3. From bad to cursed

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Era il ragazzo del club di equitazione, e ci sapeva decisamente fare con l'arco, siccome stava centrando perfettamente tutti i bersagli. Rimasi incantata ad osservare i suoi lineamenti seri indurirsi ancora di più ogni qual volta prendeva la mira, e per un attimo credetti che i nostri sguardi si fossero incrociati.

<< É Erik Dolahbir quello che stai osservando? >> domandò qualcuno al mio fianco. Sobbalzai sorpresa, per poi notare che un ragazzo si era seduto di fianco a me.

Aveva la pelle chiara e gli occhi verdi, mentre i suoi capelli argentei erano legati in una treccia disordinata.

Stava sorridendomi allegramente.

<< Beh, io ti consiglio di dare un'occhiata anche a suo fratello. >> ammise poco dopo aver estratto il suo materiale dallo zaino... io lo guardai, stupita.

<< Ha un fratello? >>

<< Fratellastro. Un elfo oscuro... eccolo! >> si interruppe, indicando con l'indice pallido fuori dalla finestra: osservai anche io.

Esteticamente, era letteralmente l'esatto contrario di Erik. Indossava una veste di pelle nera, con stivali borchiati. I lunghi capelli erano corvini e tenuti assieme da un elastico. Il volto era pallido, e aveva freddi occhi grigi; mi mise i brividi.

<< Stai osservando Maarten Dolahbir, fratellastro minore di Erik Dolahbir. >> disse l'elfo seduto accanto a me, ridendo.

<< Cos'ha sul collo? >> domandai, curiosa.

<< Oh, è una runa. "Jotra" significa battaglia. Da quanto ne so l'ha avuta sin da piccolo. >>

<< Non sapevo ci fossero elfi oscuri in questo college. >> pensai ad alta voce.
L'elfo si avvicinò a me con la sedia.

<< Ce ne sono pochi, infatti. Sono solamente cinque, se non sbaglio. La maggior parte di loro salta scuola, ma Maarten è l'unico a frequentare tutte le lezioni. La madre di Erik lo ha accolto come se fosse suo figlio, e ci tiene che entrambi abbiano la medesima educazione. >> spiegó.

<< E tu come fai a sapere tutte queste cose sulla famiglia Dolahbir? >> domandai incalzante.

Ridacchiai alla immediata colorazione rossa che assunsero le sue guance. Proprio in quel momento, la campanella suonò nuovamente, segnando l'inizio delle lezioni.
Per quanto mi piacesse l'arte, feci molta fatica a seguire. Ad un tratto, la mano dell'elfo accanto a me raggiunse il mio quaderno, e scribacchió qualcosa.
Io mi tirai su dritta sulla sedia, leggendo.

"Sei nuova?"

Sorrisi fra me e me.

". Come ti chiami?"

"Aesh Kalhar, tu?"

"Alyss Trust"

"Suppongo tu sia una persona affidabile..."

Non riuscii a trattenere una risata alla vista di quella battutaccia, e il professore si interruppe.

<< Signorina Trust, ha qualcosa di divertente da condividere con la classe? >> mi domandò, scrutandomi in malo modo. Io arrossii, incassando la testa fra le spalle. Un gruppo di fate dietro di me ridacchió.

<< Forse potrebbe ripeterci il concetto di Impressionismo. Non l'ho vista prendere appunti, quindi deduco lei sia molto ferrata in materia. >> continuó, camminando verso il mio banco.

Arrivò di fianco a me e cercò di sottrarmi il blocco sui cui stavo scrivendo.

Sgranai gli occhi.

Hell's BalladDove le storie prendono vita. Scoprilo ora