Scenate e consolazioni

1.2K 95 20
                                    

E' passata mezzanotte ed io sono qui a parlare di un Harry depresso ed insonne, praticamente il mio ritratto attuale...

Ma volevo pubblicare questo capitolo che, davvero, si è scritto completamente da solo!

Non vi anticipo nulla, vi auguro solo una

BUONA LETTURA!



I raggi della luna quella notte filtravano con difficoltà attraverso le finestre, ostacolati dai tanti ammassi di nuvole che invadevano la volta celeste.

Il dormitorio maschile dei Grifondoro era a malapena illuminato, e si faticava a distinguere le varie figure che, addormentate, giacevano nei vari letti. Una sola di esse era facilmente distinguibile: due occhi rilucevano per effetto del chiarore lunare e le lenti di un paio di occhiali tondi contribuivano a rendere Harry Potter ancora più riconoscibile.

Erano ore che il ragazzo tentava, invano, di dormire. Continuava a girarsi e rigirarsi tra le coperte senza però riuscire a scacciare dalla mente tristi ricordi.

Da quando aveva cominciato con i suoi appuntamenti serali con Malfoy, tornava al dormitorio talmente stanco che non aveva neanche la forza di rimuginare, ma quella sera era fin troppo lucido, i suoi pensieri erano troppo forti e le sue resistenze troppo deboli.

L'immagine di Sirius dominava ovunque: lo vedeva tra le foto in movimento della Gazzetta del Profeta, raffigurato mentre tentava di divincolarsi da coloro che lo tenevano rinchiuso ad Azkaban; lo vedeva con un sorriso sghembo ed il fisico provato mentre, con le sue ultime forze, saliva sul dorso di Fierobecco e fuggiva via nella notte; lo vedeva seduto ad un tavolo, accanto a lui, durante il pranzo di Natale con la famiglia Weasley; lo vedeva mentre abbracciava lui, Harry, rassicurandolo sul futuro e mormorandogli parole cariche d'affetto...

I bei ricordi parvero sfumare a poco a poco, lasciando il posto solo a quelli più brutti.

Vide Sirius accasciato a terra e circondato da un centinaio di Dissennatori, pronti a baciarlo e portargli via a vita; lo vide scomparire attraverso un velo quasi invisibile al Ministero della Magia...

Sentì le orecchie fischiare nel rievocare quelle immagini e l'urlo che aveva cacciato in quel momento gli invase la mente, minacciando di farla scoppiare.

Calde lacrime di dolore cominciarono a sgorgargli dagli occhi, senza che lui avesse la forza o la volontà di fermarle.

Pianse.

Pianse per Sirius, per la sua morte e la sua triste vita.

Pianse per i suoi amici, e per il destino infelice che, di sicuro, sarebbe toccato loro a causa di Voldemort.

Pianse per sé, per la sua vita e per quel futuro che aveva tanto immaginato ma che ora non riusciva più neanche ad intravedere.

Pianse per Draco. Pianse per quel nemico che, ormai, non considerava neanche più un nemico. Pianse per quell'amico che non aveva mai avuto e che dubitava sarebbe mai diventato per lui. Pianse per quell'ossessione che non lo abbandonava ormai da anni e per quella ragione che, ancora, gli sfuggiva. Pianse per la sensazione di tenerezza che lo aveva avvolto quando lo aveva abbracciato solo poche ore prima, per quella voglia di tenerlo stretto ed al sicuro da ogni male. Per quel sentimento che, lo sapeva, non avrebbe dovuto provare per nessun ragazzo, tanto meno per Draco Malfoy.

Pianse, perché il solo pensare a quel nome, gli faceva ricordare innumerevoli litigate che, in cuor suo, avrebbe soltanto voluto cancellare.

Pianse, perché Hermione aveva ragione, perché i sentimenti che provava per quel ragazzo non avevano niente a che fare con l'amicizia, ed il solo pensare alla realtà dei fatti lo spaventava.

Unspoken - DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora