Capitolo 11

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Dorian P.O.V
Non so cosa dire, l'unica cosa che riesco a fare e rimanere in silenzio a fissare la porta dietro la quale sono scomparse Emma e sua sorella... Derek mi rivolge uno sguardo carico di delusione e riconosco che sono stato un cretino...  Cataleya ha ragione, sono un disastro ambulante... Per mesi sono stato lontano da lei, e ora che sono qui non ne combino una giusta... Mi alzo per andare da lei, ma appena metto mano sulla maniglia, la porta si apre e per un momento mi blocco; si è cambiata, e sta sorridendo mentre Cata la guarda preoccupata... Giro e rigiro il pettine di mia madre tra le mani, non sapendo da dove cominciare.
- Spostati Dorian, devo passare.- mi dice con tono piatto mentre mi spinge e si allontana.
- Aspetta!- la fermo un attimo prima che esca. La vedo sbuffare e girarsi. - Dove stai andando?- le chiedo titubante. Lei si rigira, apre la porta e un attimo prima di andarsene, risponde.
- Non è affar tuo...
- Emma per l'amor del cielo non fare cazzate!- urla Cataleya togliendosi le scarpe alte per correre dietro alla sorella. Derek le si avvicina, ma lei gli fa segno con la mano di rimanere dov'è e poi si gira verso di me.
- Se le succede qualcosa Dorian, giuro che ti uccido con le mie mani, e ti assicuro che prima ti farò soffrire come mai hai sofferto in vita tua! - mi minaccia per poi uscire e sbattere la porta. Poteva andare peggio questa sera? Senza rendermi conto vengo messo al muro da un Derek davvero furioso.
- Ma si può sapere cosa diavolo stai combinando? Ti sei fumato il cervello? Sono stato zitto per tutta la sera, ma non ti permetto di mandare tutto a puttane solo perché tu e Reynolds non vi sopportate. Emma ha sofferto tantissimo dopo quello che le è successo e tu non le puoi fare questo, non ora! Tu non ci sei mai Dorian e lei non te l'ha mai rinfacciato, non ti ha mai rinfacciato nulla.... - dice calmandosi e allontanandosi da me. In questo momento mi faccio schifo...
- Mi dispiace...- è tutto ciò che riesco a dire prima che lui se ne vada e mi lasci da solo...
***
Oliver P.O.V

Devo dire che questo posto non è poi così male, guardo la gente intorno a me divertirsi e sorseggio il mio champagne... Ottimo anche questo... Anche le donne non sono niente male, soprattutto la mora misteriosa che questa sera ho visto in compagnia di quel pallemosce di Dorian. Chissà cosa ci avrà visto in lui.... Misteri della vita, pazienza...
Poso il bicchiere sul tavolo, mi guardo intorno e la musica si ferma mentre l'attenzione di tutti è sulla misteriosa figura che in questo momento sta scendendo le scale.
Sembra un angelo, il suo vestito bianco le cade leggero sul corpo e la maschera bianca semplice con qualche ghirigoro dorato mi ricordano tanto una bellissima dea greca. Il suo viso è incorniciato da lunghissimi capelli neri e mossi e le labbra, rosse come il sangue sembra chiedano di essere baciate. Guardandola non posso fare a meno di riconoscere quanto sia bella, e non sono l'unico a pensarlo... Sia uomini che donne la guardano con stupore e ammirazione, mentre lei avanza nella sala ignorando tutto e tutti. La musica riparte e io le vado incontro come attiratl da un filo invisibile. Ci fermiamo entrambi uno di fronte all'altra e la vedo sorridere. Non riesco a spiccicare parola così mi limito semplicemente a offrirle la mano invitandola a ballare. Lei accetta e quando le nostre mani si incontrano un brivido di piacere mi si diffonde in tutto il corpo. Stringo la sua piccola mano nella mia e la stringo a me con il braccio libero. Iniziamo a muoverci a ritmo della musica e ogni volta che i nostri corpi entrano in contatto,il mio desiderio per lei cresce sempre più.
- Venere stessa sarebbe invidiosa della tua bellezza...- le sussurro all'orecchio e la sento ridere piano. Adoro la sua risata, il suo corpo perfetto, la sua bocca che bacerei all'infinito e questi due abissi blu in cui mi perdersi molto volentieri. Abbasso la testa e avvicino le mie labbra alle sue,sfiorandole leggermente. Ma non riesco a fare altro perché scappa via... Non perdo tempo e la rincorro, non me la farò scappare per nulla al mondo, non ora che so di poter provare ancora quelle sensazioni meravigliose e così forti.
La vedo rallentare per togliersi le scarpe e poi ricominciare a correre dopo avermi visto. Sorrido e continuo a seguirla fuori dal palazzo, in giardino. La luna piena brilla nel cielo illuminando il giardino creando un'atmosfera unica. Cerco la mia bellissima dea con lo sguardo e la vedo entrare nel labirinto; perfetto! Cerco di starle dietro,ma la perdo di vista... Dopo qualche minuto arrivo al centro del labirinto, pieno di rose rosse, lampioni che con la loro luce soffusa danno un tocco romantico al paesaggio e una splendida fontana in marmo con una splendida riproduzione di Amore e Psyche.
Poi vedo lei, seduta sul bordo intenta a giocare con una mano nell'acqua. Mi avvicino piano a lei e mi inginocchio al suo fianco.  Quando si accorge della mia presenza sussulta, ma subito dopo torna ad immergere la mano nell'acqua ignorandomi. Immergo anche io la mano nell'acqua e poi la schizzo. Lei si alza e dopo avermi fulminato con lo sguardo inizia anche lei a schizzarmi. Iniziamo a rincorrerci e a bagnarci fin quando riesco ad acchiapparla e a prenderla in braccio. Lei si dimena ridendo e io perdo l'equilibrio, finendo dritto dritto nella fontana con lei in braccio. Ci guardiamo a vicenda e scoppiamo a ridere.
- E ora come torno io a casa?!-  la sento brontolare dopo esserci calmati. Un momento, quella voce!
- Emma?!
- Proprio io, ora mi aiuti a uscire da qui?

Non lasciarmiWhere stories live. Discover now