulle sue labbra, dopodiché si voltò e scagliò una freccia sul palazzo di fianco.

"Aspetta, chi sei?" Chiese il velocista, ancora impietrito da quelle iridi tanto azzurre.

"Arrow." Mormorò la voce metallica prima di andarsene e lasciarlo fissare il vuoto.

"Arrow." Rispose il ragazzo, con un sorriso sul volto.

Quello strano incontro in altre situazioni lo avrebbe ritenuto del tutto inusuale, quasi inquietante. Eppure quella figura incappucciata, nonostante la freccia e l'aria avvolta dal mistero gli aveva trasmesso sicurezza. E anche se per poco, riuscì ad immaginarsi di combattere al suo fianco. Forse sarebbe potuto davvero diventare un eroe.

Ma soprattutto sarebbe potuto diventare un eroe anche senza il supporto di Caitlin.

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