Non insistetti più e lo seguì. Percorremmo la stessa strada di prima fino a raggiungere la porta d'ingresso.
Ormai era mezzogiorno e il freddo di stamattina diminuì facendo spazio a un pò di calore. Chiusi la mia felpa e misi le mani in tasca per tenerle calde.
A parte il rumore delle nostre scarpe, c'era silenzio. Ma non era il solito silenzio imbarazzante, era più un silenzio di riflessione ad esempio come siamo arrivati a questo? voglio dire adesso potrei essere a casa a mangiare con mio padre e trent e invece sono qui e sto seguendo lui, l'ultima persona che avrei mai immaginato, per non parlare del modo in cui la mia speranza cresceva.
Avevo così tanti dubbi e domande e altre cos'è messe insieme. Era giusto quello che stavo facendo?

"non stai commettendo nessun crimine kate" mi fece notare il mio subconscio.

Persa nei miei pensieri non trovai più il ragazzo davanti a me, era come svanito. Mi guardai intorno disorientata..dov'era finito?

-kate cosa fai non entri?- sbucò da dietro la porta di un piccolo locale.

-oh si certo-

Il locale era piccolo e sembrava di essere nel far West. I tavoli erano rotondi proprio come a quei tempi e i camerieri oltre ai grembiuli portavano una bandana, uno diverso dall'altro.

-Carino qui- commentai.

-vieni sediamoci li- con fare veloce mi prese la mano e automaticamente sentì una specie di scossa elettrica che mi fece ritrarre la mano. Lui se ne accorse e chiese scusa.

La mia mano a contatto con la sua dopo tanto tempo mi faceva esattamente questo effetto. Come una veloce scossa elettrica.

Ci accomodammo al tavolo e presi il menù.

-posso chiedere il vostro ordine?- disse la cameriera dopo un pò di minuti

-kate?- guardai velocemente le diverse pietanze. Odio questo passaggio perchè non sapevo mai cosa prendere come in questo caso o ero indecisa.

-tu cosa prendi?-

-una bistecca grigliata con patatine e coca- la cameriera annotò tutto e poi aspettò il mio ordine.

-lo stesso- dissi ridacchiando per il mio disagio.

-perchè ridi?-

-no no niente...questo posto è fantastico-

-già qualche volta vengo a mangiare qui-

-vieni da solo o con qualche tuo collega o magari amici- chiesi

-da solo- rispose

-capisco-

-il martedì e il sabato c'è sempre qualcuno che canta qui o per lo meno intrattiene il pubblico- mi spiegò

-e tu ti sei mai esibito?-

-non tocco più la chitarra da..- fece una piccola pausa -da tanto.-

- e che fine a fatto quella canzone .. com'è che si chiamava? Die in your arms?-

-non me la ricordo più - disse quasi obbligato a non dire la verità, perchè sapevo che mentiva.

Mi alzai dalla sedia sotto lo sguardo preoccupato di Justin e mi avviai al centro del fast food dove c'era un microfono una sedia e una chitarra.
perfetto no?

Presi con coraggio il microfono e l'attenzione del pubblico si rivolse verso di me.

-emh salve a tutti sono Kate Mccain e sono nuova in questo locale. Ho sentito che qui si esibiscono molte persone ebbene oggi canterà un mio caro amico. Vi assicuro è eccezionale e ha una voce stupenda. Sono sicura che ci piacerà. Fate un applauso a Justin Bieber- indicai con la mano il nostro tavolo.

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