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Harry e Alaska tornarono a casa in silenzio, lei si chiuse in camera, volendo rimuginare sul pessimismo cosmico che accomunava Harry e Dylan, entrambi sempre certi che le cose sarebbero presto precipitate nel vuoto, in qualsiasi situazione e momento.  Fu sempre certa del fatto che la cotta per Cole fosse a senso unico, per questo l'unica persona ad esserne al corrente era il riccio, poichè era come averlo ammesso a sè stessa, visto che il ragazzo non ne avrebbe mai parlato con nessuno.

Decisa a farsi passare quei pensieri, che comunque avrebbe per sempre tenuto dentro, si accese una sigaretta, aprì di poco la finestra e fece partire in shuffle la musica in camera per distrarsi. Ma si sa, che per liberarsi di un pensiero con la musica, non bisogna mai mettere la riproduzione casuale, perchè casualmente, partirà il brano che avresti voluto evitare, quello che ti immerge ancora di più nei meandri della tua mente. Infatti partì proprio la canzone che gli aveva canticchiato l'ultima volta: A Daydream Away. Sospirò abbandonandosi a quelle note, finchè la porta della camera blu si aprì bruscamente, rivelando un Michael energico. Alaska bloccò nell'immediato la musica e gli rivolse un sorriso, ma Mike si spense e diventò serio di colpo, notando che tutti i vestiti erano ancora accuratamente riposti nelle buste davanti all'armadio.

"Che è successo? Perchè non hai ancora sistemato?" chiese senza nemmeno salutarla.

L'amica fece spallucce, continuò a fumare, intanto il rosso si chiuse la porta alle spalle e andò dritto a prendere i sacchetti per vuotarli sul letto uno ad uno.

"Cole è passato a salutarmi e subito dopo sono andata a fare un giro con Harry, non ho avuto tempo" spiegò.

"Si e hai ancora il cellulare spento e non rispondi a Cal da quando sei entrata al centro commerciale, ti aveva data per dispersa" disse, esaminando i capi posti a vanvera sul piumino.

Alaska sgranò gli occhi dandogli mentalmente ragione e dandosi della stupida, buttò la cicca nel posacenere e prese di corsa il telefono, intanto in camera fece il suo ingresso Dylan, salutando Mike con un bacio casto sulla bocca e osservando la situazione.

"Ti ha costretto a mettere bene il suo armadio?" chiese stralunato, buttando poi un'occhio ad Aly intenta ad armeggiare col cellulare.

"No ho fatto tutto da solo, le ho solo ricordato che ha un ragazzo" ridacchiò.

Dylan ghignò saccente, iniziò anche lui ad esaminare i capi aspettando che la rossa si degnasse di salutare.

"Eccomi, oookay non mi ero accorta che ci fossi anche tu" rise "Scusatemi, comunque non mi ricordo nemmeno cosa ho comprato" si grattò la nuca spaesata.

"Della lingerie sexy, skinny jeans blu e neri sicuramente identici alle venti paia che hai nell'armadio, crop top e magliettine da poco di buono e un cardigan" espose il biondo "Cole è passato?" cambiò discorso arrivando al punto.

Alaska annuì, con espressione neutra, cercando di controllare il rossore che le stava per nascere sulle guance appena Dylan pronunciò quel nome. Si chiese cosa le stesse succedendo, per quale motivo ad un tratto gli sguardi tranquilli dei suoi amici sembrassero bruciare così tanto sulla sua pelle, rischiando di compromettere la calma apparente che stava sostenendo da ore. Era nel panico più totale, il suo sguardo iniziò ad assentarsi e quello dei ragazzi a prendere una piega confusa e poi preoccupata. 

Voci su voci, sussuri, urli, pensieri, ricordi offuscati, poi nitidi, occhi verde smeraldo e poi, occhi verdi cristallini e poi ancora, marroni. Senso di colpa, smarrimento, nodo allo stomaco, ansia, panico, vuoto. Tutto questo in soli sessanta secondi.

"Aly" la richiamò Dylan senza avere alcuna risposta, solo degli occhi vuoti e un'espressione persa nel nulla. Si avvicinò cauto, cercando di non fare movimenti affrettati che avrebbero potuto turbarla ulteriormente, le prese la mano, con un tocco delicato, cercando di smuoverla.

"Alaska, stai fissando il vuoto, di nuovo e risulti sempre più inquietante" sussurrò.

La ragazza fece qualche battito di ciglia, poi un sorriso enorme, e come se nulla fosse iniziò a prendere le magliette ad una ad una staccando cartellini e varie etichette.

Il biondo sospirò sollevato, mentre Mike restò a guardarla ancora per un po' cercando di capire cosa l'avesse spenta in quel modo, le opzioni erano varie, una in particolare però sembrava la più plausibile e la ricollegava in qualche modo agli strani comportamenti e discorsi del gemello moro. Decise di non esporsi sull'argomento, e di tenersi i suoi pensieri fin quando non avrebbe avuto basi fondate.

I rossi iniziarono a chiacchierare, scambiandosi opinioni sui vestiti nuovi di lei, mentre Dylan discretamente, non perse tempo e scrisse al fratello per riferirgli la propria preoccupazione, cercando un qualche supporto.

La sera arrivò in fretta e Alaska decise di uscire con Calum, aveva voglia di vederlo e di svagarsi, magari anche davanti ad una birra, così andarono al pub, mentre Dylan e Michael restarono a cena con Lisa ed Harry, aspettando che Cole li raggiungesse per passare una serata tranquilla.

Cal e Aly entrarono al locale, ma quando la rossa sorpassó il bancone per andare verso i tavoli, il ragazzo la fermò.

"Prendiamo due birre in bottiglia, ti porto in un posto" le sorrise.

Alaska annuì contenta del fatto che avesse deciso di farle una sorpresa, così aspetto che ordinasse ed insieme raggiunsero poi la macchina.
Il moro mise in moto e in poco tempo raggiunsero la spiaggia, appena la macchina si fermò e la rossa capì che l'avrebbe portata al mare, il suo sorriso si spense.
Calum scese e prese dal bagagliaio uno zainetto e la sua chitarra, poi le aprì la portiera e aspettò che scendesse.
Lei esitante, prese un respiro profondo e lo seguì, si liberarono delle scarpe e camminarono a piedi nudi fino alla riva.
Lo osservò nervosa stendere un telo, e restó in piedi a guardarlo anche quando ci si adagió sopra aprendo la custodia della chitarra.
La guardó dal basso, confuso, non capendo per quale motivo si fosse ammutolita e si stesse nervosamente torturando le mani.
Senza dirle nulla, iniziò a suonare, intonando una canzone. Il suono dolce della chitarra e la sua voce melodica la fecero presto calmare, quando fu del tutto a suo agio, sorrise e prese posto vicino a lui, cercado di non prestare attenzione al rumore delle onde.

-

Cole raggiuse casa di Alex, contento di rivedere Alaska, ma quando entrò e in salone non la vide, corrugó la fronte "Alaska?" chiese.

Michael sorrise "È al mare con Calum"

Dopo questa risposta, lo sguardo di Cole ed Harry si allarmó visibilmente.

"L'ha portata al mare? Siete seri?" il riccio guardò i ragazzi in cerca di risposte, così Michael si ritrovò alquanto confuso:

"Cos'ha il mare che non va? Calum era super contento quando mi ha detto che l'avrebbe portata lì stasera" fece spallucce.

Cole sospiró "Sono già lì?" chiese, ricevendo una risposta positiva.

"Ottimo, prepariamoci a tre notti consecutive di incubi" Harry si lasció andare sul divano.

"Parli come se fossi tu quello ad aiutarla" rispose secco Dylan "Ad ogni modo, penso che Calum le trasmetta tranquillità, non credo avremo problemi"

"Non ho ancora capito" sussurró Mike.

"Ad Alaska piace il mare, ma è molto controversa come situazione" inizió a spiegare Cole.

"Il rumore delle onde, invece di farla rilassare, fa crescere la sua ansia" continuó Harry.

"Oh.." il rosso assunse un'espressione preoccupata.

"Non struggerti Mike, il problema viene fuori solo la notte, è come una reazione inconscia, potrebbe passare giorni interi al mare, poi però dovrà fare i conti con gli incubi." intervenne Dyl.

"Ne ha uno ricorrente: lei in riva al mare e quest'enorme e violenta onda che spazza via qualsiasi cosa" concluse Harry.

"Porco cazzo Calum ha fatto un casino"

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⏰ Last updated: Mar 28, 2021 ⏰

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