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Dei rumori provenienti dall'interno della camera blu, fecero destare Alaska dal suo sonno, durato poche ore.
Sbatté più volte le palpebre cercando di connettere, si guardó attorno, mugugnó per poi far uscire un gridolino mentre si stiracchiava.
"Oh cristo, ma fa sempre questo verso stridulo quando si sveglia?"
Alaska sussultó, presa di sorpresa dal commento inaspettato, si voltó verso la fonte e notò Michael seduto sulla panca posta sotto la finestra, intento a fumare una sigaretta, che teneva cautamente fuori per non far entrare troppo fumo.
"No, può fare anche di peggio, ti auguro di non dormire mai con questo uragano." Dylan era seduto sulla sedia della scrivania, proprio di fronte al letto della ragazza.
"Hey Cher, non fare quella faccia sorpresa, ti abbiamo portato la colazione" Michael le sorrise e buttó la cicca di sotto, per poi richiudere la finestra. Si avvicinó alla scrivania, prese il vassoio e lo mise sulle gambe della rossa, ancora coperte dal piumino blu, poi si stese accanto a lei.
"Aly, se non mangi ti prendo a sberle" Dylan indicò il piatto di pancakes e poi lei, severo.
"Okay, siete inquietanti, mi sono appena svegliata e state già parlando troppo, per tua informazione, ho fame, quindi mangeró e non capisco perché tu voglia farmi incazzare davanti a Michael: sono le nove, è domenica, ho dormito si e no cinque ore e vi trovo qui così, se non mi fossi svegliata da sola sareste rimasti così per ore?" guardó attentamente il biondo, riuscì a parlare con tono pacato ed estremamente profondo, così tanto che al rosso vennero quasi i brividi.
"Che importa, ormai sei sveglia" Dylan fece spallucce e Mike ridacchió.
Alaska iniziò a mangiare in silenzio, mentre i ragazzi chiacchieravano facendo commenti sulla serata precedente, vennero distratti dal telefono di Aly che vibró.
Michael si giró di scatto e lo prese dal comodino per passarlo all'amica, ma il nome sul display gli fece strabuzzare gli occhi.
"Adesso tu devi raccontarmi tutto, che cazzo significa questo? Porca puttana" il rosso le passó il telefono, ma continuó a guardarla in cerca di spiegazioni.
Alaska in un primo momento non riuscì ad intendere, poi mise a fuoco e diede un'occhiata al display:
Calum: -Buongiorno cherry pie🍒
Sorrise e tornó a prestare attenzione a Mike, le sembró solo stupito e curioso, niente accenni di rabbia sul suo volto.
"È per questo che siamo qui in realtà" se ne uscì Dylan, che pur non avendo guardato il messaggio, ne il mittente, aveva già capito la dinamica.
"Qui per cosa?" chiese Aly confusa.
Entrambi guardarono Dylan stralunati.
"Cazzo, siete uguali! Comunque, il messaggio per cui ha sclerato è del cinese?" inizió disinteressato a parlare.
I due rossi annuirono, poi all'unisono dissero "Non è cinese" ne susseguì una risata, alla quale Dylan scosse la testa divertito.
"Fa lo stesso, ad ogni modo, Aly ha conosciuto Calum lo stesso giorno in cui vi siete incontrati voi due, solo che nessuno dei due idioti ha avuto l'accortezza di presentarsi, quindi ieri si sono, ecco come posso dire, riconosciuti? Beh si tutto qui" minimizzó con un cenno della mano il biondo.
"Tutto qui? Tutto qui? Le ha dato il buongiorno! E tu dici tutto qui. Quello è perso!" Michael inizió a gesticolare "Cherry dammi tutti i dettagli, fammi capire, so per certo che se ti ha riscritto vuol dire che per lui la situazione è importante" continuó.
"Lo è anche per me, Mikey" la rossa gli accarezzó una spalla rassicurandolo.
Prima di spiegare bene tutta la situazione, rispose a Calum, poi mentre finiva la sua colazione, inizió a raccontare del loro primo incontro, quando lo aiutò, poi di quando lui la trovó in lacrime e poi della sera prima, quando la bació e sparì, per poi iniziare una conversazione di una notte.
"Ti ha baciato e poi ti ha lasciata lì impalata! Ma è un mentecatto!" urló Michael "Appena arrivo a casa mi sente!"
"No!" urló Alska preoccupata, il rosso storse il naso.
"Non dirgli nulla, Mikey, ti prego, volevo tenerlo per me ancora un po', non voglio che sappia che te l'ho detto" ammise lei.
"Infatti, fatti i cazzi tuoi poi se ti dice qualcosa voglio essere il primo a saperlo" asserì Dylan.
"Voi due siete delle suocere" la ragazza ridacchió "Ora vado a farmi una doccia, poi mi accompagnate in libreria"
I ragazzi si guardarono confusi "In libreria" ripeté il rosso, guardando la sfilza di libri infinita, posta negli scaffali della scrivania dell'amica.
Dylan si passó una mano tra i capelli frustrato "La perderemo per due giorni" disse.
"Cosa?" Michael cercó risposte, intanto Alaska si alzó dal letto dirigendosi in bagno, lasciando i due a parlottare.
"Di solito appena compra un libro inizia a leggerlo senza pause e si disconnette dal mondo reale fino all'ultima pagina" spiegò il biondo.
"Ottimo, se ha letto tutti i libri in questa stanza, probabilmente avrà perso metà della sua vita allora" commentó sarcastico Mike, facendo ridere l'altro.
Iniziarono a sistemare la stanza per accelerare i tempi, mentre la rossa era ancora sotto la doccia.

Let me look in your eyesOn viuen les histories. Descobreix ara